Gino Piva: differenze tra le versioni

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==== Poeta e Socialista a Vetrego di Mirano ====
Dal [[1935]] risedette stabilmente a [[Vetrego]], frazione di [[Mirano]], in una vecchia casa padronale.<ref> Dopo la realizzazione del casello autostradale A4 Mirano - Dolo la abitazione si ritrova a ridosso della rotonda</ref>.
Anche se apparentemente i rapporti con il regime fascista sembravano buoni, di fatto Piva venne costantemente vigilato dalla polizia fascista. Da un rapporto della polizia alla Prefettura del [[1938]] risulta che ''Piva Gino, comunista dichiarato (…) serba regolare condotta pur non avendo dato prova di ravvedimento''. Il documento lo classificata come ''comunista'' ma le ricerche storiche non confermano che fosse stato iscritto al [[Partito Comunista Italiano]]. Di certo ci sono testimonianze dei vetreghesi e dei miranesi che ricordano Piva, in modo particolare dopo l'[[8 settembre 1943]], per il suo ritrovato ardore socialista. A conferma di ciò la sezione del [[PSIUP]] di [[Mirano]], nel giugno [[1945]], lo invita, con una lettera, ad iscriversi al partito, riconoscendogli, con l'affetto di chi lo aveva frequentato, ''lo spirito patriottico, il passato glorioso, le persecuzioni sofferte durante i lunghi anni di orrore fascista. La tua presenza deve essere il cuore e il cervello di questa nostra sezione. Tu devi rappresentare i nostri perseguitati politici, la nostra Fede, i nostri Caduti che in numero rilevante onorano il nostro piccolo Cimitero''.
Anche se non è documentabile l'iscrizione al PSIUP sono documentabili i rapporti amichevoli con gli esponenti della Sezione di Mirano e quella di [[Dolo (Italia)|Dolo]] che lo invitarono a tenere delle conferenze.