Gatti (famiglia): differenze tra le versioni

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Il confuso periodo che va dall'occupazione delle truppe francesi al [[Regno d'Italia]] sino alla [[Restaurazione]] (1796 - 1815) fu per i Gatti il principio della loro fortuna: in quel ventennio i fratelli Domenico e Giuseppe coi loro figli, sfruttando le confische e la svendita dei beni ecclesiastici, riuscirono ad accumulare un ingente patrimonio fondiario che andava ad aggiungersi a quello già ereditato dal padre Giovanni Gatti.<ref name=autogenerato6 /> La ricchezza della famiglia aumentò quindi considerevolmente, e con essa anche il prestigio se nel 1807 il Viceré d'Italia [[Eugenio di Beauharnais]] nominò Giuseppe Gatti Consigliere per il Dipartimento del Mincio.<ref>''Bollettino delle leggi del Regno d'Italia'', Regia Stamperia Veladini, Parte 2, Pag. 863</ref> L'omonimo nipote Giuseppe, figlio di Domenico, si impegnò invece, dopo l'accrescimento delle terre, in una politica di sviluppo della loro produttività: il sistema della [[mezzadria]] fu limitato a favore di un controllo più diretto dei terreni, mentre la tendenza degli affittuari e dei mezzadri a non corrispondere o ritardare i pagamenti o i canoni in natura richiesti furono spesso corrisposti con ricorsi di tipo giudiziario.<ref>{{Cita libro|titolo=Gazzetta di Mantova|url=http://books.google.it/books?id=5rVIAAAAcAAJ&pg=PA358&dq=Gatti+Grami&hl=it&sa=X&ei=SFnGUsXUFK-A7Qbx1YHgCQ&ved=0CDcQ6AEwAA|accesso=6 marzo 2017|data=1º gennaio 1819|editore=Pazzoni}}</ref>
 
Giuseppe Gatti (dal 1809 Giuseppe Gatti Grami) contrasse due matrimoni: il primo con Domenica Scarpari, parente di Antonia Scarpari, moglie dello zio omonimo Giuseppe Gatti, il secondo con Anna Maria Zaccaria,<ref name=":1" /> appartenente a nobile ed antica famiglia cremonese.<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=28473|titolo=SIUSA - Zaccaria|sito=siusa.archivi.beniculturali.it|accesso=6 marzo 2017}}</ref> Ambedue le mogli portarono in dote nuove terre, la Zaccaria però con la clausola secondo cui, in caso di eventuale estinzione della discendenza del marito, quegli stessi beni sarebbero ritornati nella sua famiglia di origine.<ref name=":0" /> Dei figli, Angelo assunse la conduzione del patrimonio familiare, Anselmo divenne dottore in medicina e medico primario del comune di [[San Benedetto Po]],<ref name="autogenerato4">''Atti della quarta riunione degli scienziati tenuta in Padova nel Settembre del 1842'', Tipografia del Seminario, 1843, pag. 83</ref> mentre Emilia andò in sposa nel 1849 al Commendatore della Corona d'Italia [[Giovanni Bortolucci]], Deputato al Parlamento del Regno dal 1865 al 1882; le altre due sorelle Rosalinda e Matilde non si sposarono.<ref name=":6">''La Rassegna nazionale'', XXIII (1901), pp. 186-92</ref>
 
=== Il ramo Gatti Grami di Moglia ===
==== L'età risorgimentale ====