Storiografia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
LauBot (discussione | contributi)
m Bot: passaggio degli url da HTTP a HTTPS
Folto82 (discussione | contributi)
Riga 90:
== Nascita della storiografia: Erodoto e Tucidide ==
Il V secolo a.C., il secolo della "rivoluzione culturale" della [[Grecia antica]], fu il secolo in cui si affermò pienamente lo spirito razionalistico e scientifico della cultura greca. In questo contesto si collocò anche la nascita della scienza storiografica, i cui fondatori sono considerati unanimemente [[Erodoto]] e [[Tucidide]].
 
Chi era lo "storico" antico? Era uno che descriveva e raccontava quello che aveva visto e sentito personalmente o indirettamente: fatti, vicende e popoli. Il punto di vista della prima storiografia era costituito quindi dal “[[presente]]”: solo successivamente l’attenzione dello storico cominciò a orientarsi anche verso il [[ passato]], ricostruito in qualche modo attraverso le memorie e i documenti, le tracce.
Naturalmente la storiografia “scientifica” era cosa ben diversa dalla mitologia, che già conteneva riferimenti al passato più o meno lontano: lo storiografo non era il poeta, e quindi cercava di spiegare “perché” erano avvenuti determinati fatti, individuando le “cause” remote degli eventi accaduti nel presente.
 
Le singole vicende furono dunque inquadrate in un contesto logico-cronologico coerente e interdipendente, fondato soprattutto sul [[Nesso di causalità|rapporto di causa-effetto]]. Gli elementi mitici e leggendari furono esclusi dalla trattazione storica. Anche lo strumento espressivo era diverso: gli storici scrivevano solo in prosa, il verso era ormai superato e ritenuto inadeguato allo scopo.
 
[[Erodoto]], nelle sue ''[[Storie (Erodoto)|Storie]]'', si occupò prevalentemente delle [[guerre persiane]] mentre [[Tucidide]], nella ''[[Guerra del Peloponneso (Tucidide)|Guerra del Peloponneso]]'', si occupò dell'[[Guerra del Peloponneso|omonimo conflitto panellenico]]. Gli studiosi hanno colto differenze e affinità tra i due “padri” della storiografia: ad esempio, era comune a entrambi l’attenzione prevalente verso il presente o verso il passato prossimo e inoltre tutti e due tendevano ad individuare le cause delle vicende storiche nelle volontà e nelle passioni degli uomini. Soprattutto i grandi uomini, nel bene o nel male, facevano la storia, che svelava quindi la natura umana.
 
Ciò che li differenziava era invece una certa attitudine di Erodoto a servirsi ancora dei racconti e degli elementi poetici e mitologici e a giudicare i fatti sulla base di criteri etici, mentre Tucidide appariva più “moderno”, nel senso che mirava a raggiungere una maggiore “oggettività” e imparzialità di giudizio. Un merito indiscusso della [[storiografia greca]] fu inoltre quello di ampliare le conoscenze etniche, culturali e geografiche dei greci: le ricerche storiche infatti superarono i ristretti confini del mondo greco e rivelarono l’esistenza di altri popoli e civiltà.
 
