Giorgio Castriota Scanderbeg: differenze tra le versioni

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Giorgio Castriota nacque da [[Giovanni Castriota]] (Gjon Kastrioti), principe di [[Kruja|Croia]], e da [[Vojsava Tripalda]]. Tra la fine del [[XIV secolo]] e i primi decenni del [[XV secolo]] l'Albania fu occupata dalle forze ottomane, le quali dovettero subito reprimere le rivolte dei principi albanesi. Giovanni Castriota fu uno dei signori, ribelli all'occupazione ottomana, contro cui il [[sultano]] [[Murad II]] infierì più pesantemente, poiché Giovanni era uno tra i potenti e perseveranti condottieri avversi alla occupazione. Le forze ottomane catturarono i quattro figli maschi di Giovanni: Stanisha, Reposh, Costandin e Giorgio e li tennero come ostaggi, conducendoli alla corte di [[Edirne|Adrianopoli]]. Due di loro morirono, probabilmente uccisi, uno si fece monaco, mentre il quarto, Giorgio, combatté per i turchi.
 
Alla corte del sultano, Giorgio Castriota si distinse per capacità e intelligenza; parlava perfettamente, oltre all'[[lingua albanese|albanese]], il [[Lingua turca|turco]] e il [[Lingua latina|latino]]. Divenne esperto nell'uso delle armi, nonché di [[strategia militare]]; a soli diciassette anni divenne generale dei giannizzeri, corpo principale dello schieramento musulmano. Guadagnò a tal punto la stima e la fiducia del sultano, che questi gli diede il nome اسکندر ''İskender'' (Alessandro) بگ ''[[Bey (carica)|Beg]]'', che gli albanesi nazionalizzarono in Skënderbeg(u), forma moderna Skënderbej/beu ''"nuovo principe Alessandro"'' (con riferimento ad Alessandro Magno).<ref>{{cita|Sbrana, 2016|p. 36}}.</ref>
 
=== La lotta per l'indipendenza albanese ===