Parresia: differenze tra le versioni

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Ma la parresia può divenire un ostacolo all'esercizio della democrazia quando essa si confonde con la [[retorica]] «...quello strumento con cui chi vuole esercitare il potere non può che ripetere molto puntualmente ciò che vuole la folla, oppure ciò che vogliono i capi o il Principe. La retorica è un mezzo che permette di persuadere la gente ad abbracciare posizioni che sono già le sue...»<ref>M. Foucault, '' Il governo di sé e degli altri''. Op. cit. p.221 </ref>
 
Denunciare «questo cattivo funzionamento della parresia nella democrazia ateniese» è il dovere morale che si assume Socrate come riferisce Platone nell<nowiki>'</nowiki>''Apologia''. Socrate, a rischio della sua vita, rivela, contrariamente a quanto pensa la maggioranza persuasa dalla retorica, come su di lui sono state dette cose non vere come quella di corrompere i giovani e di non credere negli dei della città. Quelli che lo accusano «poco o nulla di vero hanno detto, e voi, invece, da me non udirete altra cosa che la verità»<ref>Platone, ''Apologia'' 17 b 4-8 </ref>, perché il filosofo è colui che dice la verità dimostrandola con il suo comportamento di vita.
 
In Socrate la parresia filosofica coincide con la vita reale: non è solo una tecnica [[dialogo socratico|dialogica]], «essa non è assolutamente una funzione politica, ma è necessaria in relazione alla politica»<ref>M. Foucault, '' Il governo di sé e degli altri''. Op. cit. p.310 </ref>
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