Tazio Nuvolari: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
=== Gli inizi ===
Figlio di Arturo, [[agricoltore]] benestante, e di Elisa Zorzi, il piccolo Tazio crebbe nel mito sportivo del padre e dello zio [[Giuseppe Nuvolari (ciclista)|Giuseppe]], entrambi valenti [[ciclista|corridori ciclistici]] dell'epoca, celebri per aver dominato la riunione ciclistica internazionale di Nizza del 1893.<ref>Daniele Marchesini, Benito Mazzi, Romano Spada, ''Pàlmer, borraccia e via!: storia e leggende della bicicletta e del ciclismo'', Portogruaro, Ediciclo, 2001</ref> In particolare, fu lo zio che lo iniziò al motorismo, facendogli guidare le sue [[Motocicletta|motociclette]] fin da bambino.
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=== La consacrazione con l'Alfa Romeo ===
;1930
[[File:Tazio Nuvolari.jpg|thumb|Tazio Nuvolari (a sinistra) insieme al suo meccanico Giovanni Battista Guidotti dopo la vittoria nel [[1930]] alla [[Mille Miglia]]]]
 
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Un mese più tardi Varzi riuscì a prendersi la rivincita trionfando alla [[Targa Florio]], mentre il mantovano non andò oltre il quinto posto, attardato da un guaio a una [[Balestra (meccanica)|balestra]].<ref>{{cita news|titolo=Vittoria italiana alla XXI Targa Florio|pubblicazione=Auto-Moto-Avio|data= 15 maggio 1930|numero=10|p=173}}</ref> Pochi giorni dopo la classica siciliana venne contattato da [[Enzo Ferrari]] che gli chiese se fosse stato disposto a correre alcune gare per la sua neonata [[Scuderia Ferrari|scuderia]] al volante di un'[[Alfa Romeo P2]].<ref name="NuvEsordioAlfa"/> Al termine di una fulminea trattativa, Nuvolari accettò l'offerta e fece il suo esordio nella corsa in salita [[Trieste]]-[[Opicina]], ottenendo la prima di tre vittorie consecutive.<ref name="NuvEsordioAlfa"/> Ad agosto conquistò poi il [[Tourist Trophy]] a [[Belfast]] davanti a Campari e Varzi, che rappresentava la sua prima affermazione in un Gran Premio di livello internazionale, e venne elogiato in maniera unanime dall'intera stampa inglese e dal pubblico accorso per la gara.<ref name="NuvEsordioAlfa"/> Nel frattempo aveva ripreso le corse in motocicletta, ma nonostante si fosse dimostrato ancora tra i più veloci, nell'ottobre dello stesso anno fece la sua ultima apparizione in moto sul [[Circuito del Tigullio]], classificandosi quinto.<ref name="NuvEsordioAlfa"/>
 
