Rapporto d'aspetto: differenze tra le versioni

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[[File:WideScreenFormats.svg|thumb|Cinque rapporti d'aspettoproporzioni di uso comune comparati fra di loro, inscritti nella misura della diagonale dello schermo (la circonferenza nera). I due rettangoli più bassi e larghi (2,39:1, in viola, e 1,85:1, in giallo) sono due rapporti molto comuni nel cinema. Il rettangolo blu corrisponde al 16:9 ed è lo standard dei formati televisivi ad [[alta definizione]]. Il rettangolo verde (3:2) rappresenta un comunissimo formato fotografico, mentre il rettangolo più alto, in rosso, rappresenta il formato 4:3, usato sia in fotografia che nella televisione a definizione [[SDTV|standard]].]]
Il termine inglese '''aspect ratio''', viene spesso erroneamente tradotto alla lettera come proporzioni, rapporto di visione, etc. La corretta traduzione è con la parola '''PROPORZIONI'''.
Il '''rapporto d'aspetto''' (noto anche con l'acronimo in [[lingua inglese]] '''DAR''', '''display aspect ratio''', derivante dal latino '''ratio'''), indica il [[rapporto]] matematico tra la larghezza e l'altezza di un'[[immagine]]. Il '''rapporto d'aspetto''', la [[Risoluzione (grafica)|risoluzione]] e la [[Fotogrammi per secondo|frequenza dei fotogrammi]] rappresentano le principali caratteristiche tecniche di un [[Video|filmato]]. Infatti il '''rapporto d'aspetto''' viene utilizzato principalmente nei settori Cinema e TV, definendo la forma del "quadro" durante la visione (ovvero a prodotto finito).
 
Indica il [[rapporto]] matematico tra la larghezza e l'altezza di un'[[immagine]] o in generale di un rettangolo. Termine utilizzato principalmente nel settore audiovisivo, definendo le proporzioni di uno schermo o del sensore di immagini presente all'interno di foto o video camere.
 
==Definizione==
{| align="right" cellpadding="5" style="border:1px solid #CCCCCC; background-color:#F9F9F9; margin-left:1em; margin-top:0.5em;"
|+ style="margin-left:1em;"| '''Cinque rapporti d'aspettoproporzioni comunemente usati'''<br />(Rappresentati tutti con la stessa altezza)
| 72×54 || [[File:Aspect-ratio-4x3.svg|72px|4:3]]
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|}
 
La notazione matematica deldelle rapporto d'aspettoproporzioni è indicata sotto forma di [[frazione (matematica)|frazione]] tra interi o decimali, come «<code>x:y</code>» o «<code>x/y</code>», dove «x» è la larghezza e «y» l'altezza. Può essere anche indicato con il risultato, arrotondato, della divisione, come «1,5» o «2,35». Infine, si può essere espressotrovare come proporzione riferita all'[[Unità (matematica)|unità]], come «1,85:1» o «1,66:1».
 
In ambito [[cinema]]tografico, in congiunzione al ''[[Pixel aspect ratio]]'' e allo ''[[Storage aspect ratio]]'', definisce il formato dell'immagine nell'ambito del suo intero ciclo di vita: dalla creazione, alla memorizzazione ed infine alla visualizzazione.
 
Sono in uso numerosi rapporti, a seconda del campo di utilizzo delle immagini: [[cinema]], [[televisione]], [[computer grafica]] e [[fotografia]] hanno rapportiproporzioni d'aspetto caratteristicitipiche.
 
Il cinema è il settore dove la varietà è più numerosa, a seconda del periodo storico; ad esempio, i rapporti più comunemente usati fino ad oggi, sono il «1,33:1», il «1,85:1» e il «2,39:1».<ref name="anamorfico">Il rapporto «2,39:1», a volte indicato come «2,40:1» (come accade nello ''American Cinematographer Manual'' della [[American Society of Cinematographers]]) è spesso erroneamente indicato come 2,35:1 (utilizzato solo nel film precedenti alla riforma della [[SMPTE]] del 1970)</ref>
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In campo televisivo, i due formati più comuni sono il «[[4:3]]» (o «1,33:1»), di impiego pressoché universale per la [[televisione a definizione standard]], ed il «[[16:9]]» («1,78:1») utilizzato nella televisione ad [[alta definizione]] a livello internazionale (altri rapporti sono più rari).
 
