Museo dell'Accademia Etrusca e della città di Cortona: differenze tra le versioni

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Inizialmente ed erroneamente attribuito a [[Francesco Signorelli]], questo dipinto venne in realtà realizzato dal ben più noto [[Luca Signorelli]] alla fine del [[XV secolo]] (1510-1515 ca). Il tondo, proveniente da Palazzo dei Priori in Cortona, vede come figura centrale la [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]] che sorregge il [[Bambino Gesù|Cristo Bambino]]. D'intorno vi sono i Santi protettori di Cortona. A sinistra si può notare [[San Michele Arcangelo]], avvolto in una splendida armatura, e che con la mano destra regge la bilancia per pesare le anime, con la mano sinistra tiene la spada sguainata; ai suoi piedi atterra [[Satana]], avvolto e stretto da serpenti e rettili. Alle spalle della Madonna, troviamo [[San Vincenzo]] e [[Santa Margherita da Cortona]]. Sulla destra, a figura intera, si trova [[San Marco]] che, avvolto in una veste gialla, regge una raffigurazione molto peculiare e realistica della città di Cortona vista dalla Valdichiana. Sono riconoscibili anche i principali edifici religiosi e civili dominati dalla Fortezza del Girifalco.
 
=== Tempietto dedicato alle glorie della Toscana ===
Il ''tempietto dedicato alle glorie della Toscana'' venne realizzato tra il 1751 e il 1757 da [[Gaspero Bruschi]] nella manifattura [[Ginori di Doccia]]. [[Carlo Ginori]] lo donò all'Accademia Etrusca di Cortona per commemorare il suo turno di presidenza, nell'anno 1756. L'opera si presenta come un perfetto e dolce sincretismo tra porcellana bianca e sottosmalto azzurro, bicromia che ricorda inequivocabilmente i capolavori robbiani. Si noti comunque come la porcellana non sia assolutamente bianca, ma si perda in qualche tocco grigiastro, cosa dovuta alla presenza nell'impasto di una particolare terra proveniente da [[Montecarlo di Lucca]]. Il tutto è rivestito da uno smalto lucido, sottile e non uniforme a causa della particolare porcellana e alcuni difetti di cottura. Nella parte più alta del tempietto si nota [[Mercurio (divinità)|Mercurio]] in quanto messaggero degli dei, che con la mano destra solleva uno specchio e con la sinistra regge due ritratti rispettivamente raffiguranti [[Maria Teresa D'Austria]] e [[Francesco di Lorena]], sovrani entranti in [[Toscana]], e che avrebbero dato inizio alla dinastia degli Asburgo-Lorena, a seguito di quella medicea conclusasi nel 1737. Al di sotto della statuetta di Mercurio, vi sono quattro [[Marzocco (simbolo)|leoni Marzocco]], i quali incarnano il simbolo ufficiale della città di Firenze. Alla metà del tempietto, e quindi in cima ai pilastri della struttura, siedono le tre [[Parche]] e il [[Tempo]], evidenti allegorie dell'eterno scorrere delle cose e della caducità del tutto; più brevemente, possiamo definirle come espressione del destino dell'umanità. In basso troviamo le quattro [[Virtù Cardinali]], facilmente riconoscibili dai loro attributi, e a cui sono legate le quattro parti del mondo: la [[Prudenza]] regge con la mano destra uno specchio e ai suoi piedi è una cerva, simboleggiante l'Europa; la [[Giustizia]] è accompagnata da uno struzzo che sta ad indicare le Americhe; la [[Temperanza]] vede ai suoi piedi un elefante, icona stessa della temperanza nonché personificazione dell'Asia; infine, la [[Fortezza (virtù)|Fortezza]], che indossa elmo e corazza, sta sopra un leone, evidente simbolo della forza, ma anche dell'Africa.
 
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