Lingue gallo-italiche: differenze tra le versioni

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Molte di queste posizioni sono state espresse nel Convegno internazionale di studi, svoltosi a Trento il 21-23 ottobre 1993 e intitolato "Italia Settentrionale: crocevia di idiomi romanzi"<ref>''Italia Settentrionale: Crocevia di Idiomi Romanzi'' - Atti del convegno internazionale di studi - Trento, 21/23 ottobre 1993", a cura di Emanuele Banfi, Giovanni Bonfadini, Patrizia Cordin, Maria Iliescu. Tübingen: Niemayer, 1995. ISBN 3-484-50304-1</ref>.<br />
Queste posizioni sono supportate dall'esistenza, nel passato, di una '''"[[Koinè lombardo-veneta]]"''', una lingua comune che nel Medioevo arrivò ad un certo grado di assestamento, prima di retrocedere di fronte al toscano<ref>''Koiné in Italia dalle Origini al Cinquecento'' - Atti del Convegno di Milano e Pavia, 25-26 settembre 1987 - a cura di Glauco Sanga - Pierluigi Lubrina Editore - Bergamo 1990</ref>.
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Tra i tantissimi e illustri linguisti che hanno incluso, nei loro trattati e saggi, i dialetti gallo-italici tra i dialetti italoromanzi, ricordiamo il grande studioso della lingua italiana e dei suoi dialetti, il linguista Gerhard Rohlfs <ref>da Treccani - Enciclopedia dell’italiano: “Rohlfs, Gerhard. - Glottologo e filologo (Berlino 1892 - Tubinga 1986). Profondo conoscitore e indagatore della situazione dialettale italiana, a lui si deve la sintesi di grammatica storica della lingua italiana e dei dialetti italoromanzi a tutt'oggi più vasta e valida (Historische Grammatik der italienischen Sprache und ihre Mundarten, 3 voll., 1949-54; trad. it. 1966-69)”</ref> che nella sua monumentale “Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti”, include nella sua analisi tutti i dialetti settentrionali italiani (dialetti piemontesi, lombardi, veneti, emiliani, incluso il dialetto lombardo parlato in Svizzera, ecc.) da lui considerati "dialetti italo-romanzi", nel mentre esclude dalla trattazione il ladino e il friulano (lingue retoromanze). <ref>Gerhard Rohlfs: “Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti”, edizione del 1969. Nella prefazione alla edizione in lingua italiana (anno 1969), alla nota nr. 1, si legge: “1 La Sardegna resta fuori dalla cornice di questa grammatica, come pure i dialetti del Friuli e delle Dolomiti, appartenenti al gruppo del ladino. Del pari non si sono trattati i dialetti provenzali e franco-provenzali del Piemonte occidentale.” </ref>