Homo neanderthalensis: differenze tra le versioni

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La testa, rispetto ad un ''sapiens'' è allungata antero-posteriormente, anche se si sovrappone in genere nella variabilità ''sapiens'', ha un volume cerebrale di 1500&nbsp;cm³ in media, del 10% superiore agli uomini attuali<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Ponce de León|nome=M.S.|cognome2=Golovanova|nome2=L.|cognome3=Doronichev|nome3=V.|cognome4=Romanova|nome4=G.|cognome5=Akazawa|nome5=T.|cognome6=Kondo|nome6=O.|cognome7=Ishida|nome7=H.|cognome8=Zollikofer|nome8=C.P.|anno=2008|titolo=Neanderthal brain size at birth provides insights into the evolution of human life history|rivista=[[Proceedings of the National Academy of Sciences|PNAS]]|numero=105|pp=13764-13768|lingua=en}}</ref> e arcate sopraccigliari sporgenti. Ha uno spiccato [[Prognatismo|prognatismo mascellare]] e il mento può essere sfuggente, per lo meno nei tipi arcaici. Col tempo, in alcune zone e verso la fine del [[Paleolitico]] si diffonde un tipo più gracile e con un mento osseo più pronunciato, mentre gli zigomi sono molto meno accentuati e le arcate sopraccigliari al contrario più sporgenti.
 
Una tesi esposta nel 2006 e confermata nel 2007<ref>{{cita web|https://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1147417|A Melanocortin 1 Receptor Allele Suggests Varying Pigmentation Among Neanderthals.|nome=Carles|cognome=Lalueza-Fox|etal=si|data=25 ottobre 2007|lingua=en}}</ref> è basata su ricerche avanzate con tecniche di biologia molecolare e ipotizza che la specie, in Europa, abbia sviluppato individui di carnagione bianca con [[Rutilismo|capelli rossi]]: il tipo di [[Melanina#Classi di melanine naturali|pigmentazione]] è in accordo con la scarsa irradiazione solare ([[Radiazione ultravioletta|ultravioletta]]) del territorio colonizzato, analogamente alla distribuzione geografica attuale della pigmentazione nei tipi umani.<ref>{{Cita web|1=http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/neanderthal-rosso/neanderthal-rosso/neanderthal-rosso.html|2=Articolo di sintesi|sito=repubblica.it|urlmorto=sì}}</ref> Nonostante ciò, si è evidenziato come la variabilità genetica della popolazione neandertaliana<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Laurent|cognome=Excoffier|titolo=Neanderthal Genetic Diversity: A Fresh Look from Old Samples Current Biology|volume=16|pp=R650-R652|data=22 agosto 2006|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=In Neanderthals, there was probably the whole range of hair colour we see today in modern European populations, from dark to blond right through to red|nome=Carles|cognome=Lalueza-Fox|lingua=en}}</ref> suggerisca una variabilità del fenotipo piuttosto ampia, analogamente a quella attuale di H. sapiens.
 
Recenti studi, basati sull'analisi di alcune sequenze geniche di [[DNA mitocondriale|mtDNA]], suggeriscono che, senza arrivare a parlare di sottospecie, vi fu sicuramente una suddivisione in tre (o forse quattro, ma il metodo non riesce ancora a chiarire quest'ipotesi) diversi grandi gruppi di popolazioni<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Fabre|nome=V.|cognome2=Condemi|nome2=S.|cognome3=Degioanni|nome3=A.|titolo=Genetic Evidence of Geographical Groups among Neanderthals|rivista=[[Public Library of Science|PLoS ONE]]|numero=4(4)|p=e5151|doi=10.1371/journal.pone.0005151|anno=2009|lingua=en}}</ref>. La reale esistenza dei gruppi sud europeo (sud iberico, subalpino, balcanico), centro-est europeo (dalla zona nord iberica fino al mar Caspio) e medio asiatico (fino ai confini orientali kazaki) in precedenza era stata frequentemente messa in discussione sulla base dei soli reperti fossili.