Direttiva dell'Unione europea: differenze tra le versioni

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=== Effetti ===
La [[Corte di giustizia]] ha stabilito che in determinate circostanze (termine scaduto senza attuazione, disposizioni di precettività immediata e sufficientemente precise) le direttive, pur non essendo direttamente applicabili, possono avere effetti diretti (caratteristica propria anche di alcune disposizioni dei trattati), possono cioè essere idonee a creare [[situazioni giuridiche soggettive]] in capo ai singoli e prendono il nome di "direttive dettagliate". Tale interpretazione è nota anche come ''"principio dell'effetto utile''" cioè nel riservare agli atti dell'Unione la maggiore efficacia possibile nella realizzazione degli obiettivi dell'Unione, efficacia che sarebbe compromessa se alle posizioni giuridiche attribuite da una direttiva inattuata ai singoli non fosse concesso tutela giurisdizionale. La direttivedirettiva gode di effetti diretti, però, solo dopo la scadenza del termine stabilito (nella direttiva stessa) per il recepimento.
 
L'idoneità a produrre effetti diretti di una direttiva inattuata è solo "verticale":, cioè le situazioni giuridiche soggettive che essa pone in capo ai singoli possono essere fatte valere solo nei confronti degli organi statali (in quanto responsabili dell'inadempimento). Si tratta dunque di una [[sanzione]] a carico dello Stato che non può più pretendere l'adempimento di un dovere imposto ai singoli che sia in contrasto con tale atto. L'idoneità ad avere effetti diretti "orizzontali", cioè nei rapporti tra soggetti, delle norme contenute in direttive è invece negata (è peraltro ammessa per alcune norme dei trattati).
 
Le norme (contenute in direttive) prive di effetti diretti, in quanto carenti dei requisiti di chiarezza, precisione e carattere incondizionato, assumono rilevanza nell'ordinamento in via indiretta grazie all'[[obbligo di interpretazione conforme]] che è posto in capo ai [[Giudice|giudici]] nazionali e all'effetto legato alla responsabilità dello Stato per violazione del diritto dell'Unione europea. Tale ultimo effetto, affermatosi con la sentenza Francovich del [[1991]], impone che lo stato sia tenuto a risarcire il danno causato al singolo dalla mancata attuazione di una direttiva priva di effetti diretti a tre condizioni:
# che sia volta a conferire dei diritti ai singoli;
# che vi sia una grave e manifesta violazione del diritto (la Corte la presume per il fatto stesso della mancata attuazione da parte dello stato);
# che vi sia la presenza di un [[danno]].
Con la [[Costituzione europea]] le direttive comunitarie avrebbero assunto il nome di [[legge quadro]] europea. Tuttavia, con la bocciatura della [[Costituzione europea]] e con l'entrata in vigore del [[Trattato di Lisbona]], si è ritornati alla dicitura originale.
 
== Voci correlate ==