;1931
L'anno seguente vinse la prestigiosa [[Targa Florio]], in [[Sicilia]]. Dopodiché, decise di dedicarsi solamente alle autovetture. A bordo di un'[[Alfa Romeo 8C|Alfa Romeo 8C 2300]], l'8 dicembre [[1931]] per la prima volta venne sconfitto, in una sfida auto-aereo, dal [[Caproni Ca.100]] pilotato da [[Vittorio Suster]] nell'[[Aeroporto di Roma-Urbe]]<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/air10/f104/sfide_f1.htm|titolo=La storia di due "duelli" inconsueti avvenuti a 50 anni di distanza l'uno dall'altro|editore=Libero.it|accesso=6 novembre 2008}}</ref>. La sua fama crebbe ulteriormente e il famoso poeta [[Gabriele D'Annunzio]], alla fine dell'aprile [[1932]], lo invitò al [[Vittoriale]] per fargli dono di una piccola tartaruga d'oro con la dedica «all'uomo più veloce, l'animale più lento», chiedendogli in cambio di vincere la [[Targa Florio]] che si sarebbe disputata dopo due settimane. Il pilota fu stupito della richiesta e rispose: «Io corro solo per questo». La tartaruga divenne il suo portafortuna e la fece cucire poi sulla destra del petto sulla divisa ufficiale.
* Nel [[1931]], al [[circuito delle Tre Province]], durante la gara Nuvolari superò un passaggio a livello a velocità sostenute, riportando la rottura della molla di richiamo dell'acceleratore della sua [[Alfa Romeo]] 1750 6 cilindri. Per proseguire la corsa, una gara a cronometro, Nuvolari guidò controllando sterzo, freno e frizione mentre il meccanico Compagnoni regolava l'acceleratore, tramite la cintura dei pantaloni fatta passare attraverso il cofano. Nonostante questa tecnica di guida ai limiti del praticabile, Nuvolari vince la gara superando un incredulo [[Enzo Ferrari]] di 32 secondi<ref>{{cita web|url=http://www.nivola.org/nuv2i.asp#indiment|titolo=Una vittoria... indimenticabile|editore=Nivola.org|accesso=31 marzo 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110918074947/http://www.nivola.org/nuv2i.asp#indiment|dataarchivio=18 settembre 2011}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/08/allibito_dalle_folli_curve_Nuvolari_co_9_080608037.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150609124855/http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/08/allibito_dalle_folli_curve_Nuvolari_co_9_080608037.shtml|titolo=Io, allibito dalle folli curve di Nuvolari|pubblicazione=Corriere della Sera (da L'Europeo, 1962)|autore=Enzo Ferrari|giorno=8|mese=giugno|anno=2008|pagina=24|accesso=31 marzo 2011|urlmorto=sì|dataarchivio=9 giugno 2015}}</ref>.
A bordo di un'[[Alfa Romeo 8C|Alfa Romeo 8C 2300]], l'8 dicembre [[1931]] per la prima volta venne sconfitto, in una sfida auto-aereo, dal [[Caproni Ca.100]] pilotato da [[Vittorio Suster]] nell'[[Aeroporto di Roma-Urbe]]<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/air10/f104/sfide_f1.htm|titolo=La storia di due "duelli" inconsueti avvenuti a 50 anni di distanza l'uno dall'altro|editore=Libero.it|accesso=6 novembre 2008}}</ref>.
 
;1932
L'anno seguente vinse la prestigiosa [[Targa Florio]], in [[Sicilia]]. Dopodiché, decise di dedicarsi solamente alle autovetture. A bordo di un'[[Alfa Romeo 8C|Alfa Romeo 8C 2300]], l'8 dicembre [[1931]] per la prima volta venne sconfitto, in una sfida auto-aereo, dal [[Caproni Ca.100]] pilotato da [[Vittorio Suster]] nell'[[Aeroporto di Roma-Urbe]]<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/air10/f104/sfide_f1.htm|titolo=La storia di due "duelli" inconsueti avvenuti a 50 anni di distanza l'uno dall'altro|editore=Libero.it|accesso=6 novembre 2008}}</ref>. La sua fama crebbe ulteriormente e il famoso poeta [[Gabriele D'Annunzio]], alla fine dell'aprile [[1932]], lo invitò al [[Vittoriale]] per fargli dono di una piccola tartaruga d'oro con la dedica «all'uomo più veloce, l'animale più lento», chiedendogli in cambio di vincere la [[Targa Florio]] che si sarebbe disputata dopo due settimane. Il pilota fu stupito della richiesta e rispose: «Io corro solo per questo». La tartaruga divenne il suo portafortuna e la fece cucire poi sulla destra del petto sulla divisa ufficiale.
 
Il successivo 8 maggio, Nuvolari tagliò per primo il traguardo della gara [[sicilia]]na, a bordo dell'[[Alfa Romeo 8C|Alfa Romeo 8C-2300]] della [[Scuderia Ferrari]]. Sempre nello stesso anno, riuscì ad aggiudicarsi anche Gran Premi di [[Principato di Monaco|Monaco]], di [[Francia]] e d'[[Italia]]. Le sfortune personali (in pochi anni perse entrambi i figli diciottenni: il primogenito Giorgio a causa di una [[miocardite]], e Alberto a causa di una [[nefrite]]<ref>{{cita web|url=http://www.nivola.org/nuv1i.asp|titolo=Vita di Tazio Nuvolari|editore=Nivola.org|accesso=31 marzo 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110727130239/http://www.nivola.org/nuv1i.asp|dataarchivio=27 luglio 2011}}</ref>) resero il pubblico ancor più appassionato nei suoi confronti. La sua determinazione lo portò, proverbialmente, a insistere nelle gare anche quando l'auto perdeva pezzi, o era in fiamme, causando diversi incidenti.
 