In fotografia digitale, il rapporto d'aspettoproporzioni nativo più comune dei sensori è il «3:2» ed il «4:3» (rarissimo il 16:9), mentre si sono ormai abbandonati gli altri rapporti, come il «5:4», il «7:5» ed il formato quadrato «1:1», molto utilizzati con la fotografia chimica, fin dalla sua nascita.
 
==Evoluzione deidelle rapporti d'aspettoproporzioni nel cinema e nella televisione==
===Limitazioni pratiche===
Nei formati cinematografici, le dimensioni fisiche della pellicola sono l'unico limite alla larghezza dell'immagine. Per la ripresa sul negativo, sarebbe disponibile tutta l'area compresa tra le perforazioni, ma dev'essere considerato anche lo spazio occupato dalla traccia ottica dell'audio, nel positivo da proiezione.
 
Lo standard universale, stabilito da [[William Dickson]] e [[Thomas Edison]] nel 1892, è di quattro perforazioni di altezza per ogni fotogramma, dove la larghezza della pellicola di 35&nbsp;mm ha un'area compresa tra le perforazioni di {{TA|24,9 mm × 18,7 mm}}.<ref name="asc">Burum, Stephen H.(ed)(2004). ''American Cinematographer Manual''(9th ed). ASC Press. ISBN 0-935578-24-2</ref> Con lo spazio per la traccia audio e l'altezza ridotta del fotogramma, per mantenere la larghezza maggiore (imitando così la visione binoculare umana), il formato cosiddetto '''Academy''' fu standardizzato quindi di {{TA|22 mm × 16 mm,}} con un '''rapporto d'aspettoproporzioni''' di 1,37:1.<ref>{{cita web | 1 = http://www.pinotti.co.uk/movieratios/default.htm | 2 = Dal sito www.pinotti.co.uk | 3 = 27-12-2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100111012536/http://www.pinotti.co.uk/movieratios/default.htm | dataarchivio = 11 gennaio 2010 | urlmorto = sì }}</ref>
 
===Terminologia cinematografica===
{{vedi anche|CinemaScope|VistaVision}}
L'industria cinematografica assegna un valore di 1 all'altezza del fotogramma ed indica ille '''rapporto d'aspettoproporzioni''' in relazione a questo valore (es: 1,85:1). Di conseguenza, ille '''rapporto d'aspettoproporzioni''' èsono riferitoriferite essenzialmente a quelloquelle osservatoosservate dallo spettatore, nonostante il fotogramma di ripresa possa essere registrato con [[Video anamorfico|immagini anamorfiche]]. Nelle produzioni cinematografiche moderne, ile rapporti d'aspettoproporzioni più usatiusate sono di 1,85:1 e 2,40:1, mentre precedentemente era usato il rapporto 1,33:1 e 1,66:1 che aveva una certa diffusione soprattutto in Europa.
Molti formati panoramici sono noti con una denominazione propria, tipo: [[CinemaScope]], [[Todd-AO]], o [[VistaVision]]; quest'ultimo merita una nota particolare per via del trascinamento della pellicola in senso orizzontale, con fotogrammi di otto perforazioni ed un rapporto di registrazione di 1,58:1, più simile al comune [[Formato (fotografia)|formato fotografico]] 24x36 (1,5:1 - meglio conosciuto come 3:2). Il film ''[[I dieci comandamenti (film 1956)|I dieci comandamenti]]'' e molti film di [[Alfred Hitchcock]] sono stati girati con questo procedimento.
 
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La [[visione monoculare]] è quella che essenzialmente utilizza un singolo occhio (o ne rappresenta la zona di copertura), mentre la [[visione binoculare]] è la visione che utilizza entrambi gli occhi contemporaneamente e che è anche la zona maggiormente utilizzata dall'essere umano.
 
Anche se volendo si possono idealmente individuare deidelle rapporti d'aspettoproporzioni differenti fra di loro a seconda che ci si riferisca alla visione monoculare, alla visione binoculare o al [[campo visivo]] combinato, queste caratteristiche dipendono essenzialmente dalla morfologia del viso e quindi i valori del campo si differenziano anche di molto, tra individuo e individuo. In più, per la normale visione di apparecchi TV, schermi PC o cinematografici, fotografie, ecc, viene possibilmente ed istintivamente utilizzata soltanto la visione binoculare e a quella in genere ci si riferisce per valutare l'osservazione di opere delle [[arti visive]] o per progettare le strumentazioni che utilizzano la visione umana (binocoli, microscopi, ecc).
 
