Giacinto Carini: differenze tra le versioni

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Dopo l'[[unità d'Italia]], entrò il 18 aprile [[1862]] nell'[[Regio Esercito|esercito regolare italiano]], dove con il grado di [[generale di brigata]] combatté nella [[terza guerra d'indipendenza]]<ref name="bio" />.
 
Fu eletto [[deputato]] al [[Parlamento del Regno d'Italia|Parlamento]] per cinque legislature (dall'ottava alla tredicesima) con la Destra storica, rappresentando il collegio elettorale di [[Bivona]]<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1996|78}}.</ref>, di Palermo, di Piacenza, di Sant'Arcangelo di Romagna e di Iesi dal [[1861]] al [[1880]]<ref>http://storia.camera.it/deputato/giacinto-carini-18230521/leg-regno-XIII#nav</ref>. Promosso nel 1871 luogo[[tenente generale]], comandò dal 1871 al [[1877]] la divisione di [[Perugia]]. Dal 1878 fu messo in disponibilità dal ministro della guerra Mezzacapo, il quale secondo Carini voleva gradualmente allontanarlo dalle istituzioni in quanto siciliano e garibaldino.<ref name=":0" />
 
La ferita causata nel 1860 da una pallottola non poté più rimarginarsi, portando tormenti e dolori<ref name="bio" />. Morì a [[Roma]] il 16 gennaio [[1880]]: nel 1912 la salma venne traslata nella sua città natale, nella [[Chiesa di San Domenico (Palermo)|chiesa di San Domenico]]<ref name="bio" />; gli è stato dedicato un busto marmoreo presente all'interno della villetta Falcone-Morvillo, in [[Viale della Libertà (Palermo)|viale della Libertà]] a Palermo<ref name="bio" />, e alla base di questa scultura vi è un'epigrafe che recita queste parole:"Al generale Giacinto Carini, che magnanimo nell'esilio, nella pugna prode fra i Mille, la mente il braccio il core, sacrò all'Italia<ref>{{Cita web|url=http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_150ANNI/PIR_150ANNISITO/PIR_Schede/PIR_Unmosaicodiattori/PIR_Biografie/PIR_Carini|titolo=Epigrafe Carini}}</ref>Anche a Roma al Gianicolo è presente un Busto di Giacinto Carini. Roma e Padova gli hanno dedicato una via.