Papiro di Derveni: differenze tra le versioni

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[[File:Derveni-papyrus.jpg|thumb|Alcuni frammenti (relativi alla ''colonna XXI''<ref>''Plates'' in ''The Derveni Papyrus'' (a cura di Theokritos Koueremenos, George M. Parássoglou, Kyriakos Tsantsanoglou) in "Studi e testi per il corpus dei papiri filosofici greci e latini" 13. Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2006, pp. 309 e sgg.</ref>) del ''Papiro di Derveni.'' ]]
 
Il '''papiro di Derveni''' è un [[papiro]] [[Regno di Macedonia|macedone antico]] contenente un trattato di natura [[religione dell'antica Grecia|religiosa]], filosofica e rituale, principalmente sotto forma di un commento a un [[Orfismo|inno orfico]]. Datato tra il 340 e il 320 a.C.,<ref name=Harvard>{{cita web | titolo=The Derveni Papyrus: An Interdisciplinary Research Project | editore=Harvard University, Center for Hellenic Studies | url=http://chs.harvard.edu/CHS/article/display/5418}}</ref> è il [[manoscritto]] più antico rinvenuto in [[Europa]].<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Associated Press|url=http://www.msnbc.msn.com/id/13081639/|titolo=Ancient scroll may yield religious secrets|sito=[[NBC]] News|data=1º giugno 2006|accesso=15 agosto 2016}}</ref>
 
== Storia ==
I resti del papiro furono rinvenuti semicombusti il 15 gennaio [[1962]] nella necropoli probabilmente dell'antica località di Lete, scavata nei pressi della località di [[Derveni]], in [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]], a circa 10&nbsp;km da [[Salonicco]]. Il papiro è oggi conservato presso il Museo archeologico di Salonicco. Il luogo di ritrovamento del papiro è anche vicino a [[Pella (città antica)|Pella]], il centro dove intorno al [[400 a.C.]] [[Archelao I di Macedonia|Archelao]] aveva trasferito la capitale macedone, precedentemente collocata ad Aigai (oggi [[Verghina|Vergina]]).
 
Il papiro è stato rinvenuto in una tomba appartenente ad un gruppo di due tombe di notevole rilevanza, affrescate e con corredo sontuoso, probabilmente appartenenti all'alta aristocrazia. Le tombe accoglievano i vasi dove erano state raccolte le ceneri dei defunti dopo la loro cremazione, in accordo con la credenza orfica del corpo inteso come "tomba" dell'anima. Il papiro, rinvenuto nella tomba A quella tra le due relativamente meno sontuosa, non faceva parte del corredo, anzi risulta semicombusto, rinvenuto insieme ad altri oggetti semicombusti prima dell'apertura della cassa: esso faceva quindi parte dei residui del rogo funerario.
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Da questo momento si assiste a una nuova Cosmogonia generata da Zeus stesso, la prima che precede è quella che ha Nyx come origine:<ref>Sul tema dell'"inghiottimento" cfr. 129 e 167 ''Orphicorum Fragmenta'' di Otto Kern; in ''Orfici. Testimonianze e frammenti nell'edizione di Otto Kern''. Milano, Bompiani, 2011, p.399 e pp. 431 e sgg.</ref>
{{Citazione|[...]; e a lui allora tutti<br /> gli immortali, gli dèi beati e le dee, si assimilarono<br /> e i fiumi e le sorgenti amabili e tutte le altre cose<br /> che allora erano venute all'esistenza, ed egli così divenne unico.<br />Ora è il re di tutti gli esseri e lo sarà anche in futuro.<br /> Zeus nacque per primo, per ultimo Zeus dalla vivida folgore;<br />Zeus è la testa, Zeus il mezzo; tutto si è prodotto da Zeus;<br /> Zeus da solo controlla il compimento di tutti gli esseri, Zeus è la [[Moira]] possente;<br /> Zeus è re, Zeus dalla vivida folgore il sovrano di tutte le cose;<br />li nascose tutti e poi alla luce dispensatrice di gioia<br />li fece salire dal suo cuore sacro, terribili atti compiendo.|''Papiro di Derveni''. Traduzione di [[Paolo Scarpi]], in ''Le religioni dei misteri'', 2002, vol.1 p. 369}}
 
==Note==
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== Bibliografia ==
* W. Burkert, L. Rossetti, ''Eraclito nel papiro di Derveni: due nuove testimonianze'', in "Atti del Symposium Heracliteum I. Studi", Chieti 1981, pp. 37-42&nbsp;37–42
* F. Schironi, ''L'Olimpo non è il cielo. Esegesi antica nel papiro di Derveni, in Aristarco e in Leagora di Siracusa'', in "Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik" 136 (2001), pp. 11-21&nbsp;11–21
* Theokritos Kouremenos, George M. Parássoglou, Kyriakos Tsantsanoglou (eds.), ''The Derveni Papyrus. Edited with introduction and commentary'', Firenze, [[Leo S. Olschki]], 2006