Castello di Neuschwanstein: differenze tra le versioni

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Uno era detto ''Castello di Schwanstein''.<ref>In tedesco, ''Burg Schwanstein'', significa letteralmente "castello della pietra del cigno".</ref> Nel [[1832]], il padre di Ludovico, [[Massimiliano II di Baviera]] comprò le rovine di questo castello e vi fece costruire il neogotico [[Castello di Hohenschwangau]]. Terminato nel [[1837]], il palazzo divenne la residenza estiva della famiglia reale bavarese ed il suo figlio primogenito, Ludovico (nato nel [[1845]]) trascorse gran parte della sua giovinezza proprio qui.
 
Le rovine degli altri due castelli presenti nell'area erano note al principe ereditario che già ne annota la presenza nel suo diario durante un'escursione nel [[1859]].<ref name="AR8">{{Cita|Rauch 1991|p. 8|Rauch}}.</ref> Quando il giovane re ascese al trono nel [[1864]], questi diede inizio alla costruzione di un nuovo palazzo al posto dei due castelli in rovina.<ref name="AFSN10">{{Cita|Petzet e Hojer 1991|p. 10|Petzet}}.</ref> Ludovico chiamò la sua nuova residenza "Nuovo castello di [[Hohenschwangau]]" (''nuovo castello di "contea del cigno" alta''), e fu solo dopo la sua morte che venne rinominato nel modo attuale.<ref name="MPB46">{{Cita|Petzet e Hojer 1991|p. 46|Petzet}}.</ref>
[[File:Neuschwanstein Fernblick pano2.jpg|upright=3.9|thumb|center|Un moderno panorama dal castello di Neuschwanstein (a 1008 m di altezza sul livello del mare<ref name="Merkle68" />) che mostra (da sinistra a destra): la strada di accesso al palazzo; l'[[Alpsee]] con la località di [[Hohenschwangau]] di fronte; l'ottocentesco [[Castello di Hohenschwangau]] posto su una collina con lo [[Schwansee]] dietro di esso (ad ovest); la località di [[Alterschrofen]] con il villaggio di [[Füssen]] dietro di essa; [[Schwangau]] con la riserva naturale del [[Forggensee]] (1952); [[Bannwaldsee]] (a nord)]]
 
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[[File:Johannes Bernhard Neuschwanstein Baustelle 1882-85 (01).jpg|thumb|left|Neuschwanstein durante la sua costruzione: mancano ancora l'ingresso e la grande torre rettangolare (fotografia del 1882–85 circa)]]
[[File:Neuschwanstein - Blick in den oberen Schlosshof.jpg|thumb|left|Neuschwanstein in costruzione: il cortile superiore (fotografia del 1886 c.)]]
Nel [[1868]], le rovine dei due castelli medievali dell'area vennero completamente distrutte per far spazio al nuovo progetto sottoscritto dal re.<ref name="AFSN114">{{Cita|Blunt 1970|p. 114|Blunt1970}}.</ref> La prima pietra della nuova fondazione venne posta il 5 settembre [[1869]]; nel [[1872]] vennero completate le cantine del castello e nel [[1876]] era ormai terminato completamente il primo piano. Alla fine del [[1882]] il castello venne terminato anche ai piani superiori, ammobiliato così da permettere a Ludovico di alloggiarvi e constatare personalmente la prosecuzione dei lavori.<ref name="Ammon107">{{Cita|Ammon 2007|p. 107|Ammon}}.</ref> Nel [[1874]], la conduzione degli impiegati civili passò da [[Eduard Riedel]] a [[Georg von Dollmann]].<ref name="AFSN11">{{Cita|Petzet e Hojer 1991|p. 11|Petzet}}.</ref> Il tetto venne completato dal [[1880]] e nel [[1884]] il sovrano fu in grado di spostarsi direttamente nella nuova costruzione. In quello stesso anno la direzione del progetto passò a [[Julius Hofmann]], dopo che Dollmann era caduto in disgrazia presso il sovrano.
 
Il palazzo venne eretto con mattoni da costruzione convenzionali e direttamente realizzato sulla roccia viva dello sperone montuoso su cui insiste ancora oggi. La pietra bianca di cui venne rivestito esternamente proveniva da una cava vicina.<ref name="AFSN21">{{Cita|Petzet e Hojer 1991|p. 21|Petzet}}.</ref>
I blocchi di arenaria del [[portale]] e delle finestre a [[bovindo]] provenivano da [[Schlaitdorf]], nel [[Württemberg]]. Il [[marmo]] proveniva da [[Untersberg]] presso [[Salisburgo]] e venne usato per le finestre, gli archi, le colonne ed i capitelli.
 