===Visione monoculare===
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[[File:Peripheral vision.svg|thumb|Angoli di visuale]]
È la porzione di spazio centrale su cui entrambi gli occhi agiscono contemporaneamente, coprendo un campo visivo che si estende mediamente per circa 95° orizzontali e per circa 80° verticali, ma che dipende molto dalla morfologia del viso, per cui è possibile avere dei valori che possono oscillare tra 80° e 110° orizzontali.
È la zona funzionale utilizzata normalmente per la maggior parte del tempo, durante l'osservazione attenta (lettura, visione TV, ecc) ed è mediamente approssimabile ad una finestra di forma ellittica con ''"rapporto d'aspettoproporzioni"'' tra circa 1,2:1 e 1,35:1. Questo però non vuol dire che la visione binoculare ha un preciso rapporto d'aspettoproporzioni, in quanto è proprio l'area circoscritta ad essere utilizzata come zona di osservazione e semmai all'interno di quest'area puòpossono essere visualizzatovisualizzate qualsiasi '''rapporto d'aspettoproporzione''' quadrangolare esistente, dal formato quadrato 1:1 a quello panoramico 2,40:1 (cinematografico).
 
L'[[acutezza visiva]] della visione binoculare (che è poi la risoluzione ottica della nostra vista) è normalmente maggiore rispetto alla sola visione monoculare e può arrivare anche ad un valore più che doppio, all'incirca fino ad un massimo del 240%.
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}}</ref><ref name="Kühn2013">{{Cita libro|cognome=Kühn|nome=Wolfgang|titolo=Fundamentals of Road Design|url=http://books.google.com/books?id=pdikFUh4tmsC&pg=PA24|accesso=9 novembre 2014|anno=2013|editore=WIT Press|isbn=978-1-84564-097-2|p=24}}</ref>
 
È approssimabile ad una finestra dalla forma dei tipici occhiali da sole "a goccia", quindi con un incavo inferiore centrale per via della visuale nascosta dal naso e grossomodo idealizzabile con un rapporto d'aspettoproporzioni totale tra 1,5:1 e 1,7:1.
 
== Standard televisivi ==
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====Compatibilità con i vari sistemi [[widescreen]]====
[[File:AspectRatioSet 16-9 letterbox.png|1000x180px|thumb|left|Un'immagine 16:9 rappresentata all'interno di un televisore 4:3. L'immagine viene rimpicciolita in modo da entrare all'interno del 4:3; così facendo, si formano due barre vuote al di sopra e al di sotto dell'immagine. Questo è l'effetto ''[[letterbox]]''.]]
Mentre nel cinema è molto semplice cambiare rapporto d'aspettoproporzioni (è sufficiente adeguare i mascherini di cineprese e proiettori), i formati panoramici pongono tuttavia alcuni problemi nel processo di [[telecinema]].
 
Si tratta, essenzialmente, di aggiungere bande nere sopra e sotto l'immagine (''[[letterbox]]''), di ritagliare i bordi dell'immagine, eventualmente decentrandola (''[[pan and scan]]'') oppure, nel caso di film in [[CinemaScope]], di [[anamorfosi|deanamorfizzare]] l'immagine di un valore un po' inferiore a quello nominale, accettando una certa distorsione. Eventualmente, questi tre metodi possono anche essere combinati tra loro.
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La pellicola [[Super 16 mm]] era usata frequentemente nelle produzioni destinate alla televisione. Il Super 16&nbsp;mm richiede pellicola monoperforata e usa tutta l'area disponibile al di fuori della perforazione. Per via del basso costo e della qualità delle riprese, era un sistema vantaggioso per eseguire riprese destinate a produzioni di alto livello a un costo inferiore alle apparecchiature televisive, tenendo conto che il negativo non viene stampato ma [[telecinema]]to.
 
