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Nello stesso ''election day'' si è votato anche per le regionali [[Elezioni regionali in Lombardia del 2013|in Lombardia]], [[Elezioni regionali nel Lazio del 2013|in Lazio]] e [[Elezioni regionali in Molise del 2013|in Molise]]: il PdL ha vinto in Lombardia, portando il leghista [[Roberto Maroni]] alla [[Presidenti della Lombardia|presidenza della Regione]] vincendo contro [[Umberto Ambrosoli]] del [[centro-sinistra]], e perso le altre due, dove candidava rispettivamente [[Francesco Storace]] de [[La Destra]] e [[Michele Iorio]] del PdL contro i rivali del Pd.
 
Il 22 aprile [[2013]] si svolgono le elezioni regionali in [[Elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia del 2013|Friuli-Venezia Giulia]] dove Il PdL decide di sostenere la ricandidatura del presidente uscente [[Renzo Tondo]] creando una coalizione con la [[Lega Nord]], l'[[Unione di Centro (2008)|Unione di Centro]], [[La Destra]] e il [[Partito Pensionati]]. Le elezioni però vedono la sconfitta di misura del candidato del centro-destra per circa 2.000{{formatnum:2000}} voti ([[Renzo Tondo]] ottiene il 39% mentre [[Debora Serracchiani]] del centro-sinistra conquista il 39,39%). La sconfitta di Renzo Tondo è da imputare all'elevato tasso di voto disgiunto da parte di elettori che hanno votato liste del centro-destra e il candidato PD o del Movimento 5 Stelle. Il risultato delle coalizioni vede infatti la netta vittoria del centro-destra (45,23%) su quella di centro-sinistra (38,95%). Il PdL conferma il dato elettorale delle politiche ma perde circa il 13% rispetto alle regionali del 2008. Successo del centrodestra invece alle elezioni provinciali di Udine dove il presidente uscente, il leghista [[Pietro Fontanini]], vince al primo turno con il 50.3% anche se il PdL perde quasi 10 punti rispetto alle scorse consultazioni. Sconfitta invece alle comunali di [[Udine]] dove il sindaco uscente del centrosinistra [[Furio Honsell]] è riconfermato al ballottaggio.
 
Alle amministrative del 27-28 maggio, dopo un mese della nascita del [[Governo Letta]] che vede in coalizione Pd e PdL, il centrodestra registra una pesante sconfitta, perdendo in tutti i 21 capoluoghi chiamati alle urne. Il risultato più importante è quello di Roma, dove il sindaco uscente del centro-destra [[Gianni Alemanno]] viene battuto al ballottaggio dal senatore del centro-sinistra [[Ignazio Marino]] con il 64% contro il 36% e il PdL passa dal 36.5% al 19,2%. Il centro-sinistra si conferma alla guida di [[Lodi]], [[Sondrio]], [[Vicenza]], [[Massa Carrara]], [[Pisa]], [[Ancona]], [[Isernia]], [[Avellino]], [[Barletta]] dove il PdL viaggia tra il 5% e il 10%. Sconfitte pesantissime invece si registrano in alcune roccaforti del centro-destra soprattutto al Nord. A [[Brescia]] il candidato PD [[Emilio Del Bono]] vince al ballottaggio con il 56,5% contro il sindaco uscente del PdL [[Adriano Paroli]] fermo al 43,4% con i voti al partito dimezzati rispetto al 2008. Nella roccaforte leghista di [[Treviso]], [[Giovanni Manildo]] (PD) si afferma con il 55,5% sull'ex sindaco e vicesindaco della Lega [[Giancarlo Gentilini]] inchiodato al 44.5% con un PdL quasi sparito al 5%. A [[Imperia]] il candidato del centro-sinistra [[Carlo Capacci]] asfalta al ballottaggio il candidato del centro-destra [[Erminio Annoni]] 76% a 24% (qui il PdL si conferma primo partito con il 20% ma nel 2009 aveva il 47,7%), a [[Siena]] [[Bruno Valentini]] (PD) vince contro [[Eugenio Neri]] al ballottaggio con il 52% nonostante lo scandalo Montepaschi. A [[Viterbo]], tradizionale roccaforte azzurra, il sindaco uscente [[Giulio Marini]] del PdL ottiene al ballottaggio il 37,1% contro il candidato del centro-sinistra [[Leonardo Michelini]] che raggiunge il 62,8% (con il PdL al 16% contro il 40% del 2008). A [[Iglesias (Italia)|Iglesias]], altro fortino azzurro, al ballottaggio vince il candidato del centro-sinistra con il 51,6% contro il 48,3% del centro-destra.