;1935
=== L'invenzione della "sbandata controllata" ===
*Nel Lo stesso anno[[1935]], durante il [[Gran Premio di Montecarlo]] corso sotto una pioggia battente, un pilota ruppe il circuito dell'[[Olio lubrificante|olio]] della propria autovettura e inondò la pista in una doppia curva a S già scivolosa per l'[[acqua]]. I cinque corridori successivi, man mano che sopraggiungevano, perdevano aderenza e scontrandosi tra loro o con le barriere disseminarono quel punto della pista di rottami. Nuvolari, sopraggiunto per sesto, riuscì derapando in velocità a mantenere comunque il controllo della sua vettura, percorrendo una particolare traiettoria che gli consentì di uscire dalla doppia curva schivando tutti i rottami con la precisione di alcuni centimetri<ref name="time_obit"/>;
[[File:Nuvolariconsuma.jpg|thumb|left|Nuvolari in [[sbandata controllata]] con l'[[Alfa Romeo 6C]] al [[Passo della Consuma]] nel [[1930]]]]
 
* Il 15 giugno [[1935]] tenta di battere sull'[[Autostrada Firenze-Mare]] (nel tratto del rettilineo di 8&nbsp;km presso [[Altopascio]]), due primati europei di velocità utilizzando l'[[Alfa Romeo 16C Bimotore]], creata da [[Enzo Ferrari]] per resistere alle [[Mercedes]] e [[Auto Union]]. La giornata scelta per il tentativo è poco felice poiché tira un forte vento, Nuvolari però prova ugualmente e parte. Mentre la macchina viaggia a circa 320&nbsp;km/h, viene investita lateralmente da una forte raffica di vento che causa una spaventosa sbandata di oltre 200 metri. Il mantovano riesce comunque a controllare l'auto, che pesa 1.300&nbsp;kg ed è molto difficile da controllare già a 150&nbsp;km/h. Nonostante l'imprevisto Tazio prosegue, neutralizza un'altra analoga sbandata poco dopo, e stabilisce due primati: percorre in 11 secondi e 50/100 il chilometro lanciato alla media di 321,420&nbsp;km/h, e in 17 secondi e 98/100 il miglio lanciato con media di 323,125&nbsp;km/h (con una punta, nell'ultimo tratto percorso, di oltre 360&nbsp;km/h). «Non avevo mai affrontato un pericolo così tremendo, nemmeno il giorno in cui presi fuoco a Pau», dichiarerà anni dopo ricordando l'episodio.
A Nuvolari, Enzo Ferrari attribuisce l'invenzione della tecnica della [[sbandata controllata]]: egli affrontava le curve con un secco colpo di sterzo, facendo slittare le ruote posteriori verso l'esterno, quindi [[controsterzo|controsterzava]] e schiacciava l'acceleratore a tavoletta. In questo modo usciva di curva con la macchina già rivolta verso il rettilineo e in piena accelerazione, a velocità maggiore di chiunque altro. Questa tecnica, che non ha più ragion d'essere nelle auto a ruote scoperte a causa dell'avvento dell'[[aerodinamica]], viene invece ancora oggi usata nei [[rally]].
 
* Nel [[1935]], nel [[Gran Premio di Germania]] sulla pista di 22&nbsp;km del [[Nürburgring]], Nuvolari si impose guidando un'[[Alfa Romeo]] nettamente inferiore alle potenti vetture tedesche in gara [[Mercedes-Benz (automobilismo)|Mercedes Benz]] e [[Auto Union]]. Nuvolari vinse con una clamorosa rimonta dopo essere rimasto attardato nella sosta per il rifornimento di benzina: ancora all'inizio dell'ultimo giro aveva un ritardo di 30 secondi dal primo. Questo successo fece "alterare" non poco i [[Gerarca|gerarchi]] [[Nazismo|nazisti]] presenti al circuito, che invece si aspettavano di vedere una grande affermazione tedesca in loro presenza; non la pensava così Nuvolari che, così sicuro di una sua vittoria, aveva appositamente portato dall'Italia una [[Bandiera d'Italia|bandiera tricolore]] nuova fiammante (aveva saputo che quella in dotazione agli organizzatori era logora), che fece issare sul pennone più alto durante la cerimonia di premiazione. Si dice che gli organizzatori, non trovando il disco con la ''[[Marcia Reale]]'' (l'[[inno nazionale]] italiano dell'epoca) lo sostituirono con quello di ''[['O sole mio]]''.<ref>{{cita|Bevilacqua|p. 417|cidBevi}}.</ref>
[[Enzo Ferrari]] raccontò che, quando per la prima volta salì come copilota su un'auto guidata da Nuvolari, alla prima curva avvertì che le ruote slittavano e credette che il mantovano avesse perso il controllo e che la vettura stesse uscendo di pista, ma con sua grande sorpresa questo non accadde; alla seconda curva avvenne lo stesso, e così alle successive, finché Ferrari comprese che Nuvolari faceva sbandare l'auto di proposito.<ref>{{cita web|autore=Vincenzo Borgomeo|url=http://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2017/06/20/news/lo_stile_di_guida_di_nuvolari-168602389/|titolo=Lo stile di guida di Nuvolari, un maestro di equilibrismo|data=20 giugno 2017}}</ref>
[[File:Nuvolari .jpg|thumb|[[Torino]], 3 settembre [[1946]], Coppa Andrea Brezzi. Nuvolari, su [[Cisitalia]] D46, conclude al 13º posto in 1h 25'57". Mentre taglia il traguardo sventola verso il pubblico il volante.]]
 
