Esistenza di Dio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichetta: Editor wikitesto 2017
Nessun oggetto della modifica
Etichetta: Editor wikitesto 2017
Riga 5:
La [[teologia]] si occupa fin dai tempi della [[Grecia antica]] della natura e delle opere di Dio o degli dei<ref>"Termine di origine greca designante dapprima la sapienza intorno alla natura e alle opere degli dei e poi assunto dal cristianesimo per indicare il sapere relativo al Dio uno e trino. Analogamente si parla di t. ebraica, islamica, naturale [...]" L'Universale, Enciclopedia generale, Garzanti, 2005</ref>. Le diverse teologie hanno spiegato in vario modo l'origine della fede in Dio facendo riferimento, per esempio, al [[ragionamento]], alla [[rivelazione]] soprannaturale o alla libera scelta del singolo. Un esempio della prima posizione è la [[teologia cattolica]], che nella linea di [[Tommaso d'Aquino]] ritiene l'esistenza di Dio tutt'altro che auto-evidente alla ragione, ma cui la ragione può giungere in seguito a un ragionamento fondato su argomenti ''naturali'', ovvero non rivelati (cfr. [[Teologia fondamentale]]). Un esempio della seconda è il [[luteranesimo]], che conta sul principio dei [[Cinque sola|cinque ''sola'']] per giustificare la credenza in Dio.
 
Particolarmente nell'[[età contemporanea]] (anche se non mancano spunti nel [[mondo antico]]) alcuni filosofi hanno teorizzato, usando varie argomentazioni asseritamente razionali, l'inesistenza di un dio ([[ateismo]]). Spesso hanno difeso questa loro tesi in opposizione alle tradizionali ontologie teistiche alla base di metafisiche [[Fisicalismo|fisicalistiche]], [[Spiritualismo|spiritualistiche]] o [[Umanismo|umanistiche]].
 
== Questioni preliminari ==
=== Definizione dell'esistenza di Dio ===
{{vedi anche|Dio|metafisica|ontologia}}
 
Un modo per stabilire la validità di una qualsiasi argomentazione riguardo all'esistenza di Dio è quello di esaminare le caratteristiche di Dio nel senso generale salvo poi entrare nello specifico per ogni religione, fede o credenza. Un approccio a questo problema seguendo le opere di [[Ludwig Wittgenstein]] potrebbe essere quello di estrarre una definizione di "Dio" dal modo in cui viene utilizzata questa particolare parola. Come usiamo la parola "dio" o "dei"? Questa linea di ragionamento incontra immediatamente dei problemi se cerca di dare una nozione universale di "Dio" poiché tale parola (e il suo equivalente nelle altre lingue) è stata usata in modi molto differenti lungo tutto il corso della storia umana.
 
In Occidente, il termine ''Dio'' si riferisce tipicamente al concetto [[Monoteismo|monoteistico]] di un essere supremo, ovvero un essere del quale non si può pensare nulla di più grande secondo la definizione di [[Anselmo d'Aosta]]: ''Deus est ens quo nihil maius cogitari potest''.<ref>(definizione contenuta nel ''[[Proslogion]]'' del 1077, capitoli 2-4.</ref>. Una definizione comune in questa tradizione afferma che Dio possiede ogni perfezione possibile incluse qualità quali [[onniscienza]], [[onnipotenza]] e una perfetta [[omnibenevolenza|benevolenza]]. Comunque, questa definizione non è l'unica possibile. Le religioni [[Politeismo|politeistiche]] usano la parola ''Dio'' per diversi esseri che sono tutti ritenuti come esistenti.
Line 18 ⟶ 16:
 
Molti panteisti hanno utilizzato ed utilizzano nomi diversi da "dio" connotando e nominando il principio-origine-causa come Essere, Logos, Ragione, Intelligenza, Spirito, Assoluto ecc.
 
Un modo per stabilire la validità di una qualsiasi argomentazione riguardo all'esistenza di Dio è quello di esaminare le caratteristiche di Dio nel senso generale, salvo poi entrare nello specifico per ogni religione, fede o credenza. Un approccio a questo problema seguendo le opere di [[Ludwig Wittgenstein]] potrebbe essere quello di estrarre una definizione di "Dio" dal modo in cui viene utilizzata questa particolare parola. Come usiamo la parola "dio" o "dei"? Questa linea di ragionamento incontra immediatamente dei problemi se cerca di dare una nozione universale di "Dio" poiché tale parola (e il suo equivalente nelle altre lingue) è stata usata in modi molto differenti lungo tutto il corso della storia umana.
 
