Geografia: differenze tra le versioni

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Lo studio della '''geografia matematica''' fu ripreso nel [[II secolo|II secolo d.C.]] da [[Marino di Tiro]] e, soprattutto, da [[Claudio Tolomeo]], la cui ''[[Geografia (Tolomeo)|Geografia]]'' non solo riporta le [[coordinate sferiche]] di 8000 diverse località, ma espone anche i metodi di [[proiezione cartografica|proiezione]] usati nella cartografia.
 
{{citazione necessaria|Il [[Medioevo]], come con altre scienze, dovette prima difendere (nelle biblioteche monastiche) quanto avevano prodotto gli antichi dalle distruzioni operate dai [[barbari]], poi ricominciare a produrre opere nuove, che hanno per noi oggi l'aspetto di cataloghi, o carte molto approssimate e addirittura spesso inventate. Spiccano però le carte della [[cartografia nautica]], per la loro precisione ed accuratezza (spesso corredate da testi contenuti in un libro [[portolano]]), soprattutto quelle realizzate nell'Europa meridionale. Anche i geografi [[Arabi]] crearono opere di estrema qualità, come per esempio il "''Libro del Re Ruggiero''", di [[Idrisi]] (del [[XII secolo]]), e altri autori ancora come [[Ibn Battuta]] e [[Ibn Khaldun]].}}
 
Con le grandi [[esplorazioni]] terrestri dirette in [[Asia]] (''[[Il Milione]]'' di [[Marco Polo]], nel XIII secolo, ne è un esempio affascinante) e quelle marittime, o ancora verso l'[[Asia]] o verso le [[Americhe]], l'uomo "riscoprì" la passione per la geografia, e il bisogno di uno studio più accurato. Nella seconda metà del [[XV secolo]] la riscoperta in Europa dell'opera geografica di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] fu essenziale per la rinascita della cartografia.