Tarocchi: differenze tra le versioni

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== Tarocchi occulti ==
{{vedi anche|Lettura dei tarocchi}}
I primi usi documentati dei tarocchi come strumento per la [[cartomanzia]] risalgono al XVII secolo a Bologna<ref group=N>Un foglio manoscritto che riporta i significati per parte delle carte del [[tarocchino bolognese]] è stato ritrovato nella libraria dell'Università di Bologna, {{Cita testo|autore=Franco Pratesi|titolo=Carte da gioco a Firenze: Il primo secolo|pubblicazione=The Playing Card|volume=XIX|p=16|anno=1990}} citato in {{Cita|Decker, Depaulis e Dummett|p. 48}}</ref>. Comunque la loro diffusione moderna in [[cartomanzia]] e l'associazione con l'[[occultismo]] risalgono alla fine del XVIII secolo e sono dovuti principalmente ad [[Antoine Court de Gébelin]] e a [[Etteilla]]. Il primo nell'VIII volume della sua opera ''Le Monde primitif'' pubblicato nel 1781 incluse due saggi nel quale si sosteneva che i tarocchi fossero in realtà i [[Libri di Thot]] codificati dai sacerdoti egizi nelle immagine simboliche dei trionfi per tramandarlo segretamente sotto l'aspetto innocuo di carte da gioco<ref>{{Cita|Decker, Depaulis e Dummett|p. 59}}.</ref>, il secondo pubblicò una serie di libri (''Manière de se récréer avec le jeu de cards nommées Tarots'') tra il 1783 e il 1785 nei quali riprese a approfondì il legame dei tarocchi con i Libri di Toth e descrisse un metodo per il loro uso in [[cartomanzia]]<ref>{{Cita|Decker, Depaulis e Dummett|p. 74-75 e 84}}.</ref>.