Rossano (Corigliano-Rossano): differenze tra le versioni

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== Storia ==
Si presume sia stato fondato dagli [[enotri]] intorno all'[[XI secolo a.C.]], passò sotto il controllo [[Magna Grecia|magno-greco]] (VII-II secolo a.C.) e successivamente divenne l'avamposto romano nel controllo della [[piana di Sibari]] e nell'infruttuoso tentativo di conquista dei territori montuosi della [[Sila]], allora occupati dai [[bruzi]]. Nel II sec. l'imperatore [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]] vi costruì un porto capace di accogliere 300 navi. Tra il [[540]] ed il [[1059]] Rossano visse una fase di grande splendore sociale, artistico, culturale sotto il dominio dei [[bizantini]]: sede dello stratego, la sua posizione strategica - "la città attesta nel volto e nel sito la sua anima e storia. Arroccata su una irregolare prominenza dei primi contrafforti della Sila, alla quale guarda a mezzogiorno, sta su rossastra muraglia di roccia, fasciata e chiusa quasi da un vallo naturale, mentre a nord, rimpetto al golfo ionico, è congiunta alla piana marina da costoni precipiti..." (G. Sapia, Profilo Storico della città, Corigliano, 2001, 11) che ne costituirono una naturale protezione, assieme alla teoria di mura e fortificazioni, da incursioni esterne - la rese appetibile meta di conquista da parte di numerosi invasori ([[visigoti]], [[longobardi]], [[saraceni]]) ma non fu mai espugnata; sede di arcidiocesi, documentata fin dal X secolo, costituì anche un centro di irradiazione della spiritualita' monastica di tradizione italo greca, di cui si conservano numerose tracce e [https://www.youtube.com/watch?v=N9AnDH40Kek testimonianze] storiche, artistiche ed architettoniche.
 
Nei secoli successivi passò prima sotto il dominio dei [[normanni]] ([[1059]] – [[1190]]) e poi degli [[Hohenstaufen|svevi]] ([[1190]] - [[1266]]) conservandosi [[città regia (Italia)|città regia]] e quindi [[universitas|libera università]], fino alla politica di infeudazione seguita dagli [[angioini]] ([[1266]] - [[1442]]), e poi dagli [[aragonesi]] ([[1442]] – [[1504]]) e dagli [[spagnoli]] ([[1504]] - [[1714]]), quindi proseguita sotto il viceregno austriaco ([[1714]] – [[1738]]) e con i [[Borbone]] ([[1738]] – [[1860]]). Ne furono feudatarie le famiglie [[Ruffo di Calabria|Ruffo]], [[Marzano (famiglia)|Marzano]], [[Sforza]] di Milano, [[Aldobrandini]] e per ultimi i [[Borghese (famiglia)|Borghese]] di Roma, per successione di [[Olimpia Aldobrandini]] principessa di Rossano, e vi rimasero tali fino alla fine della feudalità (1806 nel [[regno di Napoli]]); [[Bona Sforza]] d'[[Aragona]], [[regina di Polonia]] e [[granduchessa di Lituania]], dal [[1524]], in successione di sua madre Isabella, fu anche [[principessa di Rossano]] e [[duchessa di Bari]].