Insorgenze antifrancesi in Italia: differenze tra le versioni

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=== Repubblica Cisalpina ===
;Bologna
Migliaia di contadini armati si affiancarono ai soldati austriaci nei combattimenti contro i francesi<ref>{{cita|Massimo R. De Leonardis|p. 64|AA.VV., 1992}}.</ref>. A Bologna<ref>La città era stata presa dai francesi il 18 giugno 1796. I francesi avevano instaurato un regime che tiranneggiò la popolazione: Napoleone pretese una contribuzione di guerra di quattro milioni di lire tornesi. I bolognesi dovettero assistere anche alla spoliazione di molti capolavori dell'arte, mentre i contadini furono obbligati a consegnare ai francesi bestiame e granaglie.</ref> le sollevazioni iniziarono dopo il 31 gennaio, giorno in cui il governo giacobinorivoluzionario impose una nuova tassa su tutti i cittadini maggiori di 16 anni. Bande di contadini, sacerdoti ed ex soldati pontifici cominciarono a percorrere il territorio. Nacque l'appellativo ''insurżent'', nome con cui le brigate popolari passarono alla storia. Gli ''insurżent'' liberarono [[Cento (Italia)|Cento]], poi [[San Giovanni in Persiceto]]. La sommossa si estese anche alla valle del [[Reno (fiume italiano)|Reno]] ([[Pianoro (Italia)|Pianoro]], [[Loiano]], [[Monghidoro]], [[Castel d'Aiano]], [[Porretta Terme|Porretta]], [[Lizzano]]). In marzo si fecero sempre più forti le voci dell'arrivo degli austriaci. In maggio gli insorgenti, vera e propria avanguardia dell'esercito austro-russo, tentarono il primo attacco a Bologna. La città fu presa alla fine di giugno.
 
;Romagna