L'ultima sposa di Palmira: differenze tra le versioni

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Mastro Gerusalemme imprime sui mobili della futura sposa le storie favolose che hanno accompagnato la nascita e lo sviluppo di Palmira. Da un mitico patriarca sarebbero nate molte famiglie, ognuna delle quali arriva a raggiungere un suo culmine in momenti successivi. Però il culmine è sempre legato all'esperienza della morte e del distacco dai propri cari, intravisti nella loro forma immateriale, mentre si avviano ai campi dell'Aldilà. E sempre vi è qualche miracolo: per uno che va, succede un prodigio, come incontrare farfalle profetiche, ricevere grano benedetto e ascoltare il linguaggio degli uccelli. A Rosa Consiglio, la sposa, va trasmessa questa eredità, anche se mastro Gerusalemme avrebbe desiderato che l'ultimo dei suoi tre figli fosse lo sposo.
 
Viviana ha una certa conoscenza di quelle terre remote, che le deriva dal padre, originario dell'Irpinia. Giorno dopo giorno, si immedesima con le storie al punto di restarne coinvolta e indaga ciò che la circonda, tanto da precedere il falegname su quel che seguirà. Quando per Natale arrivano da Milano i tre figli del mastro, essi chiedono al padre di trasferirsi da loro, al Nord, ma non ottengono ascolto e si congedano. Solo il più giovane, Melchiorre, innamorato di Rosa Consiglio, rimasto segretamente in zona, chiede a Viviana di sottrarre un'ampolla di vernice nella falegnameria paterna. Aspirandone l'odore, si può prendere il volo con il vento. E Viviana asseconda il giovane, che fugge con Rosa Consiglio.
 
== Edizioni ==