Lech Wałęsa: differenze tra le versioni

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==Attività politica==
Fin dall'inizio della sua carriera Wałęsa fu interessato alle rivendicazioni dei lavoratori. Era un leader carismatico che aiutò a organizzare le [[Proteste in Polonia del 1970|scioperi polacchi del 1970]] al [[Cantiere navale di Danzica|cantiere di Danzica]] quando i lavoratori protestarono contro il decreto del governo che faceva aumentare i prezzi dei generi alimentari e fu ritenuto dal governo il presidente del comitato di sciopero.<ref>{{Cita web|url=https://www.cnn.com/SPECIALS/cold.war/kbank/profiles/walesa/|titolo=CNN Cold War - Profile: Lech Walesa|data=15 aprile 2008|accesso=18 aprile 2018|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080415201207/http://www.cnn.com/SPECIALS/cold.war/kbank/profiles/walesa/|dataarchivio=15 aprile 2008}}</ref>
 
Nel giugno [[1976]] Wałęsa perse il lavoro nel [[Cantiere navale di Danzica|cantiere di Danzica]] a causa del suo continuo coinvolgimento in sindacati illegali, scioperi e in una campagna per commemorare le vittime delle [[Proteste in Polonia del 1970|proteste del 1970]]. In seguito lavorò come elettricista per diverse altre compagnie, ma il suo attivismo lo portò ripetutamente al licenziamento e per lunghi periodi rimase disoccupato. Wałęsa e la sua famiglia erano sotto costante sorveglianza da parte della [[Służba Bezpieczeństwa|polizia segreta polacca]]; la sua casa e il posto di lavoro erano sempre controllati. Nel corso degli anni fu arrestato più volte per aver partecipato a attività dissidenti.
 
Wałęsa lavorava a stretto contatto con il ''Comitato per la difesa dei lavoratori'' (KOR), un gruppo che formato per prestare aiuto alle persone arrestate dopo gli scioperi del [[1976]] e alle loro famiglie.
[[File:Lech Walesa 1980.jpg|miniatura|Lech Walesa nell'agosto del [[1980]]]]
Nel giugno 1978 diventò un attivista dei sindacati clandestini (''Wolne Związki Zawodowe Wybrzeża''). Il [[14 agosto]] [[1980]], un altro aumento dei prezzi dei generi alimentari portò a uno sciopero nel [[Cantiere navale di Danzica|Cantiere Lenin di Danzica]], di cui Wałęsa fu uno dei capi. Wałęsa scalò la recinzione del cantiere e divenne rapidamente uno dei leader degli scioperi. Lo sciopero ispirò altri scioperi simili che si diffusero poi in tutta la [[Repubblica Popolare Polacca|Polonia]]. Wałęsa fu a capo del comitato interdisciplinare di sciopero, coordinando i lavoratori a [[Danzica]] e in altri 20 stabilimenti della regione. Il [[31 agosto]] il governo, rappresentato da [[Mieczysław Jagielski]], firmò un accordo (l'[[accordo di Danzica]]) che concesse ai lavoratori del Cantiere Lenin il diritto di scioperare e permise loro di formare un sindacato indipendente.<ref>{{Cita libro|nome=Richard J.|cognome=Hunter|nome2=Leo V.|cognome2=Ryan|titolo=From Autarchy to Market: Polish Economics and Politics, 1945-1995|url=https://books.google.it/books?id=LY-YwBw1SVUC&pg=PA48&dq=Mieczyslaw+Jagielski&redir_esc=y&hl=it#v=onepage&q=Mieczyslaw%20Jagielski&f=false|accesso=18 aprile 2018|data=1998|editore=Greenwood Publishing Group|lingua=en|ISBN=978-0-275-96219-7}}</ref>
 
Il comitato di coordinamento degli scioperi si trasformò come Comitato di coordinamento nazionale di [[Solidarność]] e Wałęsa fu scelto come presidente. Il sindacato [[Solidarność]] crebbe rapidamente, con oltre 10 milioni di membri, più di un quarto della popolazione polacca. Il ruolo di Wałęsa nello sciopero, nei negoziati e nel nuovo sindacato indipendente gli valse la notorietà sul palcoscenico internazionale.
 
