Lingue gallo-italiche: differenze tra le versioni
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* G. B. Pellegrini scrive che ''"si può parlare senza tema di errore di un'ampia Galloromania che include non soltanto la Rezia, ma anche la Cisalpina con buona parte del Veneto"''<ref>Pellegrini, Giovan Battista (1969; 1972): Delle varie accezioni ed estensione di "ladino"</ref>;
E' tuttavia da precisare che GB Pellegrini nel saggio "Il cisalpino e il retoromanzo (1993)"
Il Pellegrini nella citazione sopra riportata, nell'esporre la sua tesi, usa il verbo “risulta” ("risulta" strettamente collegata con la Gallia) e non il verbo “essere” ("è" strettamente collegata con la Gallia). I primi scarsi documenti romanzi in Italia risultano infatti datati IX secolo d.C. il che crea problemi ad ogni studioso nell'analisi linguistica del volgare parlato in Italia relativamente al periodo precedente all'anno 1000.<ref>''"Se si prescinde dal precoce ma dubbio affioramento dell’Indovinello veronese (VIII-IX secolo), il primo testo scritto in un volgare italiano è il breve graffito conservato nella catacomba di Commodilla a Roma. La scritta non è datata, ma è stata attribuita verosimilmente ai secoli VIII-IX, più probabilmente alla prima metà del IX secolo, che può essere considerato, quindi, l’inizio della scrittura in volgare. La chiusura del periodo arcaico può essere datata ai primi decenni del XIII secolo."'' - Citazione tratta da l’Enciclopedia dell’Italiano, anno 2011- titolo del saggio “origini, lingua delle”, di Rosa Casapullo.</ref>
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