Il bordo non perforato della pellicola, normalmente destinato alla traccia audio che qui non è prevista, permette di ottenere un rapporto d'aspettoproporzioni di 1,66:1, molto simile al 16:9 (1,78:1). La qualità delle riprese è sufficiente anche per una stampa in 35&nbsp;mm destinata alla proiezione cinematografica.
{{vedi anche|Super 16 mm}}
 
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===Mixer video===
Tutti i mixer video in produzione posso operare indifferentemente con qualsiasi rapporto d'aspettoproporzioni desiderato, posto che questo sia identico per tutti i segnali in ingresso e in uscita.
 
I [[mixer video]] più sofisticati sono in grado di operare automaticamente conversioni di formato e di gestire segnali sia in 4:3 che in 16:9, programmando in anticipo il tipo di conversione richiesta.
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L'interfaccia [[Serial Digital Interface|SDI]] permette il trasporto di segnali di entrambi i formati.
 
In effetti, nella versione più diffusa, a {{M|270|M|bit/s}}, non c'è alcuna differenza pratica tra un segnale in 4:3 e uno in 16:9, a parte ille rapporto d'aspettoproporzioni dei pixel. [[Mixer video]], [[Matrice (televisione)|matrici]] e [[videoregistratore|videoregistratori]]/[[video server]] sono quindi in grado di gestire agevolmente entrambi ientrambe rapportile d'aspettoproporzioni senza problemi. Naturalmente, è da considerare il fatto che i segnali non vengono convertiti ma instradati così come sono, per cui una serie di clip in uscita da un videoserver dovrà comprendere solo immagini di un solo formato per evitare problemi di visualizzazione.
 
In particolare, come mostrato nelle immagini seguenti, un'immagine nativa in 16:9 può essere visualizzata su monitor convenzionali in 4:3 sia in modalità [[anamorfosi|anamorfica]] che letterbox. Nel primo caso l'immagine appare deformata verticalmente, nel secondo le proporzioni sono corrette ma una parte del monitor non viene utilizzata.
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[[File:AspectRatioSet 4-3 windowbox.png|thumb|left|upright=1.4|Un'immagine 16:9 adattata per schermi 4:3 con il ''letterbox'', può apparire (a seconda delle impostazioni del televisore) circondata da bordi neri in tutti i lati se visualizzata su uno schermo 16:9. Questo effetto è detto ''inscatolamento'' o, in [[Lingua inglese|inglese]], ''windowbox''.]]
 
L'esistenza di più rapporti d'aspettoproporzioni crea lavoro aggiuntivo alla produzione audiovisiva, e non sempre con risultati adeguati. È piuttosto frequente che un film in formato panoramico sia visualizzato in maniera alterata (tagliato o espanso oltremisura). Il 4:3 bandato, in particolare, è molto problematico nella resa su monitor in 16:9, perché se viene convertito come letterbox, il risultato mostrerà sia le bande nere sopra e sotto, sia quelle laterali, con un risultato noto in gergo come ''inscatolamento'', cioè con l'immagine visibile all'interno di un rettangolo nero più ampio.
 
Sia le trasmissioni [[PAL]] che [[NTSC]] prevedono l'uso di un segnale inserito sull'intervallo di ritorno verticale e chiamato ''[[Active Format Description]]'' (AFD) che permette a monitor e televisori (e anche ai convertitori usati nella catena video) di determinare ille rapporto d'aspettoproporzioni del segnale in ingresso e determinare se necessiti di conversione. I televisori domestici sono in grado di adeguare la visualizzazione alla trasmissione ricevuta (Si veda la specifica ITU-R BT.1119-1 - Wide-Screen signalling for broadcasting).
Anche il segnale trasportato da cavi [[SCART]] usa una linea di stato per identificare il materiale in 16:9.
 
In ogni caso, chi si occupa di riprese televisive deve sempre considerare le diverse forme di visualizzazione del materiale prodotto. È prassi comune mantenere tutte le informazioni necessarie di azione e di informazione (come scritte e titoli grafici) all'interno dell'area centrale che viene mantenuta anche in caso di taglio dei bordi laterali ''([[safe area]])''.
 