=== ILe successicorse piùnel significatividopoguerra ===
* Nel 1947 alla Mille Miglia, con la [[Cisitalia 202 Spyder Mille Miglia]], da lui preferita alla [[Cisitalia 202|versione coupé]] perché gli permetteva una migliore respirazione (aveva seri problemi ai [[polmoni]]), arrivò 2º dietro [[Clemente Biondetti]] dopo aver corso in testa per quasi tutta la gara, soccombendo all'attacco del vincitore solo sul tratto autostradale (novità di quell'anno) Torino-Brescia percorso sotto pioggia battente.
[[File:Tazio Nuvolari stravince 1938.jpg|thumb|Prima pagina della «[[Gazzetta dello Sport]]» dedicata al successo di Tazio Nuvolari nel Gran Premio d'Italia del [[1938]].]]
Tanti sono stati gli episodi nella carriera sportiva di Nuvolari che l'hanno reso celebre. Tra i più famosi possiamo ricordare:
 
* Nel [[1948]], all'età di cinquantasei anni, a sorpresa Nuvolari prese ancora il via della Mille Miglia con una [[Ferrari 166 SC]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.supercars.net/cars/2223.html|titolo=1948 Ferrari 166 Spyder Corsa|editore=Supercars.net|accesso=30 aprile 2011}}</ref>: prima che problemi meccanici lo costringessero al ritiro, nel primo tratto di gara fece segnare il miglior tempo assoluto. Fece togliere prima il cofano motore per ovviare a una chiusura imperfetta, poi volò via un parafango, poi si ruppe il supporto del sedile del meccanico e infine, dopo una derapata troppo accentuata si incrinò l'occhio (supporto) di una balestra ed Enzo Ferrari, dato che il pilota non intendeva far effettuare una riparazione per non perdere la testa della classifica, gli impose di fermarsi e di ritirarsi nei pressi di [[Ospizio (Reggio Emilia)|Ospizio]], frazione di Reggio Emilia.
* Nel [[1931]], al [[circuito delle Tre Province]], durante la gara Nuvolari superò un passaggio a livello a velocità sostenute, riportando la rottura della molla di richiamo dell'acceleratore della sua [[Alfa Romeo]] 1750 6 cilindri. Per proseguire la corsa, una gara a cronometro, Nuvolari guidò controllando sterzo, freno e frizione mentre il meccanico Compagnoni regolava l'acceleratore, tramite la cintura dei pantaloni fatta passare attraverso il cofano. Nonostante questa tecnica di guida ai limiti del praticabile, Nuvolari vince la gara superando un incredulo [[Enzo Ferrari]] di 32 secondi<ref>{{cita web|url=http://www.nivola.org/nuv2i.asp#indiment|titolo=Una vittoria... indimenticabile|editore=Nivola.org|accesso=31 marzo 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110918074947/http://www.nivola.org/nuv2i.asp#indiment|dataarchivio=18 settembre 2011}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/08/allibito_dalle_folli_curve_Nuvolari_co_9_080608037.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150609124855/http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/08/allibito_dalle_folli_curve_Nuvolari_co_9_080608037.shtml|titolo=Io, allibito dalle folli curve di Nuvolari|pubblicazione=Corriere della Sera (da L'Europeo, 1962)|autore=Enzo Ferrari|giorno=8|mese=giugno|anno=2008|pagina=24|accesso=31 marzo 2011|urlmorto=sì|dataarchivio=9 giugno 2015}}</ref>.
* Nel [[1935]], nel [[Gran Premio di Germania]] sulla pista di 22&nbsp;km del [[Nürburgring]], Nuvolari si impose guidando un'[[Alfa Romeo]] nettamente inferiore alle potenti vetture tedesche in gara [[Mercedes-Benz (automobilismo)|Mercedes Benz]] e [[Auto Union]]. Nuvolari vinse con una clamorosa rimonta dopo essere rimasto attardato nella sosta per il rifornimento di benzina: ancora all'inizio dell'ultimo giro aveva un ritardo di 30 secondi dal primo. Questo successo fece "alterare" non poco i [[Gerarca|gerarchi]] [[Nazismo|nazisti]] presenti al circuito, che invece si aspettavano di vedere una grande affermazione tedesca in loro presenza; non la pensava così Nuvolari che, così sicuro di una sua vittoria, aveva appositamente portato dall'Italia una [[Bandiera d'Italia|bandiera tricolore]] nuova fiammante (aveva saputo che quella in dotazione agli organizzatori era logora), che fece issare sul pennone più alto durante la cerimonia di premiazione. Si dice che gli organizzatori, non trovando il disco con la ''[[Marcia Reale]]'' (l'[[inno nazionale]] italiano dell'epoca) lo sostituirono con quello di ''[['O sole mio]]''.<ref>{{cita|Bevilacqua|p. 417|cidBevi}}.</ref>
[[File:Nuvolari .jpg|thumb|[[Torino]], 3 settembre [[1946]], Coppa Andrea Brezzi. Nuvolari, su [[Cisitalia]] D46, conclude al 13º posto in 1h 25'57". Mentre taglia il traguardo sventola verso il pubblico il volante.]]
 
