Nudo che scende le scale n. 2: differenze tra le versioni

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I fratelli di Duchamp, [[Jacques Villon|Jacques]] e [[Raymond Duchamp-Villon]] furono invitati dal comitato d'asta a chiedere all'artista di ritirare il dipinto, o in alternativa di modificarlo o rinominarlo. Secondo Duchamp, cubisti come [[Albert Gleizes]] avevano scoperto che il suo nudo non era del tutto in linea con le loro teorie. Secondo le parole di Duchamp, il comitato in carica gli avrebbe impedito di esporre il suo nudo per il fatto che avesse un titolo "troppo letterario", e per la sua scelta di dipingere un nudo che scende da una scala, una soluzione che è stata giudicata "ridicola" poiché "un nudo merita rispetto".<ref>{{cita libro|titolo=Déplier Duchamp : passages de l'art|autore=Dalia Judovitz|editore=Presses Univ. Septentrion|anno=2000|pagine=29|lingua=fr}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Abysmal: A Critique of Cartographic Reason|autore=Gunnar Olsson|editore=University of Chicago|anno=2010|pagine=155|lingua=en}}</ref>
 
Alcuni ritennero che il nudo discendente si avvicinasse troppo alle influenze del futurismo italiano. Sebbene la ''[[Section d'Or]]'' dei cubisti tollerasse e godesse la presenza di artisti stranieri come [[Constantin Brâncuși]], [[František Kupka]], [[Alexander Archipenko]], [[Amedeo Modigliani]] e [[Joseph Csaky]], i cubisti francesi ripudiavano gli stimoli dell'arte straniera. Nello stesso periodo in cui venne tenuta la celebre mostra d'arte futurista alla Galerie [[Bernheim-Jeune]] nel febbraio 1912, Duchamp negò di essersi ispirato al futurismo, sostenendo che vi fosse troppa distanza tra Parigi e l'Italia da rendere possibili delle contaminazioni artistiche fra le due correnti.<ref>{{cita web|url=file:///C:/Users/andrea.marengo/Downloads/tate_papers_5_kieran_lyons_marcel_duchamp_paris_jura_road.pdf|titolo=Military Avoidance: Marcel Duchamp and the 'Jura-Paris Road'|accesso=18 giugno 2019|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130812155911/http://c/|dataarchivio=12 agosto 2013|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=https://journals.openedition.org/histoiremesure/2333|titolo=L’art de la mesure|accesso=18 giugno 2019|lingua=en}}</ref>
 
In un'intervista con la curatrice museale Katherine Kuh, Marcel Duchamp parlò del suo ''Nudo che scende le scale n. 2'' e del suo rapporto con il futurismo e degli studi sul movimento fotografico di Muybridge e Marey:<ref>{{cita libro|titolo=The Culture of Time and Space, 1880-1918: With a New Preface|autore=Stephen Kern|editore=Harvard University|anno=2003|pagine=117|lingua=en}}</ref> {{citazione|Nel 1912 ... mi interessava particolarmente l'idea di descrivere il movimento di un nudo che scendeva al piano inferiore utilizzando dei mezzi visivi statici. Il fatto che io avessi visto le [[Linea del tempo (rappresentazione grafica)|cronofotografie]] degli [[scherma|schermitori]] in azione e il galoppo a cavallo (quello che oggi chiamiamo fotografia stroboscopica) mi ha dato l'idea del Nudo. Ciò non significa che io avessi copiato queste fotografie. Anche i futuristi erano interessati alla stessa idea, sebbene non fossi mai stato un futurista. E, naturalmente, anche i film con le loro tecniche cinematografiche si stavano sviluppando. L'intera idea di movimento, di velocità, era nell'aria.}}