Identificazione a radiofrequenza: differenze tra le versioni

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In'''RFID''' ([[telecomunicazioniacronimo]] eddalla [[elettronica]]lingua con l'[[acronimoinglese]] '''RFID''' (dall'inglese '''Radio-Frequency IDentification''', in italiano '''identificazione a [[radiofrequenza]]'''), in [[telecomunicazioni]] ed [[elettronica]], si intende una [[tecnologia]] per l'identificazione e/o memorizzazione automatica di informazioni inerenti ad oggetti, animali o persone (''automatic identifying and data capture'', AIDC) basata sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari etichette elettroniche, chiamate ''tag'' (o anche [[transponder]] o chiavi elettroniche e di prossimità), e sulla capacità di queste di rispondere all'interrogazione a distanza da parte di appositi apparati fissi o portatili, chiamati ''reader'' (o anche interrogatori).
 
Questa identificazione avviene mediante [[radiofrequenza]], grazie alla quale un reader è in grado di comunicare e/o aggiornare le [[informazione|informazioni]] contenute nei tag che sta interrogando; infatti, nonostante il suo nome, un reader (ovvero: "''lettore''") non è solo in grado di leggere, ma anche di scrivere informazioni.
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In un certo senso, i dispositivi RFID possono essere quindi assimilabili a sistemi di lettura e/o scrittura [[wireless|senza fili]] con svariate applicazioni. In questi ultimi anni si sta affermando man mano anche lo standard [[Near Field Communication|NFC]] (''Near Field Communication'', 13,56 MHz e fino a 10 cm, ma con [[velocità di trasmissione]] dati fino a 424 kbit/s) che estende gli [[standard (informatica)|standard]] per consentire lo scambio di informazioni anche tra lettori.
 
== DescrizioneStoria ==
=== Storia ===
La tecnologia RFID prende origine dalla [[seconda guerra mondiale]] e si sviluppa a partire dagli anni sessanta come derivazione a scopi civili del sistema militare a radiofrequenza di [[Identification friend or foe]], ma la sua diffusione è avvenuta principalmente dagli anni novanta in poi. I transponder IFF inventati in [[Gran Bretagna]] nel [[1939]], basati su una tecnologia analogica chiamata IFF Mark 1, vennero ampiamente utilizzati dagli alleati durante la seconda guerra mondiale per identificare gli aerei e capire se si trattava di mezzi amici o nemici. I transponder vengono impiegati ancora oggi sui velivoli, sia per scopi militari che commerciali.
 
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La tecnologia RFID è considerata per la sua potenzialità di applicazione una [[tecnologia]] [[general purpose]] (come l'elettricità, la ruota, etc) e presenta un elevato livello di "pervasività", ovvero una volta trovata una applicazione in un punto della filiera, l'applicazione ed i benefici si propagano velocemente a monte e a valle della stessa. Con gli RFID, grazie allo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e di [[Internet]] è possibile creare una rete di oggetti e l'adozione a vasta scala in svariate applicazioni prevista nei prossimi decenni nonché la probabile interconnessione dei dati ottenuti in un'unica grande rete globale<ref>{{cita libro|L'Internet delle cose | 2014 | Apogeo | Milano}}</ref>.
 
=== Caratteristiche ===
Nello specifico un sistema RFID è costituito da tre elementi fondamentali:
# uno o più etichette RFID (o ''tag'' o ''transponder'');
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Una particolare attenzione meriterebbe invece, sempre a livello teorico, la sicurezza ovvero la [[confidenzialità]] dei dati scambiati ovvero i ''product code'': poiché tali tecnologie sono molto diffuse in ambito commerciale come identificatori di prodotti (catene produttive e gestione di magazzino), la violazione della segretezza della comunicazione, ovvero dei dati relativi all'oggetto, costituisce un ‘rischio di business' non trascurabile per l'azienda stessa con potenziali rilevanti danni economici all'attività produttiva e commerciale e allo stesso tempo un potenziale guadagno economico-finanziario per i competitor dell'azienda attraverso la possibile vendita dei dati al mercato nero. Varie forme di protezione tramite protocolli [[crittografia|crittografici]] più o meno complessi sono stati allora proposti in ambito di ricerca ed alcune già attive negli standard ISO/IEC o EPCGlobal per far fronte a questo problema di Sicurezza.
 
