La sposa cadavere: differenze tra le versioni

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== La leggenda ==
Le origini della storia su cui si basa il film si possono rintracciare nel racconto intitolato ''[[Il Ditodito]]'' del letterario rabbino [[Isaac ben Solomon Luria]] di [[Safed]], un mistico ebraicoebreo vissuto nel [[XVI secolo]].
 
Nell'adattamento russo-ebraico del [[XIX secolo]] una donna viene uccisa nel giorno del suo matrimonio e viene sepolta col suo vestito da sposa. Successivamente, un uomo in procinto di sposarsi vede il suo anulare che fuoriesce dalla terra e pensa che sia un ramo contorto. Come per scherzo, mette la fede destinata alla moglie sul dito dello scheletro e comincia a danzarci intorno, cantando e recitando i sacramenti matrimoniali. Il corpo della donna emerge dalla terra (con l'anello dell'uomo al dito) e si presenta a lui come sua moglie. Sarà la sposa viva dell'uomo a supplicare la defunta di lasciarla sposare suo marito come dovuto, promettendole di crescere i loro futuri bambini anche in suo onore. Allora la defunta, commossa, le restituisce l'anello e accetta il patto. Torna nel Regno dei Morti e i due fidanzati possono finalmente sposarsi.
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Un motivo simile è stato usato anche da [[Prosper Mérimée]] nella sua storia ''La Vénus d'Ille'', dove il ruolo della sposa cadavere è stato affidato all'antica statua di Venere<ref>[https://www.gutenberg.org/etext/16240 Project Gutenberg Literary Archive Foundation] {{en}}</ref>.
 
Un altro racconto correlato è ''Die Todtenbraut'' di [[Friedrich August Schulze]], (dal volume II del suo ''Gespensterbuch'', 1810), poi tradotto in francese nel 1812 da Jean-Baptiste Benoît Eyriès con il titolo ''La Morte fiancée'' e inserito nell'antologia di otto racconti di fantasmi intitolata ''Fantasmagoriana.'' (Cfrcfr. la versione italiana in: ''Fantasmagoriana'', a cura di Fabio Camilletti. Nova Delphi, Roma, 2016; pp. 215-252).
 
A partire dal [[IV secolo]] il tema allegorico delle due spose, una vivente e una morta, si ritrova spesso nei primi antichi periodi del [[Cristianesimo]] (specialmente quello monastico).