Spedizione di Sapri: differenze tra le versioni

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La '''spedizione di Sapri''' fu una impresa rivoluzionaria tentata da [[Carlo Pisacane]] e da un gruppo ristretto di [[Giuseppe Mazzini|mazziniani]] almeno in parte in modo autonomo dal proprio punto di riferimento, che nei piani consisteva nella liberazione dei detenuti politici dalla prigione borbonica di Ponza e quindi nel provocare una rivolta in terraferma. Un contributo finanziario fu offerto dal banchiere livornese [[Adriano Lemmi]].<ref>[http://books.google.it/books?id=Im2XqQWy1QYC&pg=PA214&lpg=PA214&dq=Adriano+Lemmi+Pisacane&source=bl&ots=uLIhAfFSqi&sig=GA12L096rkSrb3a5bht5qBszNFw&hl=it&ei=shg2S5miDYmqnAPLs9TGBA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CBQQ6AEwBA#v=onepage&q=Adriano%20Lemmi%20Pisacane&f=false Francesco Leoni] ''Storia dei partiti politici italiani''</ref>
 
Il piano originale, secondo il metodo insurrezionale mazziniano, prevedeva di accendere un focolaio di rivolta in [[Sicilia]], dove era molto diffuso il malcontento contro i [[Borbone di Napoli|Borbone]], e da lì estenderla a tutto il Mezzogiorno d'Italia. Successivamente invece si pensò più opportuno, partendo dal [[porto di Genova]], di sbarcare a [[Ponza]] per liberare alcuni prigionieri politici, lì rinchiusi, per rinforzare le file della spedizione e infine dirigersi a [[Sapri]], che, posta al confine tra [[Campania]] e [[Basilicata]], era ritenuta un punto strategico ideale per attendere dei rinforzi e marciare su [[Napoli]].
 
== Il primo tentativo ==