* Il 10 aprile [[1950]] Nuvolari partecipava alla gara in salita Palermo-Monte Pellegrino, in [[Sicilia]], su [[Cisitalia 204A Abarth Spider Corsa]] della Squadra [[Carlo Abarth]]. Otteneva la vittoria della classe fino 1100&nbsp;cm³ Sport e il 5º posto assoluto. È stata la sua ultima gara e l'ultima vittoria di Nuvolari.
* Lo stesso anno, durante il [[Gran Premio di Montecarlo]] corso sotto una pioggia battente, un pilota ruppe il circuito dell'[[Olio lubrificante|olio]] della propria autovettura e inondò la pista in una doppia curva a S già scivolosa per l'[[acqua]]. I cinque corridori successivi, man mano che sopraggiungevano, perdevano aderenza e scontrandosi tra loro o con le barriere disseminarono quel punto della pista di rottami. Nuvolari, sopraggiunto per sesto, riuscì derapando in velocità a mantenere comunque il controllo della sua vettura, percorrendo una particolare traiettoria che gli consentì di uscire dalla doppia curva schivando tutti i rottami con la precisione di alcuni centimetri<ref name="time_obit"/>;
* Il 15 giugno [[1935]] tenta di battere sull'[[Autostrada Firenze-Mare]] (nel tratto del rettilineo di 8&nbsp;km presso [[Altopascio]]), due primati europei di velocità utilizzando l'[[Alfa Romeo 16C Bimotore]], creata da [[Enzo Ferrari]] per resistere alle [[Mercedes]] e [[Auto Union]]. La giornata scelta per il tentativo è poco felice poiché tira un forte vento, Nuvolari però prova ugualmente e parte. Mentre la macchina viaggia a circa 320&nbsp;km/h, viene investita lateralmente da una forte raffica di vento che causa una spaventosa sbandata di oltre 200 metri. Il mantovano riesce comunque a controllare l'auto, che pesa 1.300&nbsp;kg ed è molto difficile da controllare già a 150&nbsp;km/h. Nonostante l'imprevisto Tazio prosegue, neutralizza un'altra analoga sbandata poco dopo, e stabilisce due primati: percorre in 11 secondi e 50/100 il chilometro lanciato alla media di 321,420&nbsp;km/h, e in 17 secondi e 98/100 il miglio lanciato con media di 323,125&nbsp;km/h (con una punta, nell'ultimo tratto percorso, di oltre 360&nbsp;km/h). «Non avevo mai affrontato un pericolo così tremendo, nemmeno il giorno in cui presi fuoco a Pau», dichiarerà anni dopo ricordando l'episodio.
* Al volante di un'Auto Union D, conquistò il Gran Premio d'Italia del 1938.
* Nel 1947 alla Mille Miglia, con la [[Cisitalia 202 Spyder Mille Miglia]], da lui preferita alla [[Cisitalia 202|versione coupé]] perché gli permetteva una migliore respirazione (aveva seri problemi ai [[polmoni]]), arrivò 2º dietro [[Clemente Biondetti]] dopo aver corso in testa per quasi tutta la gara, soccombendo all'attacco del vincitore solo sul tratto autostradale (novità di quell'anno) Torino-Brescia percorso sotto pioggia battente.
* Nel [[1948]], all'età di cinquantasei anni, a sorpresa Nuvolari prese ancora il via della Mille Miglia con una [[Ferrari 166 SC]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.supercars.net/cars/2223.html|titolo=1948 Ferrari 166 Spyder Corsa|editore=Supercars.net|accesso=30 aprile 2011}}</ref>: prima che problemi meccanici lo costringessero al ritiro, nel primo tratto di gara fece segnare il miglior tempo assoluto. Fece togliere prima il cofano motore per ovviare a una chiusura imperfetta, poi volò via un parafango, poi si ruppe il supporto del sedile del meccanico e infine, dopo una derapata troppo accentuata si incrinò l'occhio (supporto) di una balestra ed Enzo Ferrari, dato che il pilota non intendeva far effettuare una riparazione per non perdere la testa della classifica, gli impose di fermarsi e di ritirarsi nei pressi di [[Ospizio (Reggio Emilia)|Ospizio]], frazione di Reggio Emilia.
* Il 10 aprile [[1950]] Nuvolari partecipava alla gara in salita Palermo-Monte Pellegrino, in [[Sicilia]], su [[Cisitalia 204A Abarth Spider Corsa]] della Squadra [[Carlo Abarth]]. Otteneva la vittoria della classe fino 1100&nbsp;cm³ Sport e il 5º posto assoluto. È stata la sua ultima gara e l'ultima vittoria di Nuvolari.
 