==== Filosofia greca ====
Riga 36:
[[Libro dell'Esodo|Esodo]], insieme agli altri quattro libri principali della [[Tanakh|Bibbia ebraica]], costituisce la ''[[Torah]]'', cioè il Pentateuco, dove sono contenuti tutti gli ordini, le prescrizioni e le proibizioni divine della [[Ebraismo|religione degli ebrei]]. I [[Dieci comandamenti]] sono il nucleo fondamentale della Legge donata da Dio a Mosè secondo l{{'}}''Esodo'', che in totale consiste di [[613 Mitzvot|613 regole]].
 
Il monoteismo assoluto degli ebrei è l'elemento più importante della loro [[Identità ebraica|identità etnico-religiosa]]. Oltre a questo, Dio per gli ebrei è trascendente, immateriale e invisibile<ref name="Ringgren 1987">H. Ringgren, ''Israele. I padri, l'epoca dei re, il giudaismo'', p. 61. Jaca Book, Milano 1987, ISBN 88-16-32011-7.</ref> (quindi anche impossibile da raffigurare in una qualunque maniera)<ref name="Ringgren 1987" />; onnisciente, onnipotente e onnipresente; geloso e benevolo, sovrano e giudice, severo ma misericordioso, Dio per gli ebrei è il sommo regnante, creatore e legislatore dell'[[universo]].<br />
 
La sua ''esclusività'' impone al popolo ebraico di non adorare niente e nessun altro all'infuori di lui, e ciò rende il loro rapporto stretto da un forte legame non solo di alleanza, ma anche di appartenenza.
 
===== Dio secondo il cristianesimo =====
 
[[Dio (cristianesimo)|Dio]], secondo il [[cristianesimo]], non è conoscibile dall'uomo, se egli stesso non si rivela a lui. Secondo il cattolicesimo, l'uomo può arrivare a provare l'esistenza di Dio attraverso percorsi filosofici e logici, ma non può comunque arrivare alla sua conoscenza con la pura ragione: usando cioè le parole di Tommaso d'Aquino, la [[ragione]] può arrivare a conoscere il ''quia est'' di Dio («il fatto che Egli è») ma non il ''quid est'' («che cosa è»), che è oggetto di mistero della fede; per sapere "chi" è Dio occorre il dato della [[Rivelazione]]. Dio si è rivelato agli uomini «nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti»<ref>San Paolo, ''Lettera agli Ebrei'', 1,1</ref> e in generale nella storia di Israele, testimoniata dalla [[Bibbia]].
 
La piena e definitiva rivelazione di Dio si è avuta con [[Gesù Cristo]],<ref>«[Dio] ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo. Questo Figlio, [...] è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola», San Paolo, ''Lettera agli Ebrei'', 1,2-3</ref> poiché egli è al tempo stesso Figlio di Dio (e dunque Dio egli stesso) e uomo per effetto dell'[[incarnazione]].<ref>Va dato però conto di [[Cristologia|cristologie]] come il [[monofisismo]] che negano la natura umana di Gesù.</ref>
 
[[File:Wiedner Hauptstraße 12.JPG|upright=1.2|thumb|[[Dio Padre]] in un [[mosaico]] a [[Wieden]], [[Vienna]]]]
Tale rivelazione è stata tramandata nei ''[[Vangeli]]'' e in generale nel ''[[Nuovo Testamento]]'', ed approfondita nella riflessione successiva. Dio secondo la religione cattolica è dunque (primo [[dogma]]) Uno e Trino, una [[Sostanza (filosofia)|Sostanza]] in tre [[Persona (filosofia)|Persone]], [[Dio Padre|Padre]], [[Figlio di Dio|Figlio]] e [[Spirito Santo]]. Il Padre e il Figlio, l'[[Essere]] e il [[Pensiero]] (il ''[[Logos]]'') sono in una reciproca dimensione relazionale di amore, espressa (e personificata) dallo Spirito Santo.