Esistenza di Dio: differenze tra le versioni

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* La stessa teoria venne sostenuta in Germania da [[Friedrich Schleiermacher]], che assumeva un senso religioso interno per mezzo del quale sentiamo le verità religiose. Secondo Schleiermacher, la religione consiste solamente di questa percezione interna, e le dottrine dogmatiche non sono essenziali.<ref>Friedrich Schleiermacher, ''Sulla religione. Discorsi a quegli intellettuali che la disprezzano'', Brescia, Queriniana, 2005.</ref>
* Molti teologi protestanti moderni seguono le orme di Schleiermacher, e insegnano che l'esistenza di Dio non può essere dimostrata; la certezza di questa verità è fornita solamente dalla nostra esperienza interiore, dai sentimenti e dalla percezione.
* Anche la [[modernismo teologico|cristianità modernista]] nega la dimostrabilità dell'esistenza di Dio. Secondo questa, possiamo conoscere qualcosa di Dio solo tramite l'immanenza vitale, vale a dire che, in circostanze favorevoli, il bisogno di divino che dorme nel nostro subconscio, diventa conscio e risveglia il sentimento religioso o l'esperienza in cui Dio si rivela a noi. In condanna di questa visione del |modernismo, il [http://www.unavox.it/PDF/Opuscoli/Giuramento_antimodernista.pdf giuramento antimodernista] formulato da [[Papa Pio X]] dice: "Deum... naturali rationis lumine per ea quae facta sunt, hoc est per ''visibilia'' creationis opera, tanquam causam per effectus certo cognosci adeoque demostrari etiam posse, profiteor." ("Dichiaro cheDio...può peressere illuminazioneconosciuto naturalecon dellacertezza ragionee Dioperciò puòanche certamentedimostrato esserecol conosciutolume enaturale quindidella laragione Suaper esistenzamezzo puòdelle essereopere dimostratada tramiteLui lecompiute (cfr. coseRm. fatte1, ovvero20), tramitecioè l'operaper mezzo delle opere visibilevisibili della [[creazione (teologia)|creazione]], in quantocome la causa è nota attraverso iper suoimezzo effettidell’effetto.").
 
=== Argomentazioni matematiche ===