Basilica di Santa Croce: differenze tra le versioni

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Sebbene la basilica fosse stata usata come luogo di sepoltura di molti personaggi illustri, al pari di molte altre chiese, è solo nell'Ottocento che diventò un vero e proprio ''Pantheon'' di personaggi celebri legati all'arte, alla musica e alla letteratura, secondo la definizione che le diede [[Ugo Foscolo]] quale ''Tempio dell'itale glorie''. Nel [[1871]] infatti veniva qui sepolto con una affollatissima cerimonia pubblica lo stesso Foscolo, morto nel [[1827]] a [[Turnham Green]], secondo il suo stesso desiderio di essere sepolto accanto ad altri grandi personaggi toscani come [[Michelangelo]], [[Nicolò Machiavelli|Machiavelli]], [[Galileo Galilei|Galileo]].
<br>Dopo questo episodio iniziaronoaltri adpersonaggi arrivareillustri altrefurono salmetraslati die celebritàsepolti decedute anche molti anninella primabasilica, come [[Gioachino Rossini]] nel [[1887]], [[Leon Battista Alberti]], [[Vittorio Alfieri]], ecc., per i quali i migliori scultori dell'epoca realizzarono i monumenti che ancora si allineano nellalungo la navata. Anche per Dante fu approntato un grande sepolcro, main realtà cenotafio poiché la città di [[Ravenna]] si rifiutò strenuamente di consegnarecedere le spoglie del poeta morto in esilio.
 
Santa Croce arrivò ad ospitare quindicimila salme, con una grande mole di richieste da tutta Italia dopo che la sua fama di custode delle ''Urne de' forti'' si era diffusa. Ciascuna richiesta era esaminata da un'apposita commissione e approvata dal [[Granduca]] in persona, il quale stabiliva anche l'entità dell'elargizione di volta in volta<ref>''Per un posto in Santa Croce'', articolo sul Corriere Fiorentino ([[Corriere della Sera]]) del 4 aprile 2008.</ref>.