Regno d'Italia (1861-1946): differenze tra le versioni

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{{Citazione|Fatta l'[[Italia]], bisogna fare gli [[Italiani]]|[[Massimo D'Azeglio]]}}
 
Il '''Regno d'Italia''' fu lo [[Stato]] [[italia]]no, [[Proclamazione del Regno d'Italia|proclamato il 17 marzo 1861]]<ref>p. 139 [[Alberto Mario Banti]], ''Storia contemporanea'' Donzelli Editore, 1997</ref> con l'''Unità d'Italia'', ovvero alla fine del [[Risorgimento]] italiano con la [[seconda guerra d'indipendenza]] combattuta dal [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] per conseguire l'unificazione nazionale italiana da nord a sud.<ref>{{cita web|autore=Aldo Sandulli e Giulio Vesperini|url=http://dspace.unitus.it/bitstream/2067/1886/1/RTDP-Giulio.pdf|titolo=L'organizzazione dello Stato unitario|tipo=[[PDF]]|sito=[[Università degli Studi della Tuscia]]|accesso=16 novembre 2014}}</ref>. L'unificazione è proseguita poi con la [[Terza guerra d'indipendenza italiana]] nel 1866 e la caduta/annessione dello [[Stato Pontificio]] con la [[presa di Roma]] nel 1970.
 
Il completamento del territorio nazionale avvenne tuttavia al termine della [[prima guerra mondiale]], considerata come la [[quarta guerra d'indipendenza italiana]], il 4 novembre [[1918]] (giorno della diramazione del [[Bollettino della Vittoria]] che annunciava che l'Impero austro-ungarico si arrendeva all'[[Italia]]) in base all'[[Armistizio di Villa Giusti|armistizio firmato a Villa Giusti]], nei pressi di [[Padova]]. Con il successivo [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|trattato di Saint-Germain-en-Laye]], nel 1919, l'Italia completò l'unità nazionale con l'annessione di [[Trento]], [[Trieste]], l'[[Istria]] e parte della [[Dalmazia]].
 
Dal 1861 al [[1946]] fu una [[monarchia costituzionale]] basata sullo [[Statuto Albertino]], concesso nel [[1848]] da [[Carlo Alberto di Savoia]] ai suoi sudditi del [[Regno di Sardegna]], prima di abdicare l'anno successivo. Al vertice dello Stato vi era il re, il quale riassumeva in sé i tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario seppur esercitati non in maniera assoluta.<ref>artt. 3, 5, 68 e ss. dello Statuto albertino</ref> Tale forma di governo fu avversata dalle frange repubblicane (oltreché internazionaliste e anarchiche) e si concretizzò soprattutto in due note vicende: la fucilazione di [[Pietro Barsanti]] (considerato il primo martire della [[Italia|Repubblica Italiana]])<ref>"Fucilato il 27 agosto 1870 in seguito a un fallito moto mazziniano, nei fogli commemorativi il caporale Pietro Barsanti è presentato come colui che ha «versato il primo sangue per la Repubblica Italiana» (Cesena, 27 agosto 1886, snt.)". Citato in Maurizio Ridolfi, ''Almanacco della Repubblica'', Pearson Italia, 2003, p.172</ref> e l'attentato di [[Giovanni Passannante]], di fede [[Anarchismo|anarchica]].