Castro Pretorio: differenze tra le versioni

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Il primo a compiere lavori di rinnovamento in zona fu nel Cinquecento [[Pio IV]] che aprì la Strada Pia (oggi via XX Settembre - via del Quirinale) e costruì [[Porta Pia]], da cui la via si dipartiva. Successivamente [[Michelangelo]] fu incaricato da [[Paolo III]] [[Farnese]] di costruire la chiesa di [[Santa Maria degli Angeli (Roma)|S.Maria degli Angeli]], utilizzando, per chiesa e convento, una parte di ciò che restava delle Terme di Diocleziano.
 
Il vero promotore della urbanizzazione rinascimentale del rione fu però [[Sisto V]] Peretti, che costruì la Strada Felice (oggi [[via Sistina]] - Quattro Fontane - De Pretis, due chilometri di rettilineo fra l'obelisco di [[Trinità dei Monti]], l'[[Obelisco Esquilino]]) e [[Santa Croce in Gerusalemme]]), alla quale volle imporre il proprio nome di battesimo - come al nuovo [[Acquedotti di Roma#Acqua Felice|Acquedotto Felice]], all'arco su cui passava (ancora esistente in fondo a via Marsala, detto ''Arco Felice'', ma anche ''Arco delle Pere'') e alla [[Fontana dell'Acqua Felice|fontana-mostra]] del nuovo acquedotto che doveva finalmente riportare acqua corrente nelle zone alte della città - Esquilino, Monti, Quirinale e Campidoglio - presso la chiesa di [[San Bernardo alle Terme]]. Nell'ambito di questi lavori Sisto V implicò anche il quadrivio delle [[Quattro Fontane]], dove la strada Sistina incrociava la Strada Pia, creandovi un punto di sosta panoramica dove la gente veniva d'estate - cosa oggi inimmaginabile - a godersi l'"aria buona".
Che la zona fosse di grande interesse per lui, il cardinal Peretti l'aveva dimostrato ancor prima di divenire papa, facendosi costruire una grandiosa villa al limite del Viminale che si estendeva con il giardino riccamente ornato da fontane e portali tra la basilica di S.Maria Maggiore, e le attuali via Marsala e via del Viminale<ref>La villa, divenuta villa Montalto Peretti Negroni Massimo, venne demolita subito dopo l'Unità d'Italia per l'urbanizzazione della zona e oggi non ne rimane più alcuna traccia se si fa eccezione per la [[fontana del Prigione]] ora trasferita a [[Trastevere]]</ref>.