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[[File:LudwigII-JAlbert.jpg|thumb|upright=0.5|Ludovico II (1886)]]
Per circa due decenni il sito della costruzione fu il principale centro d'impiego della regione.<ref name="MPB64">{{Cita|Petzet e Hojer 1991|p. 64|Petzet}}.</ref> Nel [[1880]], circa 200 muratori erano occupati sul sito,<ref name="AR14">{{Cita|Rauch 1991|p. 14|Rauch}}.</ref> senza contare i rifornimenti e le persone ordinariamente impiegate al castello. Talvolta si lavorava anche di notte alla luce di lampade ad olio per accelerare i lavori. Del [[1879]]/[[1880]] è una stima delle statistiche dei materiali da costruzione: 465 tonnellate di marmo di Salisburgo, 1550 tonnellate di arenaria, 400.000 mattoni e 2050 metri cubi di legname per i ponteggi.
 
Nel [[1870]], venne fondata addirittura una società di assicurazione apposita per i lavoratori. Gli eredi dei morti durante la costruzione per incidenti vari (30 sono i casi menzionati nelle statistiche) ricevevano una piccola pensione per ripagarsi della perdita subita.
 
Nel [[1884]], il re fu in grado di spostarsi nel nuovo palazzo,<ref name="AFSN19">{{Cita|Petzet e Hojer 1991|p. 19|Petzet}}.</ref> e nel [[1885]] invitò sua madre [[Maria di Prussia (1825-1889)|Maria]] a Neuschwanstein in occasione del suo 60º compleanno. La regina madre risiedeva al castello di Hohenschwangau, ma si disse che ella non fu contenta di queste nuove spese pazze del figlio e soprattutto del suo rapporto con Wagner. Dal [[1886]] il palazzo poteva definirsi in gran parte terminato.<ref name="AFSN19" />
 
Malgrado la sua grandezza, Neuschwanstein non aveva spazi dedicati alla corte reale, ma conteneva solo gli appartamenti privati del re e per i suoi servitori. Ad ogni modo tutte le stanze "di corte" avevano più intenti decorativi che residenziali:<ref name="MPB46" /> Ludovico II intese il palazzo come un proprio rifugio più che come un luogo di rappresentanza.<ref name="AFSN19" /> Ludovico II visse in totale solo 172 giorni della sua vita al castello, pochissimo se paragonato a molte altre sue residenze.<ref name="Merkle68">{{Cita|Merkle 2001|p. 68|Merkle}}.</ref>
 
== L'architettura ==
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[[File:Neuschwanstein Gang.jpg|thumb|left|upright=0.5|Corridoio]]
[[File:Neuschwanstein Boden.jpg|thumb|upright=0.5|left|Dettaglio della Sala del Trono]]
Una volta completato, il palazzo presentava 200 stanze interne, incluse aree per gli ospiti e per la servitù, oltre ad aree di servizio e per la logistica. Ad ogni modo, alla morte di Ludovico II, solo 15 stanze erano state completamente terminate.<ref name="NP117">{{Cita|Parkyn 2002|p. 117|Parkyn}}.</ref> Nel primo piano, il palazzo accomodava le stanze amministrative e della servitù. Le stanze ufficiali del sovrano occupavano tre piani di cui il quarto era quasi completamente assorbito dalla ''Sala dei Cantori''.<ref name="NP117" />
 
Malgrado l'aspetto neogotico, il palazzo venne riempito di tutti i comfort e le innovazioni tecniche conosciute alla fine del XIX secolo.<ref name="AFSN212">{{Cita|Blunt 1970|p. 212|Blunt1970}}.</ref><ref>{{Cita web|titolo = Neuschwanstein Castle: Interior and modern technology|url=http://www.neuschwanstein.de/englisch/palace/interior.htm|accesso=11 marzo 2010|editore=Bayerische Verwaltung der staatlichen Schlösser, Gärten und Seen}}</ref> Tra le curiosità più rilevanti vi era un sistema elaboratissimo di campanelli per la servitù e numerose linee telefoniche. Le cucine si servivano di [[camini Rumford]] che erano in grado di autoregolarsi sul calore e la cui aria calda era utilizzata per il riscaldamento centralizzato del castello.<ref name="RL6484">{{Cita|Linnenkamp 1986|pp. 64,&nbsp;84|Linnenkamp}}.</ref> Le toilettes disponevano di acqua corrente con scarico automatico.
 