=== La morte ===
[[File:Nuvolari Tazio monumento a Roma.jpg|thumb|upright=0.8|[[Busto (scultura)|Busto]] dedicato a Tazio Nuvolari a [[Roma]]]]
[[File:Castel D'Ario 9.4.2010 02.jpg|thumb|[[Monumento]] dedicato a Nuvolari a [[Castel d'Ario]]]]
 
Nuvolari non annunciò mai formalmente il suo ritiro, ma la sua salute andava deteriorandosi e divenne sempre più solitario<ref name="officialsite_bio_2">{{cita web|url=http://www.tazionuvolari.it/bio2_uk.htm|titolo=The years from 1930 to 1953|accesso=18 aprile 2007|autore=Gianni Cancellieri|editore=Tazio Nuvolari.it|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060508131838/http://www.tazionuvolari.it/bio2_uk.htm|dataarchivio=8 maggio 2006}}</ref>. Nel 1952 venne colpito da un [[ictus]] che lo lasciò parzialmente paralizzato, e morì un anno più tardi, l'11 agosto, a causa di un altro ictus<ref name="time_obit">{{cita pubblicazione|data=24 agosto 1953|titolo=The Last Race|rivista=TIME|url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,818755-1,00.html|lingua=en|accesso=18 aprile 2007}}</ref>. Pressoché tutta la città di [[Mantova]] partecipò ai suoi funerali<ref name="posthumus1">{{cita libro|cognome=Pritchard|nome=Anthony|titolo=A Century of Grand Prix Motor Racing|lingua=inglese|pagine=59|isbn=1-899870-38-5}}</ref>, che si tennero il 13 agosto [[1953]] e ai quali parteciparono tra le 25.000 e le 55.000 persone<ref name="posthumus1"/>. Il corteo funebre era lungo alcuni chilometri e la bara di Nuvolari fu messa su un telaio di macchina scortato da [[Alberto Ascari]], [[Gigi Villoresi|Luigi Villoresi]] e [[Juan Manuel Fangio]]. Secondo le sue volontà, fu sepolto nel [[Cimitero monumentale di Mantova]], con gli abiti che indossava sempre scaramanticamente in corsa: il maglione giallo con il suo monogramma, i pantaloni azzurri e il ''gilet'' di pelle marrone. Al fianco il suo [[volante]] preferito<ref name="time_obit"/>.