Ludovico il Moro: differenze tra le versioni

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Il 6 gennaio 1483 [[Sisto IV]] abbandonò l'alleanza con i veneziani passando dalla parte di Milano, Ferrara, Firenze e Napoli e la nuova lega si trovò a Mantova per discutere di una nuova guerra contro i veneziani. La guerra si concluse con la [[Pace di Bagnolo]] del [[1484]].<ref>B. Corio, ''Storia di Milano'', Milano, 1856, vol III, p. 357 e 359-364</ref>
 
=== La congiura del Vimercati ===
 
=== Alleanze ===
Temendo soprattutto la potenza della confinante [[Venezia]], mantenne alleanze proficue con la [[Firenze]] di [[Lorenzo il Magnifico]], con [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando I]] [[Regno di Napoli|re di Napoli]] e con il [[papa Alessandro VI]] Borgia. La nipote di Ferdinando, [[Isabella d'Aragona (1470-1524)|Isabella d'Aragona]], andò sposa a [[Gian Galeazzo Maria Sforza]], mentre il fratello di Ludovico, [[Ascanio Sforza|Ascanio]], venne creato cardinale. Nel 1486 Ludovico diede il proprio sostegno a Ferdinando I di Napoli per contrastare la congiura dei baroni e ne ricevette in cambio il collare dell'Ordine dell'Ermellino. Approfittando della situazione impegnata per il ducato, nel [[1487]] le truppe svizzere invasero il milanese e giunsero a [[Domodossola]], ma vennero prontamente respinte dalle milizie del Moro che, nel luglio di quello stesso anno, recuperarono anche [[Genova]], che dal [[1479]] si era resa nuovamente indipendente dal dominio sforzesco. Per contrastare la presenza veneziana in [[Romagna]] e le mire espansionistiche dei fiorentini, appoggiò le operazioni militari di sua nipote, [[Caterina Sforza]], signora di [[Imola]] e [[Forlì]].