Temperamento equabile: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Già descritto da [[Aristosseno]] di Taranto intorno al [[320 a.C.]] questo sistema fu caldeggiato da numerosi intellettuali, tra cui spiccano il matematico fiammingo [[Simone Stevino]]<ref>{{cita|Stuart Isacoff| pagine 150, 151, 153, 294}}.</ref> verso la fine del [[XVI secolo]] e il musicista [[Vincenzo Galilei]]<ref>{{cita|Stuart Isacoff| pagine 2, 156, 251 e 252}}.</ref> (padre di [[Galileo Galilei]]) nel [[1581]]. Tuttavia la sua adozione fu graduale a causa sia dell'estrema difficoltà di ottenere questo temperamento nell'accordatura degli strumenti (per mancanza di intervalli giusti di riferimento) sia del fatto che l'estetica musicale pre-romantica richiedeva nella scala la presenza di alcuni intervalli giusti di cui veniva fatto uso per via del loro carattere "puro", pur essendo essi incompatibili con la suddivisione dell'ottava in parti uguali.
 
Solo nella seconda metà del [[XIX secolo]], con il graduale rilassamento della necessità di intervalli giusti a favore della flessibilità nel cambiamento di tonalità ([[Modulazione (musica)|modulazione]]), il temperamento equabile si affermò gradualmente in tutta [[Europa]], sostituendo i ''temperamenti inequabili'' (o ''buoni temperamenti''), in cui l'ottava non è divisa in parti uguali, quali quelli descritti dal tedesco [[Andreas Werckmeister]] nel [[1691]], [[Johann Georg Neidhart]], [[Francesco Antonio Vallotti]] e da altri autori.