Laverda SF: differenze tra le versioni

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La ''650 GT'', questo il nome commerciale della nuova Laverda, venne sostituita nel [[1968]] da una versione maggiorata a 750 cm³, la quale fu affiancata nel [[1969]] dalla più sportiva ''750 S''. Le nuove moto iniziarono a fare presa sul mercato, specialmente la “S”, e iniziò anche l'esportazione negli Stati Uniti, sotto il marchio ''[[American Eagle (motociclismo)|American Eagle]]''.
 
Il 1970 vide il lancio dell'erede della “S”, la ''750 SF''. Il nome della nuova nata della Casa di Breganze è l'acronimo di “Super Freni”: [[freni a tamburo]] dotati di una ventola interna che ne migliora il raffreddamento nell'impiego più gravoso. Altra modifica rispetto al modello precedente riguarda il telaio, abbassato e con il cannotto di sterzo meno inclinato.
 
La moto ottenne un grande successo, sia sul mercato nazionale (1096 esemplari venduti nel '70, che diventarono 1915 nel '71 e 3082 nel '72: in quest'ultima stagione fu la maximoto più venduta d'Italia) che all'estero. Il successo si deve, oltre che a un prezzo competitivo (poco più di un milione di [[lira italiana|lire]] nel '72, quando la [[Honda CB 750 Four|Honda CB750 Four]] costava 1.280.000 lire e la [[Moto Guzzi V7 Sport]] 1.480.000), ad un insieme di stile e meccanica all'avanguardia, e alle buone prestazioni, come testimoniato dal successo nelle competizioni, specie nell'Endurance, dove le bicilindriche venete raccolsero notevoli allori, tanto da portare la Casa a introdurre in commercio una versione dedicata alle corse, la ''[[Laverda 750 SFC|SFC]]''. La moto presentava però anche dei punti deboli: la frizione era dura da azionare, e si riscontrava una scarsa maneggevolezza nell'inserimento in curva.