La stanza più grande del palazzo è certamente la Sala dei Cantori, seguita per estensione dalla Sala del Trono. La Sala dei Cantori (27 x 10&nbsp;m) è collocata ad est, al quarto piano, proprio sopra gli appartamenti reali. Essa venne concepita come l'unione di due stanze presenti nel castello di Wartburg: la Sala dei Cantori e la Sala da Ballo. Questo fu il progetto favorito del re per questo palazzo.<ref name="AFSN48">{{Cita|Petzet e Hojer 1991|p. 48|Petzet}}.</ref> La stanza, di forma rettangolare, è decorata con scene tratte dalle storie di Lohengrin e [[Parsifal]]. Il lato più lungo è terminato da una galleria coronata da una tribuna, sempre sul modello di quella di Wartburg. Il lato ovest è terminato da un palco con una serie di arcate conosciuto come ''Sängerlaube''. La Sala dei Cantori non venne concepita per accogliere le feste di corte ma piuttosto come la Sala del Trono, essa appariva più come un monumento calpestabile all'amore ed alla cultura cavalleresca tipici del medioevo. La prima performance in questa sala ebbe luogo nel [[1933]] in occasione del 50º anniversario della morte di Wagner.<ref name="RL171">{{Cita|Linnenkamp 1986|p. 171|Linnenkamp}}.</ref>
 
La Sala del Trono (20 x 12&nbsp;m)<ref name="berneck45">{{Cita|Koch von Berneck 1887|p. 45|Koch von Berneck}}.</ref> è situata nell'ala ovest del castello. Con la sua altezza di 13 metri<ref name="berneck45" /> essa occupa sia il terzo che una parte del quarto piano. [[Julius Hofmann]] la modellò sulla base della [[Allerheiligen-Hofkirche]] della [[Residenza di Monaco di Baviera|Residenza di Monaco]]. Su tre lati è circondata da arcate colorate che culminano in un'[[abside]] ove si trovava il trono regale, quasi a riprendere le forme di una chiesa. L'abside stessa, infatti, era circondata dalle figure di [[Gesù]] e dei [[Dodici apostoli]], oltre che dalle rappresentazioni di sei re canonizzati (San [[Luigi IX di Francia]], [[Santo Stefano d'Ungheria]], Sant'[[Edoardo il Confessore]] d'Inghilterra, [[San Venceslao]] di Boemia, [[Sant'Olav]] di Norvegia e l'imperatore Sant'[[Enrico II il Santo]]), proprio perché per Ludovico II la regalità era sacra ed egli era intenzionato a far apparire questo luogo come un posto sacro. Gli affreschi vennero realizzati da [[Wilhelm Hauschild]]. Il mosaico del pavimento fu completato dopo la morte del re e nella sala si trovano candelieri in ottone e cristalli di [[Boemia]] a riprendere forme bizantine così da conferire ulteriore parvenza sacrale alla stanza.
 
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Oltre alle grandi sale cerimoniali, vi erano molte sale più piccole create espressamente ad uso di Ludovico II.<ref name="AFSN26">{{Cita|Petzet e Hojer 1991|1991|p=26|Petzet}}.</ref> Gli appartamenti reali sono posti al terzo piano del palazzo e sono composti da otto stanze, arredate spesso con mobili alla moda e comodi dal momento che Ludovico II riteneva che la vita del monarca tra pubblica e privata potesse essere largamente separata. Anche gli affreschi interni, le tappezzerie, il mobilio ed altri oggetti in genere rimandano ai temi favoriti del re: la [[Santo Graal|leggenda del graal]], le opere di [[Wolfram von Eschenbach]], e quelle di Richard Wagner.
 
[[File:Neuschwanstein&nbsp;– Tropfsteingrotte in der Wohnung des Königs.jpg|thumb|left|upright=0.5|La grotta]]
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[[File:Neuschwanstein Kueche.jpg|thumb|upright|La cucina]]
La Camera da letto del Re adiacente alla Sala da Pranzo e la Cappella del palazzo sono le uniche stanze progettate interamente in stile neogotico. La Stanza da Letto del re è dominata da un grande letto adorno di un complesso baldacchino ad intaglio che richiese la perizia di oltre quattordici ebanisti al lavoro per realizzare i numerosi pinnacoli che lo abbelliscono.<ref name="AFSN113">{{Cita|Blunt 1970|p. 113|Blunt1970}}.</ref> Fu in questa stanza che Ludovico II venne bloccato e deposto nella notte tra l'11 ed il 12 giugno [[1886]]. L'adiacente cappella, consacrata a [[Luigi IX di Francia|San Luigi]], riprende il nome del fondatore del castello.
 
Le stanze della servitù alla base del palazzo sono più spoglie e rifornite di mobilio massiccio in quercia, oltre a dei letti. Delle finestre con vetri opachi separano queste stanze dal corridoio che conduce poi agli scaloni interni, di modo che il re potesse entrare ed uscire dal castello senza essere visto. Alla servitù era vietato accedere allo scalone d'onore che conduceva agli appartamenti superiori, mentre per essa erano previste scale.