Cnidaria: differenze tra le versioni

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* Le ''[[Cellula nervosa|cellule nervose]]'', in grado di trasmettere stimoli. Nei polipi il [[sistema nervoso]] è a rete, senza una particolare organizzazione. Nelle meduse c'è un accenno di gerarchizzazione, con raggi nervosi principali che partono dalla sommità dell'ombrello. Tra lo strato esterno e quello interno che tappezza il Celenteron (gastroderma) c'è uno strato gelatinoso, la ''[[mesoglea]]'', acellulare almeno nelle forme più primitive.
 
Sulla superficie, soprattutto sui tentacoli, sono presenti cellule urticanti, i ''cnidociti'', che funzionano una volta sola, per cui devono essere rigenerate. Hanno funzioni difensive e anche offensive, soprattutto quando si tratta di paralizzare la preda. Esse si attivano quando vengono toccate, grazie a un [[meccanocettore]] detto ''cnidociglio'', ed estroflettono dei filamenti urticanti detti ''cnidocisti '' (dal greco κνίδα ''knìda'', ortica). Le cnidocisti possono essere di diverso tipo: ''[[nematocisti]]'' o ''[[spirocisti]]'', e sono collegate agli ''cnidoblasti'' che contengono un liquido urticante. Le cnidocisti, in genere, inoculano una sostanza che uccide la preda per [[shock anafilattico]]. Il liquido urticante ha azione neurotossica o emolitica, la cui natura può variare a seconda della specie, ma di solito è costituita da una miscela di tre [[proteine]] a effetto sinergico: ipnossina, talassina e congestina. L'ipnossina ha effetto anestetico, quindi paralizzante; la talassina ha un comportamento allergenico che causa una risposta infiammatoria; la congestina paralizza l'apparato circolatorio e respiratorio.
Anche se non tutte le meduse sono urticanti, alcune, come le [[Cubomedusae|cubomeduse]], sono particolarmente pericolose per l'uomo: in taluni casi possono causare anche la morte per shock anafilattico.