Tutta la storiografia successiva si muove nel solco tracciato da [[Erodoto]] e [[Tucidide]]. A Erodoto (senza peraltro condividerne la curiosità antropologica) si richiamava formalmente, per la presenza di singoli ''excursus'' sui popoli stranieri venuti a contatto con la grecità, [[Eforo di Cuma]], autore di una storia generale del mondo ellenico ampiamente basata sulla compilazione di fonti precedenti, della quale possediamo solo frammenti. Diversi autori scrissero storie del mondo greco che si ponevano consapevolmente come continuazione dell'opera storica di Tucidide, bruscamente interrotta al 411, in pieno svolgimento della [[guerra del Peloponneso]]: nacquero così le ''[[Elleniche]]'' di [[Senofonte]] e quelle, per noi perdute, di [[Teopompo di Chio]] che narravano rispettivamente gli eventi dal 411 al 362 a.C. e dal 411 al 394 a.C.; di autore anonimo sono le cosiddette ''[[Elleniche di Ossirinco]]'' (dal nome della località egiziana del ritrovamento papiraceo che le ha parzialmente restituite), la cui parte conservata concerne l'anno 396/395 a.C. Nella sua vasta e poligrafica attività letteraria, [[Senofonte]] diede vita anche ad altri filoni storiografici o di genere affine alla storiografia: con l’''[[Anabasi (Senofonte)|Anabasi]]'', resoconto dell'avanzata all'interno dell'[[Asia]], e della successiva avventurosa ritirata, di un esercito di mercenari greci di cui Senofonte stesso si trovò ad assumere il comando, egli creò il genere della memorialistica militare, che eserciterà un incerto influsso sui ''[[Commentarius (Giulio Cesare)|Commentarii]]'' [[Giulio Cesare|cesariani]]; con la ''[[Ciropedia]]'', biografia romanzata e agiografica di [[Ciro il Grande]], fondatore dell'impero persiano, presentato come modello di monarca ideale, diede vita alla storia romanzata e con l'''[[Agesilao (Senofonte)|Agesilao]]'', re spartano pure vagheggiato come modello, creò l'archetipo della biografia encomiastica. Con le ''[[Storie filippiche (Teopompo)|Storie filippiche]]'' di [[Teopompo]], che esponevano gli eventi del mondo greco dal 359 al 336 a.C. ponendo al centro dell'interesse la figura di [[Filippo II di Macedonia|Filippo II]], re di [[Regno di Macedonia|Macedonia]]), nasce la monografia storica, incentrata su una singola personalità e di conseguenza su un limitato periodo di tempo. Con il riassunto, dovuto allo stesso Teopompo, delle ''Storie'' di Erodoto, prende corpo il filone dell'[[epitome]], destinato a grande successo:)
Tutta la storiografia successiva si muove nel solco tracciato da [[Erodoto]] e [[Tucidide]]. A Erodoto (senza peraltro condividerne la curiosità antropologica) si richiamava formalmente, per la presenza di singoli ''excursus'' sui popoli stranieri venuti a contatto con la grecità, [[Eforo di Cuma]], autore di una storia generale del mondo ellenico ampiamente basata sulla compilazione di fonti precedenti, della quale possediamo solo frammenti. Diversi autori scrissero storie del mondo greco che si ponevano consapevolmente come continuazione dell'opera storica di Tucidide, bruscamente interrotta al 411, in pieno svolgimento della [[guerra del Peloponneso]]: nacquero così le ''[[Elleniche]]'' di [[Senofonte]] e quelle, per noi perdute, di [[Teopompo di Chio]] che narravano rispettivamente gli eventi dal 411 al 362 a.C. e dal 411 al 394 a.C.; di autore anonimo sono le cosiddette ''[[Elleniche di Ossirinco]]'' (dal nome della località egiziana del ritrovamento papiraceo che le ha parzialmente restituite), la cui parte conservata concerne l'anno 396/395 a.C.
 
Tutta la storiografia successiva si muove nel solco tracciato da [[Erodoto]] e [[Tucidide]]. A Erodoto (senza peraltro condividerne la curiosità antropologica) si richiamava formalmente, per la presenza di singoli ''excursus'' sui popoli stranieri venuti a contatto con la grecità, [[Eforo di Cuma]], autore di una storia generale del mondo ellenico ampiamente basata sulla compilazione di fonti precedenti, della quale possediamo solo frammenti. Diversi autori scrissero storie del mondo greco che si ponevano consapevolmente come continuazione dell'opera storica di Tucidide, bruscamente interrotta al 411, in pieno svolgimento della [[guerra del Peloponneso]]: nacquero così le ''[[Elleniche]]'' di [[Senofonte]] e quelle, per noi perdute, di [[Teopompo di Chio]] che narravano rispettivamente gli eventi dal 411 al 362 a.C. e dal 411 al 394 a.C.; di autore anonimo sono le cosiddette ''[[Elleniche di Ossirinco]]'' (dal nome della località egiziana del ritrovamento papiraceo che le ha parzialmente restituite), la cui parte conservata concerne l'anno 396/395 a.C. Nella sua vasta e poligrafica attività letteraria, [[Senofonte]] diede vita anche ad altri filoni storiografici o di genere affine alla storiografia: con l’''[[Anabasi (Senofonte)|Anabasi]]'', resoconto dell'avanzata all'interno dell'[[Asia]], e della successiva avventurosa ritirata, di un esercito di mercenari greci di cui Senofonte stesso si trovò ad assumere il comando, egli creò il genere della memorialistica militare, che eserciterà un incerto influsso sui ''[[Commentarius (Giulio Cesare)|Commentarii]]'' [[Giulio Cesare|cesariani]]; con la ''[[Ciropedia]]'', biografia romanzata e agiografica di [[Ciro il Grande]], fondatore dell'impero persiano, presentato come modello di monarca ideale, diede vita alla storia romanzata e con l'''[[Agesilao (Senofonte)|Agesilao]]'', re spartano pure vagheggiato come modello, creò l'archetipo della biografia encomiastica. Con le ''[[Storie filippiche (Teopompo)|Storie filippiche]]'' di [[Teopompo]], che esponevano gli eventi del mondo greco dal 359 al 336 a.C. ponendo al centro dell'interesse la figura di [[Filippo II di Macedonia|Filippo II]], re di [[Regno di Macedonia|Macedonia]]), nasce la monografia storica, incentrata su una singola personalità e di conseguenza su un limitato periodo di tempo. Con il riassunto, dovuto allo stesso Teopompo, delle ''Storie'' di Erodoto, prende corpo il filone dell'[[epitome]], destinato a grande successo:)
 
=== L'[[età ellenistica]] ===