Organizzazione non a scopo di lucro: differenze tra le versioni

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aggiornamento post riforma del terzo settore
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Rientrano pertanto propriamente nella categoria "''no-profit''" quelle organizzazioni cui sia applicabile la recente disciplina riservata alle [[organizzazioni non lucrative di utilità sociale]] (ONLUS) e anche quelle che, sia pure in progetto o in corso di formazione o di consolidamento, potrebbero una volta a regime presentare caratteristiche affini; va detto peraltro che la previsione normativa potrebbe non essere esaustiva di tutte le possibili configurazioni organizzative che avrebbero titolo ad essere definite come ''non profit'', stante la vastità della gamma dei loro possibili obiettivi.
 
Gli enti che compongono il mondo del non profit si differenziano sostanzialmente nella loro struttura, distinguendosi per tipo e status giuridico. In particolare fino ad ora la [[legislatore|legislazione]] italiana ha disciplinato cinque differenti tipi di organizzazioni private che operano senza fini economici con finalità solidaristiche: le [[organizzazioni non governative]] (leg. 49/1987), le organizzazioni di [[volontariato]] (leg. 266/1991), le [[cooperative sociali]] (leg. 381/1991), le fondazioni ex bancarie (leg. 461/1998) e le [[associazioni di promozione sociale]] (leg. 383/2000). LeCon principaliil categoriedecreto possonolegislativo esseren. così117 suddivisedel 3 luglio 2017 tutto il Codice del Terzo settore è imperniato sulla nuova figura degli ETS (Enti del Terzo settore), la quale ricomprende anche altre tipologie di organizzazioni già esistenti:
 
=== Organizzazioni di volontariato (ODV) ===
{{Vedi anche|Volontariato}}
Secondo gli art. 2-3 della legge 266 dell'11 agosto 1991, per organizzazioni di volontariato si intende “ogni organismo liberamente costituito” che si avvale dell'attività di volontariato che “deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l'organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà”.
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Accanto a questa crescente rilevanza, si è assistito nel tempo anche ad una maturazione delle organizzazioni stesse. Esempio di tale evoluzione sono i profili dei servizi forniti: accanto a quelli di più classica valenza assistenziale, si affiancano oggi pratiche di prevenzione e promozione sociale, con l'obiettivo non solo di curare il “sintomo” ma anche di eliminare le cause che producono emarginazione e degrado degli individui.
 
=== Associazioni di promozione sociale (APS) ===
{{Vedi anche|Associazione di promozione sociale}}
Le associazioni di promozione sociale possono essere definite quelle organizzazioni in cui individui si associano per perseguire un fine comune non di natura commerciale. La loro valenza “sociale” deriva dal fatto che esse non sono assimilabili a quelle associazioni che hanno come finalità la tutela esclusiva di interessi economici dei membri (come ad esempio avviene per associazioni sindacali, di partito o di categoria).