Cheratite: differenze tra le versioni

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* Agenti biologici (ad esempio protozoi, batteri, virus, funghi)
 
Tra le cheratiti da agenti fisici le più comuni sono quelle da esposizione ai raggi ultravioletti; per quelle da agenti chimici bisogna considerare le forme da acidi e da sostanze alcaline, generalmente più gravi; storicamente le più frequenti sono quelle da calce. Le cheratiti da agenti biologici possono essere dovute a batteri, miceti, Chlamydie, virus o protozoi. La diagnosi eziologica può essere difficoltosa sulla base dei soli segni clinici, per cui nelle forme più gravi è necessario effettuare localmente prelievi per esami microbiologici e citologici<ref>Troisi Salvatore, Del Prete Antonio, “L'esame citologico nelle flogosi della superficie oculare”, Typos ed., Bari, 2008, pp. 1-46</ref>. Ad oggi, nei paesi con maggiore diffusione di pratiche igieniche quotidiane, legate alla diffusa disponibilità di acqua potabilizzata, con assenza di inquinanti biologici, è scarsamente rappresentata la presenza di infezioni comuni di origine batterica. Con la diffusione dell'uso delle lenti a contatto morbide, tra coloro che hanno un difetto visivo da correggere, è cresciuta la frequenza con la quale si ritrovano cheratiti infettive legate a batteri e funghi inquinanti i contenitori ed i liquidi usati per la conservazione. Tra quelle più insidiose è una infezione da protozoo [[Acanthamoeba Hystolitica]] ([[Amoeba|amebe]]) che può provocare una disgregazione del tessuto corneale. La diagnosi di Cheratite da Acanthamoeba non è agevole, in quanto il protozoo non viene rilevato dagli esami colturali, eseguiti di norma per batteri e per miceti. E'È possibile evidenziarne la presenza in strisci ottenuti per scraping delle lesioni, sottoposti ad opportune colorazioni; altre possibilità diagnostiche sono la valutazione mediante microscopia confocale in vivo e l'identificazione del germe mediante metodica PCR su prelievo lacrimale. Recentemente è stata descritta una tecnica innovativa, basata sull'osservazione di un prelievo corneo-congiuntivale per scraping in microscopia elettronica a scansione (SEM); si tratta di una metodica sofisticata, ma molto sensibile, se l'osservazione segue criteri standardizzati<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Troisi Salvatore, Del Prete Salvatore, Parisi Francesco, Troisi Mario, Del Prete Antonio|titolo=Utilità della Microscopia Elettronica a Scansione nella diagnosi di Cheratite da Acanthamoeba: case report.|rivista=Atti 17° Congresso Internazionale Società Oftalmologica Italiana 2019|volume=ed. 2019, pag. 68|numero=|accesso=https://www.congressisoi.com/pdf/programma-17.pdf}}</ref>. Altre cause frequenti di cheratiti infettive sono le diffusioni di sindromi virali da [[Adenovirus]], o legate agli [[Herpesvirus]].
 
== Diagnosi e cura ==
 
La cheratite Herpetica stromale è un evento patologico grave non sempre facilmente controllabile mediante le terapie disponibili, soprattutto se la diagnosi non viene fatta tempestivamente e la terapia non viene attuata immediatamente. La valutazione delle aree epiteliali danneggiate è facilitata dall'uso di coloranti vitali, in particolare la fluoresceina, e, più recentemente, mediante utilizzo di una soluzione a base di riboflavina, che appare anche meglio tollerata (Droptest). Nelle forme herpetiche stromali tipiche l'infiammazione è distribuita irregolarmente nello stroma corneale ed è spesso accompagnata da un'[[uveite]]. Una sovrastante cheratite epiteliale può essere presente o meno. Invece si manifesta spesso un edema dell'epitelio (con micro e macro bolle).
 
Le cellule infiammatorie infiltrano lo stroma a tutti i livelli e possono essere presenti aree di necrosi. Il processo si può estendere dalla membrana di Bowmann a quella di Descemet (strati della cornea). L'endotelio può essere interessato da edema, infiltrazione di cellule infiammatorie e, talvolta, al di sotto della lesione stromale è visibile un'essudazione fibrinosa. Precipitati sono spesso visibili. A livello dell'umor acqueo si apprezza un Tyndall plasmatico e cellulare (materie circolanti all'interno del bulbo oculare). A livello dell'angolo si ha spesso un edema delle bande trabeculari, con un fenomeno di trabeculite che spiega l'associazione non infrequente di ipertono nei pazienti malati. Fenomeni di interessamento dell'iride e del corpo ciliare sono spesso frequenti, anche se è abbastanza raro che lascino segni riconoscibili clinicamente (aree di atrofia iridea). Sinechie posteriori possono essere individuate a causa del processo infiammatorio.