Arco di Traiano (Ancona): differenze tra le versioni

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→‎Storia e architettura: asserita problematicità della data di realizzazione dell'Arco
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===Origine===
Venne eretto, in [[marmo proconnesio]]<ref>Sino al restauro del 2000, si riteneva che il marmo fosse quello [[Imetto|imezio]]. Vedi: Pasquino Pallecchi, ''Conoscenza e conservazione: il restauro dell'Arco di Traiano di Ancona'', in "Dalla Valdelsa al Conero. Ricerche di archeologia e topografia storica in ricordo di Giuliano de Marinis. Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana". Supplemento 2 al n. 11/2015, All’Insegna del Giglio, 2016 (pagine 137-143).</ref>, dal [[SPQR|Senato e dal popolo di Roma]] probabilmente ad opera dell'architetto siriano [[Apollodoro di Damasco]] per onorare l'imperatore che aveva donato ai naviganti un più sicuro accesso all'Italia, avendo fatto ampliare, a proprie spese, il porto della città. Questo è ciò che si legge infatti nella stessa iscrizione dell'arco<ref name=iscrizione>Per l'iscrizione si veda il seguente testo di [[Luigi Canina]]: [https://archive.org/details/gri_33125008739472 ''L'Architettura antica descritta e dimostrata coi monumenti'']</ref>.
 
La data di costruzione dell'opera ruota attorno al 100 d.C., ma la data precisa è alquanto incerta: secondo Fabio Mariano<ref>Fabio Mariano, ''Architettura nelle Marche'', Nardini, 1995 (pagina 52). ISBN 9788840411187</ref> essa avvenne tra il dicembre 114 e il dicembre 115, quando venne dedicato all'imperatore e vennero realizzate le iscrizioni. Tuttavia, il contenuto dell'iscrizione centrale presente sulla cornice dell'arco indurrebbe a datare il completamento dell'arco al 117 d.C., dal momento che Traiano viene chiamato "per nove volte imperatore" e che egli salì al potere a seguito della morte dell'imperatore [[Nerva]] nel gennaio del 98. Ma la [[Colonna Traiana]] a [[Roma]] che, nei bassorilievi della [[Rilievi della colonna Traiana#Seconde campagne militari del 105 e 106|scena 58]] rappresenta l'arco di Ancona attorniato dalle navi in partenza per la [[Conquista della Dacia#Seconda campagna|seconda guerra dacica]], fu inaugurato il 12 maggio del [[113]]<ref>{{CIL|14|4543}}</ref>. Certo, è possibile ipotizzare che, a detta data, la costruzione dell'arco di Ancona fosse già stata decisa, o fosse già iniziata, per cui l'artista autore dei bassorilievi avrebbe potuto tenerne conto.
La data di costruzione ruota attorno al 100 d.C.; tra il dicembre 114 e il dicembre 115 venne dedicato all'imperatore e vennero realizzate le iscrizioni<ref>Fabio Mariano, ''Architettura nelle Marche'', Nardini, 1995 (pagina 52). ISBN 9788840411187</ref>.
 
Nei bassorilievi della [[Rilievi della colonna Traiana#Seconde campagne militari del 105 e 106|scena 58]] della [[Colonna Traiana]], a [[Roma]], è rappresentato l'arco di Ancona attorniato dalle navi in partenza per la [[Conquista della Dacia#Seconda campagna|seconda guerra dacica]]; dal porto di Ancona [[Traiano]], nel 102 d.C., si imbarcò infattidal porto di Ancona per la seconda vittoriosa campagna militare contro i [[Daci]]. Nella scena della colonna si può notare come originariamente l'arco, visto dal mare, fosse sormontato da tre statue di divinità che sono state identificate in [[Nettuno (divinità)|Nettuno]] (al centro), [[Mercurio (divinità)|Mercurio]] (a sinistra) e [[Portuno]] (a destra). La scelta delle tre divinità è evidentemente motivata dal loro legame con la navigazione: Nettuno in quanto dio del mare, Portuno, suo figlio, in quanto dio dei porti, Mercurio in quanto dio dei viaggiatori<ref>Per la rappresentazione dell'Arco di Traiano di Ancona nella Colonna Traiana si vedavedano:
* Fiorella Festa Farina, ''Tra Damasco e Roma. L'architettura di Apollodoro nella cultura classica'' - L'Erma di Bretschneider, Roma 2001;
* Salvatore Settis, ''La Colonna Traiana'', Torino 1988, pag 397, tavola 139;