== NormativaNel Italianamondo ==
Pur essendo le normative a livello mondiale disomogenee e ancora prive di [[Standardizzazione (ingegneria)|standardizzazioni]], nel 2011 l'[[Unione europea|Unione Europea]] ha stabilito le linee guida da adottare per i produttori di sistemi RFID, ottenendo risultati in linea con le attuali normative anche in tema di ''privacy''.
La banda di operatività della tecnologia ISO 18000, a differenza degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], opera su una banda assegnata al [[Ministero della difesa|Ministero della Difesa]]. Di conseguenza, l'adozione di tale tecnologia risulta essere limitata agli scopi [[Prototipo|prototipali]].
 
=== StoriaItaliana ===
La banda di operatività dei ''[[Tag (metadato)|tag]]'' 13.56&nbsp;[[Hertz|MHz]] è invece libera. Nel luglio 2007, grazie alla collaborazione del Ministero della Difesa, che impegna la banda [[Ultra high frequency|UHF]] per alcuni [[Ponte radio|ponti radio]] ad uso [[militare]], il [[Ministero delle comunicazioni|Ministero delle Comunicazioni]] ha liberalizzato le frequenze UHF comprese fra 865 e 868&nbsp;MHz per le applicazioni RFID (''Radio Frequency IDentification'') ad uso [[Civile (status)|civile]].
La banda di operatività della tecnologia ISO 18000, a differenza degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], opera su una banda assegnata al [[Ministero della difesa|Ministero della Difesa]]. Di conseguenza, l'adozione di tale tecnologia risulta essere limitata agli scopi [[Prototipo|prototipali]].La banda di operatività dei ''[[Tag (metadato)|tag]]'' 13.56&nbsp;[[Hertz|MHz]] è invece libera.
 
Il decreto del ministero delle comunicazioni del 12 luglio 2007, firmatograzie dalalla collaborazione del Ministero della Difesa, che impegna la banda [[ministroUltra high frequency|UHF]] per alcuni [[PaoloPonte Gentiloniradio|ponti radio]] ad uso [[militare]], il [[Ministero delle comunicazioni|Ministero delle Comunicazioni]] ha liberalizzato le frequenze UHF comprese fra 865 e 868&nbsp;MHz per le applicazioni RFID (''Radio Frequency IDentification'') ad uso [[Civile (status)|civile]]. Il decreto permette l'installazione di apparati - sia ''indoor'' che ''outdoor'' - con una potenza di 2 [[watt]], espandibile a 4 watt con particolari tipi di [[antenna]]. Il problema della ''[[privacy]]'' sussiste nella misura in cui i contenuti dei ''tag'' contengano informazioni personali, senza adottare le misure minime di sicurezza prescritte dalla legge (anonimizzazione, protezione dell'accesso, cifratura, ecc.). Concettualmente, un ''tag'' è assimilabile a una [[Chiave USB|chiavetta USB]] leggibile a breve distanza, in alcuni casi senza un atto consapevole. Se il supporto non è protetto da ''[[password]]'' di accesso ai dati, se i dati contengono informazioni personali e se queste informazioni sono in chiaro, ovviamente il problema si pone.
 
Pur essendo le normative a livello mondiale disomogenee e ancora prive di [[Standardizzazione (ingegneria)|standardizzazioni]], nel 2011 l'[[Unione europea|Unione Europea]] ha stabilito le linee guida da adottare per i produttori di sistemi RFID, ottenendo risultati in linea con le attuali normative anche in tema di ''privacy''.
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Internet delle cose]]
* [[Codice QR]]
* [[Camerino virtuale]]
* [[Internet delle cose]]
* [[Microchip (impianto umano)]]
 
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{{Tecnologie emergenti}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|informatica|scienza e tecnica|telematica|telecomunicazioni}}
 
[[Categoria:Applicazioni della radio]]