Villa Santo Stefano: differenze tra le versioni
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== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il territorio di Villa Santo Stefano è in prevalenza collinare: si estende dalla cima di Monte Siserno fino alle rive del fiume Amaseno.
=== Clima ===▼
== Storia ==
Secondo la verità storica, i primi insediamenti erano localizzati sulle rive del fiume Amaseno, e sono risalenti all'epoca romana. In seguito alle invasioni barbariche ed alle imprese saraceniche, la popolazione sparsa nelle campagne risalì le più sicure pendici del monte Siserno, dando vita a Castrum Sancti Stephanii. I [[De Ceccano|conti De Ceccano]] fecero costruire la rocca, tutt'ora visibile, il palazzo del Marchese e la torre dedicata a Metabo, per accogliere la popolazione. All'interno del centro storico sorsero la chiesa principale dedicata a Santo Stefano, che in seguito fu rinominata Santa Maria Assunta in Cielo, mentre l’interno della rocca custodiva la chiesa medievale di San Sebastiano, la quale venne ricostruita fuori le mura, non molto lontano dalla prima. Sempre nell’interno vi erano la casa comunitativa, le carceri, il forno e il montano. Il feudo verrà venduto nel [[1425]], ai signori Antonio, Prospero ed Odoardo [[Colonna (famiglia)|Colonna]]. I Colonna saranno i baroni di Santo Stefano fino al 1816, anno in cui i detti signori rinunceranno a tutti i loro feudi a causa della soppressione dei feudi avvenuta con [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], il territorio di Villa Santo Stefano passò allo [[Stato Pontificio]]. Con la formazione del [[Regno d'Italia]], Santo Stefano è entrato a far parte della Sotto Prefettura di [[Frosinone]] e del Mandamento di [[Ceccano]]. Nel [[1872]] ''Santo Stefano'' cambiò denominazione in Villa Santo Stefano a causa delle numerose omonimie con altri comuni.
▲Le origini di Villa Santo Stefano si perdono nella leggenda: secondo lo storico [[Edoardo Martinori]], il re volsco [[Metabo]], padre di [[Camilla (Eneide)|Camilla]] era solito cacciare in questa zona. A ricordo di tale fatto la torre cilindrica posta all'ingresso del centro storico del paese porta il nome di Torre di Metabo. Il mito di re Metabo e della principessa guerriera Camilla sono raccontate nell'[[Eneide]] di [[Virgilio]], che inoltre cita il fiume Amaseno<ref>[https://it.wikisource.org/wiki/Eneide_(Caro)/Libro_decimoprimo Eneide di Virgilio], Ecco un giorno assalito con la caccia / Dietro, fuggendo, a l’Amasèno arriva. / Per pioggia questo fiume era cresciuto, / E rapido spumando, infino al sommo / Se ne gía de le ripe ondoso e gonfio</ref>, collocando geograficamente la mitica vicenda all'interno del territorio santostefanese.
Villa Santo Stefano ha avuto sempre un’economia povera, basata sull’agricoltura e sulla pastorizia, ha conosciuto la diaspora dell’emigrazione verso [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Canada]] ed [[Argentina]] alla fine dell'Ottocento. Con gli altri paesi del frusinate, anche Villa Santo Stefano ha vissuto il fenomeno del [[brigantaggio]] del periodo napoleonico della [[Campagna d'Italia (1796-1797)|Campagna d'Italia]].
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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* Collegiata di Maria Assunta in Cielo (sec. XVIII)
'''''Festa di San Rocco: La Panarda'''''▼
* Chiesa di San Sebastiano
La festa patronale dedicata a [[San Rocco]] risale circa all'anno 1601. Comincia la sera del 15 agosto: la statua lignea del santo viene portata in processione dalla chiesa di San Sebastiano alla chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, all'interno del centro storico. In piazza Umberto I, dopo la processione, i maestri di mensa con circa trenta inservienti in costume tradizionale (i "panardari") accendono quaranta caldaie di rame in cui nell'arco della notte tra il 15 ed il 16 verranno cotti circa sette quintali di ceci. A mezzogiorno del 16, i ceci e le pagnottelle di pane vengono benedetti per poi essere distribuiti alla popolazione. La caratteristica principale della tradizione sta nella distribuzione dei ceci: gli inservienti a turno si presentano sul sagrato della chiesa parrocchiale con una brocca di coccio e ricevuti dai Maestri i ceci e il pane e sentito l’indirizzo del destinatario, corrono verso l’abitazione indicata.<ref>[http://www.lapanardavillasantostefano.it/storia-della-panarda/] Storia della Panarda santostefanese</ref>▼
* Santuario della Madonna dello Spirito Santo
=== Architetture civili ===
* Palazzo del Marchese (sec. XVIII)
* Torre dell’Ospedale Vecchio
* Acquasantiera con epigrafe dedicatoria (sec. XVI)
* Palazzo Card. Iorio ex frantoio Colonna (sec. XVIII)
* Torre medievale di Re Metabo (privato) e Galleria comunale Pomponio Palombo
* Piazza del Mercato e lapide a ricordo del terremoto del 1654
* Belvedere delle Ceneri (sec. XX)
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Villa Santo Stefano}}<br />
== Tradizione e folclore ==
▲'''''Festa di San Rocco: La Panarda'''''
▲La festa patronale chiamata [[Panarda]], dedicata
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== Cultura ==
=== Biblioteche ===
* Biblioteca Comunale di Villa Santo Stefano [http://www.bibliotechevalledelsacco.it/biblioteche/villa-santo-stefano.aspx]
* Banda musicale di Villa Santo Stefano [https://www.bandamusicale.it/bande/italia/lazio/frosinone/villasstefano/villasstefano.php]
== Amministrazione ==
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