Associazione Calcio Monza: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 93:
* [[Prima Categoria 1920-1921|1920-1921]] - 4º nel girone B della Prima Categoria Lombarda. Riammesso perché rimasto fedele alla FIGC.
* [[Prima Categoria 1921-1922|1921-1922]] - 2º nel girone A della Prima Categoria Lombarda. Assegnato alla nuova [[Seconda Divisione]] a seguito del [[Compromesso Colombo]].
* [[Seconda Divisione 1922-1923|1922-1923]] - 6º nel girone C della Seconda Divisione dopo aver vinto lo spareggio colcontro al [[FC Chiasso|Chiasso]]. Salvo dopo averavere vinto lo spareggio interdivisionale contro la [[Calcio Lecco|Canottieri Lecco]].
* [[Seconda Divisione 1923-1924|1923-1924]] - 4º nel girone C della Seconda Divisione.
* [[Seconda Divisione 1924-1925|1924-1925]] - 6º nel girone B della Seconda Divisione.
Riga 324:
Nel [[2013]], a seguito dell'acquisizione del club da parte di [[Anthony Armstrong Emery]], il logo viene ulteriormente aggiornato: la corona ferrea si sposta in capo allo scudetto (ulteriormente modificato nella forma), mentre al suo interno rimangono la denominazione societaria (scritta con un diverso carattere tipografico) e il disegno della doppia spada incrociata<ref>[http://www.acmonzabrianza.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=46&Itemid=456&lang=it&limitstart=20 Nuovo logo per l'AC Monza Brianza 1912] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150703020129/http://www.acmonzabrianza.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=46&Itemid=456&lang=it&limitstart=20 |data=3 luglio 2015 }}, ''acmonzabrianza.it''</ref>.
 
ColIn seguito al fallimento societario e la ripartenza dell'estate 2015, entra in gioco un nuovo logo, ricalcato sull'ultimo adottato dalla fallita AC Monza Brianza 1912: le modifiche riguardano la ragione sociale, i caratteri adottati e la presenza del disegno della sola spada viscontea, in luogo delle due preesistenti. Nel 2016, a seguito del cambio di denominazione in S.S. Monza 1912, il logo viene aggiornato con la rimozione della sigla S.S.D. Nel 2019 è prevista un'ulteriore modifica del logo, a cui dovrebbe essere aggiunta la sigla ''AC'' sopra la parola ''MONZA'' e rimossa l'annata 1912.
 
<gallery>
Riga 355:
Dopo la liberazione, a conflitto concluso, il club rispolvera un vecchio progetto pubblicato prima dell'inizio della guerra su "Il Popolo di Monza"<ref>Conservato microfilmato dalla [[Biblioteca nazionale braidense]] e dalla Biblioteca Comunale di Monza.</ref> e chiede di poter ottenere lo spazio libero dietro alla [[stazione di Monza]] essendo rimasto abbandonato il piazzale, precedentemente utilizzato come camposanto e poi dal 1930 per le adunate fasciste, tra la [[Chiesa di San Gregorio (Monza)|chiesa di San Gregorio]] e della vecchia Casa del Balilla ([[Gioventù Italiana del Littorio|G.I.L.]]). La G.I.L. fu in parte recuperata come cine-teatro ed il Comune si impegnò a dare all'A.C. Monza un campo nuovo che venne inaugurato il 21 ottobre [[1945]].
 
Per i primi 3 campionati in Serie C gli spettatori si accalcavano lungo la rete di recinzione ed una collinetta con un piccolo tubolare e legno fungeva da tribuna. Ma poi per il Monza arrivò la promozione in [[Serie B 1951-1952|Serie B]] e il [[Stadio Gino Alfonso Sada|San Gregorio]], come era stato battezzato il campo, aveva bisogno di una tribuna nuova e capiente, di modo tale da realizzare un vero e proprio stadio. I soci del Monza, cedendo al Comune il vecchio campo di Via Ghilini, ottennero in cambio la costruzione di una tribuna costruita colin cemento armato, quella che ancora oggi troviamo al Sada. Lo stadio conservò il nome di San Gregorio fino alla fine della stagione sportiva [[Serie B 1952-1953|1952-1953]]. Dalla stagione successiva fino alla fine del 1964-1965 fu chiamato "Stadio Città di Monza" sebbene la cappelletta di San Gregorio fosse ancora lì alla fine del piazzale adibito a parcheggio. Lo stadio fu poi definitivamente intitolato la mattina del 3 dicembre [[1965]] allo scomparso [[Gino Alfonso Sada]], presidente onorario<ref>Onorario, non effettivo, perché sebbene fosse stato lui a volere la fusione con la Simmenthal, alla presidenza della società andò il figlio Claudio.</ref> che a cavallo tra gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]] portò la formazione brianzola a sfiorare diverse volte la promozione in massima serie.
[[File:Stadio Brianteo 2019 - Tribuna fronte.jpg|alt=|miniatura|Lo stadio Brianteo nel 2019.]]
La struttura però a metà degli anni settanta diventò insufficiente per quella che era ormai diventata una delle più popolose città della Lombardia e per una delle formazioni più ambiziose del campionato cadetto, tant'è che una partita di campionato, nelle stagione 1979-1980 contro il {{Calcio Bari|N}}, venne disputata allo [[stadio Giuseppe Meazza|stadio di San Siro]] per permettere al sempre più crescente pubblico brianzolo ma soprattutto ai numerosi pugliesi presenti in Lombardia di assistere al match in quella che viene considerata "la Scala" del calcio. Nel [[1979]] viene progettato il nuovo impianto sportivo monzese. Il 13 novembre [[1982]] venne depositata, ai bordi del viale delle Industrie, la prima pietra del futuro stadio della cittadina brianzola. I lavori subiranno dei ritardi negli anni (compreso l'allentamento dei tiranti della tensostruttura al pilone destro con un parziale cedimento della copertura), con il progetto rivisto in corso d'opera e ridimensionato, portando la capienza agli effettivi {{formatnum:20000}} posti. Lo ''[[stadio Brianteo]]'' venne inaugurato il 28 agosto [[1988]] con la partita di [[Coppa Italia]] Monza-[[Associazione Sportiva Roma|Roma]] terminata con il punteggio di 2-1 in favore dei brianzoli con reti di [[Pierluigi Casiraghi|Casiraghi]], [[Giuseppe Giannini (calciatore)|Giannini]] e [[Carmelo Mancuso|Mancuso]]. L'impianto si dimostrò subito anacronistico perché sovradimensionato per la realtà monzese, non più in grado di attirare un pubblico numeroso come quello della fine degli anni settanta. Numerose sono state le proposte di riqualificazione dell'area, creando la cosiddetta cittadella dello sport monzese, ma a causa della mancanza di fondi da parte delle istituzioni il progetto non è mai partito.