Yves Saint Laurent: differenze tra le versioni

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Si intuiva già lo spirito eterodosso di questo nuovo disegnatore, il quale, nell'arco della sua carriera ha mantenuto la promessa di allora, diventando un innovatore costante, un modernizzatore dell'immagine femminile. Ha fatto tutto o quasi tutto prima degli altri. Sua, decenni prima di [[Giorgio Armani]], è stata l'intuizione di trasferire alcuni capi del guardaroba maschile in quello femminile: il [[blazer]], la [[sahariana]], lo [[smoking]], il [[trench]], il giubbotto di pelle, il ''[[tailleur]]''-pantalone, sua la dirompente carica di vitalità abbinata a una divorante passione per l'arte che gli ha fatto fare omaggi estrosi ai maestri della pittura del Novecento, da [[Pablo Picasso|Picasso]] a [[Andy Warhol]], da [[Henri Matisse|Matisse]], a [[Georges Braque|Braque]], da [[Piet Mondrian|Mondrian]] a [[David Hockney]], e soprattutto [[Vincent van Gogh|Van Gogh]] quando il binomio arte-moda non era ancora una trovata scontata, un luogo comune da passerella "colta". Sue, ancora per primo, sono state le commistioni etniche e folcloristiche con le quali ha arricchito gran parte delle proprie collezioni di suggestioni che gli venivano di volta in volta dall'[[Africa]], dalla [[Spagna]], dall'[[India]], dal [[Marocco]], dalla [[Russia]].
 
L'amore per il teatro e per la letteratura, [[Marcel Proust]] in testa, come autore feticcio, come [[nume tutelare]], sono state anch'esse trasposte nella sua moda, infuse nei modelli che ha saputo creare. Ma al di là di una creatività multiforme, Saint Laurent ha avuto anche intuizioni commerciali geniali, come avere capito, ancora una volta in anticipo sui suoi colleghi, che le idee così moderne della sua alta moda potevano, sapientemente corrette, trasformarsi in prodotto industriale.
 
Dopo una lunga malattia, lo stilista si spegne per un tumore al cervello a [[Parigi]], nella sua casa, la notte del 1º giugno [[2008]], all'età di 72 anni. Il suo corpo è stato cremato e le sue ceneri sono conservate nei [[giardini Majorelle]] di [[Marrakech]], in [[Marocco]], nella villa appartenuta al celebre artista francese [[Jacques Majorelle]] e in seguito acquistata e ristrutturata da Saint Laurent e Bergé.