Settimana rossa: differenze tra le versioni

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Nel [[Provincia di Ravenna|ravennate]] il municipio di [[Alfonsine]] fu incendiato, la [[Prefettura (Italia)|prefettura]] di [[Ravenna]] venne assaltata.
A Ravenna, [[Bagnacavallo]] e [[Mezzano (Ravenna)|Mezzano]] vennero distrutti i Circoli dei signori.
A Villa Savio di [[Cervia]] il generale [[Luigi Agliardi]], comandante la brigata di Forlì, venne fatto prigioniero assieme ad altri 6 ufficiali, poi liberato senza spargimento di sangue.
La chiesa di Villanova di [[Bagnacavallo]] fu distrutta, quella di Mezzano fu incendiata e quelle di Santa Maria di [[Alfonsine]] e del S. Suffragio di [[Ravenna]] saccheggiate.
A [[Fusignano]] e a [[Conselice]] venne eretto in piazza l'[[albero della libertà]], ripreso direttamente dalla [[rivoluzione francese]]<ref>«Un gruppo di giovani, alla insaputa del Comitato d’agitazione, si recò nel bosco del marchese Calcagnini, dove sradicarono un diritto frassino lungo 15/16 metri e lo portarono in Piazza Correlli di [[Fusignano]] e lo piantarono di fronte alla chiesa del Suffragio con in cima una rossa bandiera presa dalla sede dei socialisti. Eretto l’albero della libertà, si riunì spontaneamente una folla di dimostranti e curiosi che salutarono con evviva la rivoluzione, poi il concerto cittadino si prestò a suonare la [[La Marsigliese|Marsigliese]], l’[[Inno dei lavoratori]] e l’[[Inno di Garibaldi]]. Con questa spontanea cerimonia il Paese assunse un aspetto festoso. Un certo Antonio Preda, dilettante fotografo, volle ritrarre la scena che riprodusse in cartoline illustrate e che servirono per alcuni giornali illustrati nazionali, ma servirono anche alla Polizia per individuare i partecipanti e procedere agli arresti». Cfr. Giuseppe Manfrin, ''Ancona, la settimana rossa'', da "''[[Avanti! della Domenica#Seconda serie|Avanti! della Domenica]]''" - 10 marzo 2002 - anno 5 - numero 10, testo riportato in [http://www.ilsocialista.com/storia-ancona-la-settimana-rossa-s-6.html Il socialista]</ref>.