Impero ottomano: differenze tra le versioni

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Si ritiene che [[Ishak Efendi]] abbia introdotto nel [[XIX secolo]] le coeve idee e gli sviluppi scientifici occidentali al mondo ottomano e musulmano in generale, così come l'invenzione di un'adeguata terminologia scientifica turca e araba, attraverso le sue traduzioni di opere occidentali.
 
== Lingua ==
 
Il [[lingua turca ottomana|turco ottomano]] era la lingua ufficiale dell'Impero, fortemente influenzata dal [[lingua persiana|persiano]] e dall'[[lingua araba|arabo]], faceva parte delle [[lingue oghuz]] a loro volta un ramo delle [[lingue turche]]. Inoltre, gli ottomani utilizzavano altre lingue: il [[lingua turca|turco]] veniva parlato dalla maggior parte della popolazione in [[Anatolia]] e dalla maggioranza dei musulmani dei [[Balcani]] tranne che in [[Albania]] e [[Bosnia]]; il persiano era utilizzato solo da una minoranza di persone molto colte;<ref name="Bertold Spuler page 69"/> l'arabo era parlato principalmente in [[Arabia]], [[Iraq]], [[Kuwait]], nel Levante e in alcune parti del [[Corno d'Africa]]; la [[lingua berbera]] era diffusa nel [[Nord Africa]]. Negli ultimi due secoli, l'uso di queste lingue divenne più limitato, tuttavia specifico: il persiano serviva principalmente come lingua letteraria per i colti,<ref name="Bertold Spuler page 69">{{cite book|author=Bertold Spuler|title=Persian Historiography And Geography|url=https://books.google.com/books?id=rD1vvympVtsC&pg=PA69|accessdate=11 February 2013|year=2003|publisher=Pustaka Nasional Pte Ltd|isbn=978-9971-77-488-2|page=69}}</ref> mentre l'arabo veniva utilizzato nelle preghiere islamiche. Il turco, nella sua variante ottomana, era un linguaggio militare e amministrativo fin dai tempi nascenti degli Ottomani. La costituzione ottomana del 1876 sancì ufficialmente lo status imperiale ufficiale del turco.<ref>{{cite journal|title=The Ottoman Constitution, promulgated the 7th Zilbridge, 1293 (11/23 December, 1876)|journal=The American Journal of International Law|year=1908|volume=2|issue=4|page=376|jstor=2212668}}</ref>
 
A causa di un basso tasso di alfabetizzazione tra la popolazione (circa il 2-3% fino all'inizio del [[XIX secolo]] e circa il 15% verso la fine), la gente comune doveva assumere degli scribi come "scrittori di richieste speciali" (''arzuhâlcis'') per essere in grado di comunicare con il governo.<ref>{{cite book|author=Kemal H. Karpat|title=Studies on Ottoman Social and Political History: Selected Articles and Essays|url=https://books.google.com/books?id=082osLxyBDgC&pg=PA266|accessdate=11 February 2013|year=2002|publisher=Brill|isbn=978-90-04-12101-0|page=266}}</ref><ref>{{Cite web|url=https://www.saylor.org/site/wp-content/uploads/2011/08/HIST351-8.1-Ottoman-Empire.pdf|title=Ottoman Empire|last=|first=|date=|website=|access-date=}}</ref> I gruppi etnici continuarono a parlare nelle loro famiglie e nei propri quartieri (''mahalles'') per mezzo delle loro lingue (come avvenne, ad esempio, per gli ebrei, gli armeni, i greci,...). Nei villaggi in cui due o più popolazioni vivevano insieme, gli abitanti parlavano spesso la lingua l'uno dell'altro. Nelle città cosmopolite, spesso le persone parlavano le proprie lingue di origine; molti coloro che non appartenevano al gruppo etnico dei turchi parlavano il turco come seconda lingua.
 
== Province ecclesiastiche cattoliche ==