Laveno-Mombello: differenze tra le versioni

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In direzione est, proprio sopra il paese, si trova l'imponente monte [[Sasso del Ferro]]. Per mezzo di una [[Cestovia Laveno-Poggio Sant'Elsa|cestovia]] si arriva fino alla cima della montagna, dalla quale si gode un panorama che spazia sul lago e sulle prealpi, fino ad arrivare a [[Milano]].
 
== DumbLolloStoria ==
Nel comune si hanno tracce di insediamento storico fino dall'antichità: a [[Mombello (Laveno-Mombello)|Mombello]], infatti, si hanno tracce di [[Palafitta|palafitte]] del 3000 a.C.
 
Il nome Laveno deriverebbe da quello del comandante Romanoromano [[Tito Labieno]], che qui aveva il suo accampamento e che sulla collina di Mombello ebbe uno scontro con i [[Galli]]; da qui proverrebbe anche il nome Mombello, cioè ''colle della battaglia'' in latino (''mons belli'').
 
In epoca medioevale fu un borgo abitato da pescatori. Le più importanti famiglie nobili legate a Laveno furono i [[Visconti]] e i [[Borromeo]], a cui il territorio era infeudato, i Tinelli di Gorla, i conti Guilizzoni e i ''[[Sessa (famiglia)|Sessa de Ceresolo]]'', padroni della frazione Ceresolo in Cerro. Dall'[[XIX secolo|Ottocento]] in poi ospitò le famose fabbriche della ceramica, tra le più grandi d'Europa. Le fabbriche, ora chiuse, hanno comunque dato vita ad un museo della ceramica, uno dei musei più interessanti della città.