Presbitero: differenze tra le versioni

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Nelle [[lettere di Ignazio|sette lettere]] di [[Ignazio di Antiochia]] († [[107]]) troviamo per la prima volta la comprensione di una tripartizione vescovo-diaconi-presbiteri, nella forma che ancora oggi è praticata nella Chiesa cattolica. Nelle chiese cui scriveva Ignazio l'episcopato aveva già forma "monarchica", cioè il vescovo era la guida unica della comunità a lui affidata, e i presbiteri erano suoi collaboratori, «''attaccati a lui come le corde alla [[Cetra (antichità classica)|cetra]]''»:
{{citazione|Perciò vi conviene procedere d'accordo con la mente del vescovo, come già fate. Il vostro presbiterato[[presbiterio (collegio)|presbiterio]], ben reputato, degno di Dio, èsi moltotrova unito al vescovo proprio come le corde alla cetra.|''Lettera alla chiesa di Efeso'' IV,1|Ὅθεν πρέπει ὑμῖν συντρέχειν τῇ τοῦ ἐπισκόπου γνώμῃ ὅπερ καὶ ποιεῖτε. τὸ γὰρ ἀξιονόμαστον ὑμῶν πρεσβυτέριον, τοῦ θεοῦ ἄξιον, οὕτως συνήρμοσται τῷ ἐπισκόπῳ, ὡς χορδαὶ κιθάρᾳ.|lingua=el}}
 
È interessante anche il fatto che nei primi tre secoli, quando si parlava di presbiteri, lo si facesse sempre al plurale, e mai al singolare: si trattava sempre di un collegio.