Wałęsa mantenne la sua posizione fino al [[13 dicembre]] [[1981]], quando il generale [[Wojciech Jaruzelski]] dichiarò la [[legge marziale in Polonia]]. Wałęsa e molti altri leader e attivisti di [[Solidarność]] furono arrestati; egli fu incarcerato per 11 mesi fino al [[14 novembre]] [[1982]] a Chylice, [[Otwock]] e [[Arłamów]], città orientali vicino al confine sovietico. L'[[8 ottobre]] [[1982]] il sindacato [[Solidarność]] fu messo al bando. Nel [[1983]] Wałęsa fece domanda per tornare al [[Cantiere di Danzica|cantiere navale di Danzica]] come elettricista. Trattato formalmente come "semplice lavoratore" rimase praticamente agli arresti domiciliari fino al [[1986]].
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Lo stesso anno venne insignito del [[Premio Nobel per la pace]], che non poté ritirare in [[Svezia]] personalmente, poiché temeva che non gli sarebbe stato poi permesso il rientro in patria. Sua moglie Danuta ritirò il premio al posto del marito, che donò il suo corrispettivo in [[denaro]] ai quartieri generali di [[Solidarność]] temporaneamente in esilio a [[Bruxelles]].
 
Verso la metà degli anni '80, Wałęsa continuò a svolgere attività sotterranee legate al sindacato.<ref>{{Cita web|url=https://zapytaj.onet.pl/encyklopedia/19303,,,,walesa_lech,haslo.html|titolo=Wałęsa Lech - Zapytaj.onet.pl -|sito=zapytaj.onet.pl|lingua=pl|accesso=18 aprile 2018}}</ref> In seguito ad un'amnistia del [[1986]] Wałęsa fu cofondatore del Consiglio provvisorio di Solidarność NSZZ (''Tymczasowa Rada NSZZ Solidarność''), {{chiarire|la prima entità solidale giuridica solidale dalla dichiarazione di legge marziale}}. Dal [[1987]] al [[1990]], organizzò e guidò il Comitato esecutivo provvisorio semi-illegale del sindacato di [[Solidarność]]. A metà del [[1988]] istigò allo sciopero per l'arresto del lavoro nel cantiere navale di Danzica.
 
Dopo mesi di scioperi e deliberazioni politiche, a conclusione della decima sessione plenaria del [[Partito Operaio Unificato Polacco]] (PZPR), il governo accettò di partecipare alle "[[Accordi della Tavola Rotonda|Trattative della tavola rotonda]]", negoziati che si protrassero da febbraio ad aprile [[1989]]. Durante i colloqui, Wałęsa viaggiò attraverso la [[Polonia]] per tenere discorsi a sostegno dei negoziati. Al termine dei colloqui, il governo firmò un accordo per ristabilire il sindacato di [[Solidarność]] e organizzare elezioni semi libere per il parlamento polacco; in conformità con l'accordo della tavola rotonda, solo i membri del [[Partito Operaio Unificato Polacco|Partito comunista]] e i suoi alleati potevano rappresentare il 65% dei seggi nella Camera dei deputati, ovvero il [[Camera dei deputati (Polonia)|Sejm]].
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Nel dicembre [[1988]] Wałęsa fu cofondatore del Comitato dei cittadini di Solidarność<ref>{{Cita web|url=http://www.ilw.org.pl/english/otfundr.html|titolo=www.ilw.org.pl - Fundation - Lech Walesa Institute|data=3 febbraio 2008|accesso=18 aprile 2018|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080203202403/http://www.ilw.org.pl/english/otfundr.html|dataarchivio=3 febbraio 2008}}</ref> apparentemente un organo consultivo, ma in pratica un partito politico che vinse le elezioni parlamentari nel giugno [[1989]]. Il partito vinse le [[Elezioni parlamentari in Polonia del 1989|elezioni parlamentari del 1989]] (guadagnando il 48% dei posti nella Camera dei deputati della Polonia del 49% che soggetto a libere elezioni e tutti i posti meno uno del [[Senato (Polonia)|Senat]] appena ristabilito; il restante 51% dei posti del Sejm vennero automaticamente conferiti al [[Partito Operaio Unificato Polacco|PZPR]]). Wałęsa era una delle figure di spicco di [[Solidarność]]; era un attivista attivo, che appariva in molti manifesti elettorali, ma non era candidato al Parlamento.
 
Alla fine del [[1989]] persuase i leader dei partiti precedentemente alleati ai comunisti di formare una coalizione di governo non comunista, il primo governo non comunista del blocco sovietico. Dopo un accordo "semi-segreto", con grande sorpresa del [[Partito Operaio Unificato Polacco|PZPR]], il parlamento scelse [[Tadeusz Mazowiecki]] come Capo del Governo, il primo non comunista della Polonia dal dopoguerra.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Timothy Garton|cognome=Ash|url=http://content.time.com/time/magazine/article/0,9171,988170,00.html|titolo=Lech Walesa|pubblicazione=Time|data=13 aprile 1998|accesso=18 aprile 2018}}</ref> La Polonia, pur rimanendo formalmente un paese comunista, cominciava a cambiare la sua economia verso il sistema di libero mercato.
 
===Presidenza===