== Rapporti d'aspettoproporzioni in uso nel passato e in epoca moderna ==
 
{|class="wikitable"
!proporzioni (aspect ratio)
!Rapporto d'aspetto (DAR)
!Descrizione
!Noto come
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|-
! 1,25:1
| Il sistema televisivo inglese a [[405 linee]] usava questoqueste rapporto d'aspettoproporzioni dalla sua introduzione fino al 1950, quando venne modificato nel più comune 1,33.
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! 1,37:1
| Rapporto d'aspettoproporzioni del formato cinematografico in 35&nbsp;mm ufficialmente adottatoadottati dall'[[AMPAS]] ed utilizzato tra il [[1932]] e il [[1953]]. Veniva utilizzato fino a qualche tempo fa anche per produzioni moderne, e costituisce inoltre lo standard per il 16&nbsp;mm
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|-
! 1,5:1
| Rapportoproporzioni d'aspetto usatousate per la fotografia in {{M|35|m|m}}, con fotogramma di {{TA|24 mm × 36 mm}}
|3:2
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! 2,35:1
| Rapporto d'aspettoproporzioni del 35&nbsp;mm anamorfico dal [[1957]] al [[1970]], usatousate nel [[CinemaScope]] e nei primi anni dell'anamorfico della Panavision. Lo standard anamorfico è stato modificato leggermente in modo che le produzioni moderne abbiano in realtà un rapporto d'aspettoproporzioni di 2,39,<ref name="anamorfico" /> anche se vengono di solito chiamate ugualmente 2,35, per tradizione. ''(Si noti che il formato anarmorfico ottiene una compressione orizzontale ottica dell'immagine e riempie completamente l'altezza del fotogramma di 4 perforazioni, ma ha il rapporto d'aspettoproporzioni più largolarghe.)''
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! 2,39:1
| Rapporto d'aspettoproporzioni del 35&nbsp;mm anamorfico dopo il 1970, a volte arrotondatoarrotondate a 2,40:1.<ref name="anamorfico" /> Spesso chiamato commercialmente '''formato Panavision'''.
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! 2,55:1
| Rapporto d'aspettoproporzioni originale del [[CinemaScope]] prima dell'aggiunta della traccia audio ottica. Era inoltre il rapporto del [[CinemaScope 55]].
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! 2,59:1
| Rapporto d'aspettoproporzioni del [[Cinerama]] ad altezza piena (tre immagini 35&nbsp;mm proiettate fianco a fianco su uno schermo panoramico incurvato di 146°).
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! 2,66:1
| Rapporto d'aspettoproporzioni dell'[[Anamorphoscope]] o Hypergonar, brevettato dal francese [[Henri Chrétien]] nel [[1927]] ed antesignano del [[CinemaScope]]. Un obiettivo anamorfico come quelli utilizzati per il CinemaScope poteva creare un'immagine con questoqueste rapporto d'aspettoproporzioni.
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! 2,76:1
| Rapporto d'aspettoproporzioni dell'[[Ultra Panavision]] o [[MGM Camera 65]] (65&nbsp;mm con compressione anamorfica 1,25×). Utilizzato solo per pochi film tra il [[1956]] e il [[1964]], tra cui ''[[L'albero della vita (film 1957)|L'albero della vita]]'' ([[1957]]) e ''[[Ben-Hur (film 1959)|Ben-Hur]]'' ([[1959]]).
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! 4,00:1
| Rapporto d'aspettoproporzioni del '''[[Polyvision]]''' (tre immagini in 35&nbsp;mm con rapporto 4:3 proiettate fianco a fianco). Usato solo da [[Abel Gance]] per ''[[Napoleone (film 1927)|Napoleone]]'' ([[1927]]). EraErano ille rapporto d'aspettoproporzioni del formato [[Magirama]], inventato nel [[1956]] dallo stesso Gance, che utilizzava anche degli specchi.
|[[16:4]]
|}
 
== Rapporto d'aspettoproporzioni in fotografia ==
 
IlLe '''rapporto d'aspettoproporzioni''' più comune in fotografia èsono probabilmente il 3:2 o 1,5:1 del formato 24×36 su pellicola 35&nbsp;mm Questo rapporto è usato anche dalla maggior parte delle reflex digitali.
 
Un altro formato molto comune è il 4:3 (1,33), utilizzato dagli apparecchi conformi al [[Olympus#Il sistema Quattro Terzi|sistema Quattro Terzi]] della [[Olympus]] e da quasi la totalità delle fotocamere digitali compatte, benché le più sofisticate di queste possano produrre immagini con formati più panoramici.