Provincia (Italia): differenze tra le versioni

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[[File:2 maggio 1945 jugoslavi a trieste.jpg|thumb|left|Militari jugoslavi a [[Trieste]] nel 1945.]]
 
L'[[armistizio di Cassibile]] invertì la tendenza all'aumento del numero delle province, dato che il confine orientale subì sempre più la pressione delle armate partigiane di [[Josip Broz Tito|Tito]]. Le intenzioni del comandante [[Jugoslavia|jugoslavo]] erano esplicitamente rivoluzionarie e volte alla cancellazione immediata di ogni istituzione italiana, compresi gli enti locali, senza attendere gli atti di [[diritto internazionale]]. La prima a cadere, il 31 ottobre [[1944]], fu [[Zara]], che venne convertita in soli due giorni in un'amministrazione [[Croazia|croata]] e [[Unione Sovietica|sovietica]].<ref>[http://xoomer.virgilio.it/histria/storiaecultura/testiedocumenti/Cronologia%20Istriana%20Parte%201-43_file/Cronologia%20Istriana%20Parte%201-43.htm Cronologia istriana]</ref> Molto più ampia fu però l'invasione immediatamente seguente alla fine della guerra nel maggio del [[1945]], quando la [[Venezia Giulia]] presaliberata dai titinipartigiani yugoslavi venne spogliata di ogni autorità italiana e sottoposta a neoeletti [[soviet|consigli popolari]] i cui ambiti geografici ricalcavano piuttosto l'antica suddivisione [[Impero austro-ungarico|austro-ungarica]].<ref>La [[provincia di Fiume]], quella [[provincia di Pola|di Pola]] tranne il capoluogo, e le metà orientali di quelle [[provincia di Trieste|Trieste]] e di [[provincia di Gorizia|Gorizia]], furono subito cancellate. Al loro posto vennero eletti su ordine militare slavo tre [[soviet|consigli popolari]] provinciali: uno per il [[Litorale sloveno]] nell'ambito dell'ex [[contea di Gorizia e Gradisca]], uno per l'[[Istria]] nel fu [[Margraviato d'Istria|margraviato]], e uno cittadino per [[Fiume (Croazia)|Fiume]]. La decisione, oltre a ricalcare abbastanza bene i confini etnici fra sloveni e croati, sottolineava il carattere di parentesi chiusa che la propaganda titina dava alla presenza statale italiana nella zona. La [[provincia di Lubiana]] tornò invece immediatamente a far parte in tutto e per tutto della [[Jugoslavia]].</ref> La [[secondo dopoguerra italiano|conclusione del conflitto]] nel [[1945]] comportò per opportunità la modifica del nome di due province, quella di Littoria che diventò [[provincia di Latina|di Latina]], e poco dopo quella di Apuania che ridivenne [[Provincia di Massa e Carrara|di Massa-Carrara]] fissandone il capoluogo in [[Massa (Italia)|Massa]],<ref>{{Cita legge italiana|tipo = DLL|anno = 1946|mese = 03|giorno = 01|numero = 48|titolo = Ricostituzione dei comuni di Massa, Carrara e Montignoso.|articolo = 2|originale = si|data = |cid = }}.</ref> mentre venne ricostituita la [[provincia di Caserta]] che era stata sacrificata dal regime.<ref>{{Cita legge italiana|tipo = DLL|anno = 1945|mese = 06|giorno = 11|numero = 373|titolo = Ricostruzione della provincia di Caserta.|articolo = |originale = si|data = |cid = }}.</ref> Con il [[s:Trattato di pace fra l'Italia e le Potenze Alleate ed Associate - Parigi, 10 febbraio 1947|Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947]] venne ratificata la perdita delle province di Pola, Fiume e Zara, nonché di gran parte del territorio di quelle di Gorizia e Trieste, mentre il nucleo centrale di quest'ultima venne staccato dall'[[Italia]] e trasformato nel [[Territorio Libero di Trieste]] sottoposto al [[Allied Military Government of Occupied Territories|Governo Militare Alleato]]. A quel punto la zona di [[Monfalcone]], rimasta orfana del capoluogo provinciale, fu aggregata su ordine prefettizio alla provincia di [[Gorizia]]. Dal lato francese la [[provincia di Cuneo]] perse un comune. La nuova Italia repubblicana scese così a un totale di 91 province. Nel [[1948]], con la creazione della regione [[Trentino-Alto Adige]], fu ridefinito il confine fra la [[provincia autonoma di Bolzano|provincia di Bolzano]] e quella [[Provincia autonoma di Trento|di Trento]] a favore della prima.<ref>[[s:L.cost. 26 febbraio 1948, n. 5 - Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige|Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n°5]].</ref>
 
I primi vent'anni della [[Italia|Repubblica Italiana]] videro la geografia provinciale rimanere immutata fatta salva, a seguito del [[Memorandum di Londra]] del [[1954]], la reintegrazione nel territorio nazionale di ciò che era rimasto della [[provincia di Trieste]]. La prima novità giunse solo nel [[1968]], quando venne istituita la [[provincia di Pordenone]], cui seguirono nel [[1970]] la [[provincia di Isernia]] e nel [[1974]] la [[provincia di Oristano]].