Scuola musicale napoletana: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 20:
 
Gli insegnamenti impartiti erano canto (essenzialmente quello ecclesiastico) composizione, violino, clavicembalo, arpa, corno ecc. I primi studenti erano gli orfani presi dalle strade napoletane. Successivamente, raggiunta una certa fama e prestigio, divennero delle vere e proprie scuole di musica con l'ammissione anche di studenti esterni provenienti dai ceti non poveri, dietro pagamento di una retta.
Tra gli insegnanti più noti dei conservatori napoletani si ricordanoricorda, oltre al già citato Francesco Durante, [[Gaetano Greco]], che ebbe tra glii propri allievi [[Giuseppe Porsile]], [[Nicola Porpora]], e [[Leonardo Vinci]] eAlla [[Giovanniscuola Battista Pergolesi]], e [[Francescodi Durante]], che tuttavia non produsse alcuna opera per i teatri; alla sua scuola si formarono invece alcuni tra i più importanti compositori del [[XVIIIperiodo secolo]]successivo, quali [[Niccolò Jommelli]], il marchigiano [[Giovanni Battista Pergolesi]], i pugliesi [[Tommaso Traetta]], [[Niccolò Piccinni]] e, [[Giovanni Paisiello]] i toscani, [[Pietro Alessandro Guglielmi]] e [[Antonio Sacchini]]. [[Giovanni Battista Pergolesi]] fu sia allievo di Greco (e di Leonardo Vinci), prima, sia poi di Durante.
 
=== L'opera a Napoli nel Sei e Settecento ===
Riga 38:
{{Vedi anche|Opera buffa}}
[[File:La Serva Padrona.jpg|thumb|Frontespizio del libretto de ''[[La serva padrona]]'', nell'edizione messa in scena nel 1739 a [[San Giovanni in Persiceto]] come intermezzo dell'opera seria ''L'odio vinto dalla costanza'']]
Tra le più importanti sperimentazioni avviate a Napoli la "commedeja pe' museca", operina comica o sentimentale, in dialetto napoletano. Il primo esempio del genere è ''La Cilia'' (1706) di Michelangelo Faggioli, a cui seguirni numerose altre date con regolarità al teatro dei Fiorentini, a partire da ''Patrò Calienno della Costa'', (1709) di [[Antonio Orefice]] a ''[[Lo frate 'nnamorato]]'' (1732) di [[Giovanni Battista Pergolesi|Pergolesi]] e ''Le[[Li zite 'n galerangalera]]'' (17401722) di [[Leonardo Vinci]]. Fa eccezione la commedia ''Il trionfo dell'onore'' (1718) di Scarlatti, il cui libretto è in italiano. La commedia per musica, basata su trame amorosi e divertenti, dal lieto fine, con personaggi borghesi e popolari, conobbe dal Settecento un'evoluzione separata e diversificata per luoghi teatrali e cast vocali dal dramma per musica, poi definito opera seria in contrapposizione con l'opera comica.
Dalla metà del [[XVIII secolo]], la commedia per musica, trasformata dal grande commediografo Carlo Goldoni in [[dramma giocoso]], caratterizzato da vicende sentimentali, punteggiate da momenti comici, conquistò un successo su scala europea, grazie anche al contributo di compositori napoletani; basterà ricordare capolavori come ''[[La_buona_figliuola|La Cecchina ossia la buona figliola]]'' di [[Niccolò Piccinni|Piccinni]] ([[1760]]), ''[[Nina, o sia La pazza per amore|Nina]]'' di [[Giovanni Paisiello|Paisiello]] ([[1789]]), ''[[Il matrimonio segreto]]'' di [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]] ([[1792]]), e le grandi opere comiche di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], [[Le nozze di Figaro]], [[Così fan tutte]] e [[Don_Giovanni_(opera)|Don Giovanni]], e, più tardi, di [[Gioachino Rossini|Rossini]] e [[Gaetano Donizetti|Donizetti]]. Con questi grandi compositori il genere dell'opera buffa raggiungerà l'apice per poi declinare verso la metà del [[XIX secolo]].