Cittanova (Italia): differenze tra le versioni

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Durante la [[seconda guerra mondiale]], a partire dal [[1941]], furono effettuate diverse offensive aeree da parte degli Alleati sulla provincia di Reggio Calabria. I bombardamenti si intensificarono nel [[1943]], in vista dello [[Operazione Baytown|sbarco sulla penisola]]. Le incursioni fecero moltissime vittime tra i civili e Cittanova pagò uno dei tributi di sangue più pesanti: 103 morti, 38 di essi sotto i 10 anni d'età<ref>{{cita pubblicazione| nome=Antonio| cognome=Orlando| titolo= "Le bombe buone?". Il bombardamento aereo degli Alleati su Cittanova del 20 febbraio 1943 | anno=2017 | rivista=Rivista Calabrese di Storia del '900 – 1-2| url=http://s573166820.sito-web-online.it/wp-content/uploads/2019/03/1.Orlando_icsaic.pdf | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190807233719if_/http://s573166820.sito-web-online.it/wp-content/uploads/2019/03/1.Orlando_icsaic.pdf|urlmorto=no|accesso=7 agosto 2019 | p=51 | editore=Istituto calabrese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea | ISSN=2281-5821}}</ref>. La sera di sabato 20 febbraio [[1943]], 15 bombardieri americani [[Consolidated B-24 Liberator|B-24]]<ref>{{cita web|url=http://www.milhist.net/usaaf/mto43a.html|titolo=USAAF Chronology, Mediterranean : 1943, Part 1|accesso=20 febbraio 2015|sito=milhist.net|lingua=en}}</ref>, provenienti dal mare, sganciarono sull'abitato decine di bombe e [[spezzone|spezzoni incendiari]]<ref>{{cita web|url=http://www.insmli.it/pubblicazioni/18/Pieghevole%20bassa.pdf|titolo=Calabria I luoghi della memoria - Il passaggio del fronte della II Guerra Mondiale in Calabria|editore=Istituto "Ugo Arcuri" per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea in provincia di Reggio Calabria|accesso=20 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305075136/http://www.insmli.it/pubblicazioni/18/Pieghevole%20bassa.pdf|dataarchivio=5 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|autore=Quartier Generale delle Forze Armate|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1120_01_1943_0045A_0001_16172982/|titolo=Bollettino n. 1002|pubblicazione=La Stampa|data=22 febbraio 1943|accesso=20 febbraio 2015}}</ref>, causando centinaia di morti e feriti e distruggendo 150 case. I cadaveri furono collocati provvisoriamente dentro la Chiesa della Sacra Famiglia<ref>{{cita web|url=http://www.costaviolaonline.it/4760-cittanova_ricorda_le_vittime_dei_bombardamenti_del_1943.html|titolo=cittanova ricorda le vittime dei bombardamenti del 1943|sito=costaviolaonline.it|accesso=20 febbraio 2015|urlarchivio=https://archive.is/20150220152153/www.costaviolaonline.it/4760-cittanova_ricorda_le_vittime_dei_bombardamenti_del_1943.html|dataarchivio=20 febbraio 2015|urlmorto=sì}}</ref>; dopo l'accaduto in molti si affannarono a cercare un perché e ''vox populi'' volle imputare ad un tragico errore il bombardamento, dovuto ad un tendone da circo confuso per obiettivo militare<ref>{{cita web|url=http://cittanova.asmenet.it/index.php?action=index&p=1776|titolo=COMUNICATO STAMPA - 20 FEBBRAIO 2015 CITTANOVA E AMANTEA UNITE NELLA MEMORIA DEL BOMBARDAMENTO DEL 1943|sito=Comune di Cittanova|accesso=20 febbraio 2015}}</ref>. Stando a vari rapporti di missione, gli aerei partirono dall'aerodromo di [[Benina]] ([[Libia]]) avendo come obiettivo originario la distruzione di navi mercantili al [[porto di Napoli]], ma per le pessime condizioni atmosferiche e la visibilità ridotta molti bombardieri giunti nei pressi del porto campano verificarono l'impossibilità del bombardamento e tornarono alla base. Alcuni, sulla via del ritorno, andarono alla ricerca di obiettivi secondari, finendo per colpire [[Amantea]], [[Crotone]], [[Palmi]] (o [[Nicotera]]), dei serbatoi di carburante nei pressi di [[Platì]], "quello che appariva" (''sic'') un accampamento militare a circa 15 miglia a est di [[Rosarno]] e due cittadine non identificate<ref>{{cita web|url=http://www.taracopp.com/98th-Bombardment-Group-WWII/W-021943/|titolo=All February Mission Reports 98th Bomb Group|pagine=2-3|accesso=22 febbraio 2015|sito=taracopp.com|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.armyaircorps-376bg.com/delong_kenneth_430220.html|titolo=Kenneth DeLong, engineer, HALPRO|accesso=22 febbraio 2015|sito=armyaircorps-376bg.com|lingua=en}}</ref>.
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