Arcangelo Corelli: differenze tra le versioni

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Morì a Roma l'8 gennaio [[1713]] e fu sepolto nella chiesa di S. Maria della Rotonda (o ad Martyres), più nota come [[Pantheon (Roma)|Pantheon]], dove il cardinale Ottoboni gli fece erigere un monumento su disegno dell'architetto [[Filippo Juvarra]].<br>
 
 
[[File:Serenata piazza di Spagna 1687.jpg|miniatura|Corelli dirige l'orchestra in una serenata in piazza di Spagna (1687)]]
 
 
== Caratteri delle opere pubblicate ==
Arcangelo Corelli diede nuovo impulso alla forma della ''[[sonata in trio|sonata a tre]]'', pubblicando, tra il [[1681]] e il [[1694]], quattro raccolte, comprendenti ciascuna dodici sonate (Sonate da chiesa [[12 sonate da chiesa, op. 1|op. 1]] ed op. 3, sonate da camera op. 2 e op. 4), le quali segnano un punto culminante dell'evoluzione di questa forma in [[Italia]]. Nella ''sonata a tre'', Corelli sfrutta a fondo le caratteristiche al tempo stesso di brillantezza e cantabilità del [[violino]], tanto nella forma da camera, destinata ad un organico di due violini e [[violoncello]] o [[clavicembalo]] e composta da 3 o 4 movimenti distinti in forma di danze ([[suite (musica)|suite]]), che nella forma da chiesa, nella quale i due violini sono accompagnati da un [[Organo (strumento musicale)|organo]] e da un [[violoncello]] (o in alternativa da un [[arciliuto]]) che esegue una parte ''obbligata'', spesso in funzione ''concertante'' alla pari coi violini. La scrittura, nobile ed espressiva, è sostenuta da un [[contrappunto]] vigoroso e da studiate dissonanze.
 
Nelle [[Sonate a violino e violone o cimbalo|Sonate a violino e violone o cimbalo, op. 5]], pubblicate nell'anno [[1700]], e dedicate a [[Sofia Carlotta di Hannover|Sofia Carlotta di Brandeburgo]] (poi regina di Prussia), Corelli diede saggio anche della composizione per violino solo e basso. Le prime sei sonate dell'op. 5 sono del genere "da chiesa" e le sei successive in quello "da camera". Conclude la raccolta una lunga serie di variazioni sull'aria della [[Follia (tema musicale)|Follia]]. I dodici [[12 concerti grossi, op. 6|''Concerti grossi, con duoi violini e violoncello di concertino obbligati e duoi altri violini, viola e basso di concerto grosso ad arbitrio, che si potranno radoppiare : opera sesta'']], infine, pubblicata postuma ad Amsterdam nel [[1714]] con la curatela dell'amico, allievo e collaboratore Matteo Fornari, e dedicata al principe [[Giovanni_Guglielmo_del_Palatinato|Giovanni Guglielmo del Palatinato]] (Johann Wilhelm von der Pfalz), costituiscono la raccolta più ambiziosa di Corelli. Come nell'op. 5, Corelli utilizzò materiale composto in vari momenti della sua ultratrentennale attività. Anche se venne stampata in un momento in cui ormai il gusto musicale si orientava verso le nuove vie del concerto solistico, l'op. 6 ebbe grande risonanza per il suo valore musicale, . Dei 12 ''Concerti grossi'' , 8 sono nello stile "da chiesa" e 4 in quello da "da camera". Il più noto della raccolta è l'ottavo, il [[Concerto grosso fatto per la notte di Natale]], probabilmente eseguito durante la tradizionale cantata della notte di Natale nel Palazzo Apostolico alla presenza del pontefice.<ref>Marx, ''Die Musik am Hofe Pietro Kardinal Ottobonis unter Arcangelo Corelli'', cit., pp. 110-111.</ref>
 
== Composizioni senza numero d'opera ==
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* Opera 5: [[12 sonate per violino, op. 5|''Sonate a violino e violone o cimbalo, dedicate all'altezza Serenissima Elettorale di Sofia Carlotta elettrice di Brandenburgo, etc. ... Opera quinta'']] (Roma, Gasparo Pietrasanta, 1700)
* Opera 6: [[12 concerti grossi, op. 6|''Concerti grossi con duoi violini e violoncello di concertino obligati, e duoi altri violini, viola e basso di concerto grosso ad arbitrio, che si potranno radoppiare, dedicati all'Altezza Serenissima Elettorale di Giovanni Guglielmo Principe Palatino del Reno, etc. ... Opera Sesta'']] (Amsterdam, Etienne Roger, 1714)
 
 
== Composizioni senza numero d'opera ==