Badi' al-Zaman al-Hamadhani: differenze tra le versioni
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[[File:Alhamadani-بديع-الزمان-الهمداني.jpg|thumb|upright=0.7|Maqāmat Badīʿ al-Zamān al-Hamadhānī]]
{{Bio
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|Attività = scrittore
|Nazionalità = persiano
|PostNazionalità = , fu un maestro della [[letteratura araba]] in [[prosa]] del [[X secolo]]. Il suo capolavoro sono
}}
==Biografia==
Al-Hamadhāni nacque e venne educato ad [[Hamadan]], l'antica capitale di [[Medi]] e [[Persiani]], nota nell'antichità come [[Ecbatana]], in quello che è oggi l'[[Iran]]. Persiano di nascita ma arabo di cultura
Era famoso per la memoria straordinaria e per la scorrevolezza del suo discorso, così come per la purezza della lingua. Fu uno dei primi a rinnovare l'uso della [[prosa]] [[rima (linguistica)|rimata]], sia in lettere sia nel genere ''[[maqama|maqāma]]'', cosa che era stata vietata dal [[profeta]] [[Maometto]].
Le sue lettere vennero pubblicate a [[Costantinopoli]] (1881), e poi con un commento a [[Beirut]] (1890); le sue ''maqamat'' a Costantinopoli, e poi con un commento a Beirut (1889). Una buona idea di queste ultime può essere ottenuta a partire dall'edizione di [[Antoine-Isaac Silvestre de Sacy]] di sei dei maqamat con traduzione in [[lingua francese|francese]] e note nella sua ''Arabe Chrestomathie'', vol. III. (2ª ed., Paris, 1827). Un esemplare delle lettere è tradotto in tedesco da A. von Kremers, ''Culturgeschichte des Orientale'', II. pag 470 e seguenti.▼
▲Le sue lettere vennero pubblicate a [[Costantinopoli]] (1881), e poi con un commento a [[Beirut]] (1890); le sue ''
== Bibliografia ==
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